Le competenze del manager nella direzione aziendale

I soggetti che, all’interno dell’impresa, hanno le responsabilità gestionali sono, comunemente, chiamati manager.
Il manager ha, ovviamente, un ruolo fondamentale nella direzione aziendale.
I manager hanno il compito di ottimizzare i processi di interrelazione esistenti tra le dinamiche interne all’azienda e le variabili ambientali esterne.


Un buon manager è colui che è in possesso di diverse competenze e conoscenze e, in particolare, è una persona di grande esperienza che riesce a mappare l’organizzazione sulla base delle caratteristiche delle persone che ci lavorano all’interno e viceversa.
Nel lavoro del manager è decisiva poi la capacità strategica di riconoscere le occasioni giuste, intuirle e saperle sfruttare con flessibilità.


Le capacità del manager

I compiti del manager


Le attività fondamentali, individuabili tra le mansioni del manager di qualsiasi azienda a prescindere dal settore in cui opera, sono:


a) la pianificazione e il budgeting
b) la formulazione della strategia e le decisioni strategiche
c) la misurazione delle performance e il reporting
d) l’allocazione delle risorse umane
e) l’allocazione delle risorse
f) i processi di collegamento delle infrastrutture
g) la comunicazione con gli interlocutori aziendali (stakeholder)

Il manager, per conseguire gli obiettivi aziendali, attua un monitoraggio costante e un coordinamento efficace delle numerose risorse aziendali e dei cambiamenti che impattano l’ambiente macro dell’azienda. Questo controllo viene attuato attraverso il ciclo plan, do, check, act.

Plan: vengono pianificati gli obiettivi
Do: è il momento in cui il programma viene messo in pratica
Check: in questa fase si esegue una verifica dei risultati, dopo averli raccolti e rielaborati
Act: è l’azione attraverso cui viene reso definitivo e/o viene migliorato il processo
Le competenze principali che un manager deve possedere sono le seguenti:

La pianificazione

La pianificazione è l’attività decisionale per eccellenza e consiste nel determinare gli obiettivi e i contenuti di massima dell’attività dell’intera organizzazione, di cui il manager è responsabile.
La pianificazione va strutturata in tre fasi:
1) determinazione degli obiettivi
2) definizione dei piani per l’azione
3) valutazione delle possibili evoluzioni dell’ambiente
Il piano effettuato dal manager deve essere: coerente negli obiettivi, continuo nel tempo, flessibile e adattabile ai mutamenti e accurato nella valutazione degli eventi.

La coordinazione

Per coordinazione si intende l’attività di gestione che mira a facilitare e ad armonizzare i compiti dei lavoratori dell’organizzazione per il raggiungimento degli obiettivi stabiliti, fissando e verificando i tempi.
I più grandi studiosi di organizzazione aziendale convergono circa il fatto che un manager dovrebbe coordinare direttamente il lavoro di massimo sei persone subalterne.

Organizzazione

Organizzare significa distribuire i compiti tra le varie risorse umane a disposizione del dirigente, sulla base delle loro competenze. E’ buona prassi suddividere i compiti a livelli gerarchici.

Gestione e formazione del personale

Il buon manager deve essere anche il formatore del personale che lavora gerarchicamente sotto di lui, dunque il suo approccio deve essere sempre orientato a favorire la crescita delle risorse umane a sua disposizione.

Capacità di leadership

Un manager può essere anche il numero uno sotto il profilo tecnico, ma se non riesce a trasmettere al suo team di lavoro il suo modus operandi e non sa come coinvolgere nel modo giusto le risorse, non potrà essere considerato un manager di successo.
Esistono diversi stili di leadership, di cui i principali sono:

  • Leader allenatore: capace di creare un ponte fra obiettivo aziendale e aspirazioni dei singoli dipendenti
  • Leader democratico: cerca, in primis, l’appoggio dei dipendenti, creando un ambiente in cui essi sentano di aver contribuito attivamente al processo di decision making
  • Leader idealista: è un leader capace di condividere con i suoi sottoposti un obiettivo, un sogno o un ideale, solitamente è un manager con forte spirito aziendalista
  • Leader autoritario: questo tipo di leadership si sostanzia in un invio di direttive ai dipendenti che non prevedono dibattiti; leader di questo tipo tendono a lasciar meno possibilità ai dipendenti di prendersi responsabilità

Capacità di gestione del gruppo e di saper lavorare in gruppo

Un manager deve essere in grado di gestire il suo gruppo di lavoro.
Il gruppo può essere inteso come un insieme più o meno grande di persone con una comune percezione della loro unità.


Ogni componente del gruppo deve sentirsi parte di esso e il buon manager deve creare un buon senso di appartenenza che favorisca questo aspetto.
Inoltre, ogni gruppo che si rispetti deve essere in possesso di un’identita ben precisa che sia evidente all’esterno.


Il lavoro di gruppo è un’attività di cooperazione tra più individui che, in teoria, potrebbero anche appartenere a diverse aree aziendali e che collaborano tra loro per giungere ad una più rapida definizione di un progetto o risoluzione di un problema.
Lavorare in gruppo equivale ad arricchire, grazie al continuo confronto con gli altri componenti, il proprio bagaglio, a migliorare le proprie abilità interpersonali, a sostenersi reciprocamente dal punto di vista emotivo, a mettere in atto nuovi modi di comunicare e di relazionarsi, a cercare nuove idee e soluzioni.

Gestione del conflitto


In un gruppo di lavoro il conflitto è all’ordine del giorno.
Gli ambienti di lavoro, soprattutto se numerosi, sono spesso teatro di situazioni conflittuali e nascondono gelosie professionali, rancori, punti di vista che divergono, relazioni complicate.
Un manager con esperienza non da per scontati questi aspetti e può addirittura trasformarli, con qualche stratagemma, in una risorsa.
Infatti i conflitti, se ben gestiti, possono costituire un momento di crescita per la coesione del gruppo.
Addirittura, per alcuni studiosi, un certo livello di conflitto è utile in qualsiasi gruppo che funzioni.

Motivazione del personale


Un buon manager sa che avere a che fare con dei dipendenti poco motivati può rallentare molto il lavoro e il conseguimento degli obiettivi.
Si può sicuramente affermare che la motivazione del personale è un fattore fondamentale per il miglioramento della qualità.


Spesso si pensa, banalmente, che il concetto di motivazione è legato meramente ad incentivi economici.
In realtà, la motivazione è connessa al concetto di bisogno della risorsa.
Un dipendente vuole sentirsi importante all’interno del contesto lavorativo.

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