Miglioramento continuo o reingegnerizzazione dei processi aziendali?

L’azienda è un’entità calata in una realtà che cambia velocemente e, con essa, deve svilupparsi anche il modo di fare impresa e gestire i processi.
Il miglioramento dei meccanismi che regolano l’andamento dell’azienda passa attraverso la scelta tra il “miglioramento continuo” e la “reingegnerizzazione dei processi aziendali“.
Vediamoli nello specifico.

Che cos’è il miglioramento continuo?

Questa particolare filosofia aziendale prevede un avanzamento dei processi di produzione che migliora a piccoli passi, elevando gli standard e la gestione attraverso diverse fasi.
L’ispirazione viene dal ciclo di Deming:

  1. Plan, cioè pianificare le strategie in base ai reparti aziendali
  2. Do, applicare i miglioramenti pensati
  3. Check, ossia controllare i risultati ottenuti e confrontarli con quelli desiderati al momento della pianificazione per trovare punti di forza e di debolezza
  4. Act, azione diretta sui processi di produzione per applicare i miglioramenti dopo un’attenta revisione.

In cosa consiste la reingegnerizzazione dei processi aziendali?

La seconda scelta attuabile all’interno di un’impresa riguarda la reingegnerizzazione dei processi, ossia si ripensa partendo da zero a come implementare la produzione sotto l’ottica del valore percepito dal cliente.
Gli obiettivi sono il miglioramento di tempi e della qualità, una maggiore soddisfazione del cliente e la riduzione dei costi.
Per fare ciò il BPR (Business Process Reengineering) agisce tramite:

  1. riformulazione della mission aziendale e dei valori mirati al valore per il cliente
  2. ri-progettazione dei processi con l’aiuto della tecnologia
  3. riorganizzazione dei team di risorse umane per processo
  4. miglioramento dei processi.

Vantaggi e svantaggi dei due metodi

Miglioramento continuo

La logica del miglioramento continuo parte dall’alto dove, in un ragionamento top-down, i manager hanno la responsabilità di far nascere consapevolezza nei propri dipendenti riguardo alla qualità richiesta.
Questa qualità va fatta permeare non solamente nel prodotto o servizio offerto, ma anche nei rapporti con la clientela e in tutti i processi interni all’azienda.


Per fare questo gli incaricati dalla società di sviluppare questa filosofia devono coinvolgere ogni settore, dipartimento, ufficio fino ai reparti e ai singoli dipendenti.

Il vantaggio di questa scelta è che, una volta che ha fatto presa su tutti, l’azienda lavorerà nell’ottica di processi sempre più efficienti e dall’elevata qualità percepita anche dal cliente.


Lo svantaggio principale è che non è facile far acquisire a tutta la catena produttiva la consapevolezza del miglioramento continuo come filosofia aziendale, ma deve essere bravo il manager, o chi per lui, a coinvolgere ogni dipendente e fargli capire l’importanza di tale progetto.

Cambiamento radicale

La reingegnerizzazione dei processi aziendali, invece, promette all’impresa che ne adotta i principi diversi vantaggi.
Il primo fra tutti è la riduzione dei costi, infatti ripensare da zero i processi permette di studiare e aggiornare quei metodi in atto che hanno caratterizzato l’azienda, ma che sono diventati obsoleti.


Un altro aspetto da non sottovalutare è la riduzione dei tempi di esecuzione. Questo traguardo, dovuto allo stesso procedimento visto per i costi, permette di aumentare la produttività e quindi i profitti, senza sacrificare la qualità del prodotto o servizio finale.


Infine, rinnovando i processi aziendali utilizzando la tecnologia, i prodotti e servizi proposti sul mercato saranno percepiti come migliori e avranno una qualità più alta per il consumatore finale.
La reingegnerizzazione dei processi aumenta quindi efficacia ed efficienza della produzione, ma ovviamente ha bisogno di persone qualificate che progettino gli interventi e, quindi, i costi aumentano.

Miglioramento continuo o cambiamento radicale?

Come spesso accade nel mondo economico dei processi, specialmente industriali e di produzione, non c’è una risposta giusta ed una sbagliata.


L’azienda che vuole applicare una di queste metodologie per migliorare i propri standard deve conoscere la natura dei propri collaboratori, il settore di riferimento, le possibilità economiche e molti altri fattori.
Ripensare da zero i processi di produzione può essere un’ottima strategia per imprese che sono sul mercato da molto tempo e che non hanno aggiornato, nel corso degli anni, le linee di produzione.
Tuttavia, devono essere in grado di sostenere i costi dovuti a tale scelta e in grado di applicare le soluzioni pensate dagli esperti nei propri edifici.


D’altro canto, per un’azienda giovane e con dipendenti e collaboratori che credono nella vision e mission dell’impresa, sarebbe più facile ed attuabile un miglioramento continuo che porterebbe vantaggi significativi nel tempo.


Qualora, però, con gli anni la produzione imbocchi una strada diversa dagli sviluppi tecnologici e di mercato, ci sarebbe da ripensare completamente la catena produttiva.

La verità, come sempre, va calata nell’ambiente di riferimento e quindi definire una soluzione che vada bene per ogni tipologia di azienda è impossibile e tanto meno utile.


L’obiettivo di una società o dei manager è quello di capire il contesto in cui lavorano, studiare le diverse possibilità e capire quale tra le due è la più attuabile e quale potrebbe portare i migliori risultati.
Nelle decisioni manageriali occorre sempre pensare sia al breve che al lungo termine.
Se, infatti, nel breve potrebbe risultare vantaggiosa una reingegnerizzazione dei processi, nel lungo una cultura aziendale basata sul miglioramento continuo potrebbe avere la meglio. Oppure in una realtà diversa il BPR potrebbe richiedere più tempo per essere messo in atto e allora viene pensato in ottica di lungo periodo.
Queste decisioni vanno pesate in base alle esigenze dell’azienda, al momento che sta vivendo e alle necessità della produzione.


Il miglioramento continuo e la reingegnerizzazione dei processi sono due valide alternative, con l’obiettivo unico di alzare gli standard produttivi e, conseguentemente, la salute dell’azienda e la qualità percepita dai clienti.

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