L’insourcing si verifica quando un’azienda integra professionisti esterni per determinati aspetti della sua attività. Questi professionisti offrono nuove conoscenze o abilità ai dipendenti con l’intento di migliorare la qualità del lavoro, le strategie e le operazioni. Tale consulenza esterna viene espletata all’interno dell’azienda.
Nell’internalizzazione, un’azienda identifica un’esigenza, una carenza o un progetto specifico che richiede l’intervento di professionisti esterni. A seconda delle competenze interne all’azienda, alcuni specialisti qualificati o un intero team potrebbero unirsi a un team già presente.
In quest’ambito l’azienda può decidere se trasferire il personale altrove all’interno, spostarlo in un’altra sede oppure contattare un’altra azienda che possa fornirle i professionisti adatti.
L’intervento di questo personale esterno, per un certo periodo di tempo rimane all’interno dell’azienda affinché non venga raggiunto un obiettivo particolare oppure porta a compimento i compiti assegnatigli.
Alla scadenza del periodo contrattuale, o se il personale interno ha raggiunto la capacità sufficiente per proseguire in modo indipendente, l’azienda può trasferirlo altrove per assumere funzioni di team di internalizzazione.
Se quest’ultimo fa parte di una strategia di spostamento delle attività aziendale altrove, il personale interno può integrarsi in modo permanente con il team locale.
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I vantaggi dell’internalizzazione
Considerando l’efficienza nel supportare le capacità esistenti in un’azienda, l’insourcing offre degli indubbi vantaggi, i quali sono:
- Riduzione dei costi: a volte le aziende esternalizzano in Paesi dove il costo del personale è minore. Tuttavia, l’internalizzazione può abbattere i costi, anche se in modo diverso. I vantaggi possono essere di ordine fiscale, ossia pagare le tasse previste dalla legislazione di un solo Paese piuttosto che quelle di più Stati. Inoltre, ci sono meno necessità di trasporto del personale, di forniture e altri costi associati alle differenze di valuta e alle commissioni di cambio.
- Progetti più efficienti: siccome una forza lavoro si trova già all’interno di uno spazio fisico, è in grado di completare i progetti più velocemente rispetto a quella di un’azienda che utilizza l’outsourcing. Ad esempio, un dipendente alle prese con un progetto e che ha bisogno di un consiglio per andare avanti, potrebbe rivolgersi al proprio supervisore interno invece che chiamare altrove.
- Decisioni migliori: in un’azienda che utilizza l’internalizzazione, un team di dipendenti interno comunica e prende tutte le decisioni, senza dover consultare intermediari esterni per andare avanti con il proprio lavoro.
- Legami più forti tra i dipendenti: nell’internalizzazione il personale riesce a costruire legami sociali più forti attraverso interazioni frequenti. Questi rapporti stretti cimentano maggiormente un team di lavoro e creano nel contempo maggiore fiducia tra i membri. Inoltre, il personale sente maggiormente il legame con l’azienda, aspetto che rende l’ambiente di lavoro più sereno.
- Comunicazione più facile: siccome leadership e personale lavorano nello stesso ambiente, la disponibilità durante le riunioni è quasi sempre presente. Inoltre, la stessa vicinanza fisica rende le conversazioni molto più brevi. Se tutto il personale proviene dallo stesso Paese, le differenze culturali sono davvero minime, aspetto che rende più scorrevole la comunicazione e riduce notevolmente la possibilità di errori di comunicazione durante la creazione di un progetto.
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I modelli di insourcing
Esistono diversi modelli di insourcing, come il modello di analisi multilivello e multidimensionale. In quest’ambito, le aziende tradizionali dovrebbero orientare la propria attività alla produzione, migliorando in questo modo i prodotti esistenti.
Invece, le aziende innovative dovrebbero focalizzarsi su determinati segmenti di prodotto, svilupparne di nuovi, con la gestione affidata a un team composto da soggetti dall’elevata professionalità.
Poi c’è il modello strategico, secondo il quale l’internalizzazione è la diretta conseguenza di decisioni, spesso pianificate, il cui scopo è attuare nuove combinazioni delle risorse disponibili nell’ottica del raggiungimento di nuovi obiettivi o nuove variabili ambientali.
Le strategie di entrata nei mercati determinano il risultato delle prestazioni, delle strategie e dell’operatività già esistenti, nonché delle strategie che vengono adottate per permanere.