Nella vita di un imprenditore c’è sempre qualche ente o qualche stakeholder che chiede uno o più tipi di bilancio aziendale per valutare il business.
Il bilancio non è un unico e solo documento, esistono vari tipi di bilancio che servono principalmente a mostrare dati differenti della stessa azienda.
In base alle voci prese in considerazione e quelle invece che vengono escluse per il calcolo di determinati indici, i tipi di bilancio possono dare informazioni molto diverse tra di loro.
Un classico esempio?
Il bilancio civilistico e il bilancio riclassificato.
Questi sono solo due dei diversi tipi di bilancio di cui uno stakeholder può avere bisogno per vedere come va il nostro business.
Questi diversi modelli di bilancio forniscono ad esempio una panoramica dettagliata delle entrate, delle spese e delle risorse finanziarie dell’azienda, consentendo agli imprenditori e agli investitori di prendere decisioni informate.
In definitiva possiamo dire che i diversi tipi di bilanci aziendali servono a scopi diversi, a dare informazioni diverse.
Per questo motivo abbiamo deciso di creare questa sorta di guida ai vari tipi di bilancio aziendale, in modo anche da chiarire a tutti gli imprenditori le affinità e le differenze tra uno e l’altro.
Non tutti sono obbligatori per legge, quindi speriamo anche di aiutarti a capire quale tipo di bilancio è utile inserire nella tua azienda e quale invece potrebbe non essere particolarmente rilevante.
Se vuoi chiarire le idee sui vari modelli di bilancio aziendale continua a leggere questa guida, ma se invece vuoi accorciare i tempi e avere informazioni dettagliate sui bilanci che potrebbero esserti utili direttamente per la tua azienda, allora fai il check up aziendale e riceverai una risposta personalizzata.
Se ti interessa invece ascoltare alcune riflessioni e pensieri sulla vita da imprenditore, ti invito ad ascoltare ogni lunedì il mio podcast e iscriverti al canale.
Il bilancio civilistico
Il bilancio civilistico è lo strumento contabile obbligatorio per le imprese che operano secondo le norme del diritto civile.
Esso fornisce una rappresentazione accurata e trasparente dello stato finanziario dell’azienda, inclusi attività, passività, patrimonio netto, entrate e spese.
I documenti che fanno parte di questo tipo di bilancio sono essenzialmente quattro:
- lo stato patrimoniale,
- il conto economico,
- la nota integrativa,
- il rendiconto finanziario.
Il livello di approfondimento e di documenti che compongono questo bilancio varia in base alle dimensioni dell’azienda, infatti non tutti i documenti sono obbligatori per tutte le aziende.
La forma, il contenuto e le regole di redazione sono uguali per tutte le aziende e sono regolate dal codice civile.
Il bilancio civilistico è basato su principi contabili specifici contenuti negli articoli 2424 c.c. (per lo stato patrimoniale), 2425 c.c. (per il conto economico), 2427 c.c. (per la nota integrativa) e 2425 ter c.c. (per il rendiconto finanziario).
I principi contabili principali che si possono estrapolare da questi articoli del codice sono:
- il principio di prudenza,
- il principio di competenza.
Questi principi chiedono che le entrate e le spese del bilancio civilistico siano rilevate nel momento in cui sono realizzate e non quando sono pagate o incassate.
Ciò significa che le transazioni devono essere registrate nel bilancio civilistico non appena si verificano, indipendentemente dal momento in cui viene effettuato il pagamento o l’incasso.
Il conto economico riporta le entrate e le spese dell’azienda nel corso di un determinato periodo di tempo (esercizio).
Questo documento permette di valutare il risultato economico dell’azienda, determinando se è stata generata una perdita o un profitto.
Il conto economico visivamente è composto da una lista di voci (di costo e di ricavo) che sommandosi o sottraendosi vanno a definire l’utile o la perdita.
Lo stato patrimoniale invece mostra le risorse finanziarie dell’azienda e come sono state generate nel tempo.
Esso tiene conto delle diverse voci patrimoniali, come il capitale sociale, le riserve, gli utili non distribuiti e le perdite accumulate.
A differenza del conto economico, lo stato patrimoniale è suddiviso in attività e passività e fornisce un quadro completo delle risorse e degli obblighi dell’azienda.
Il bilancio civilistico è il documento richiesto a tutte le aziende che hanno l’obbligo di depositare annualmente il proprio bilancio al registro delle imprese presso la camera di commercio a cui sono iscritte.
L’accuratezza e l’integrità del bilancio civilistico sono fondamentali per garantire la trasparenza e la fiducia nel rapporto con tutti gli stakeholder e per consentire una corretta gestione finanziaria dell’azienda.
Bilancio ordinario
Il bilancio ordinario è una forma di bilancio civilistico, cioè il documento più completo che comprende tutti e quattro gli elementi sopra citati (stato patrimoniale, conto economico, nota integrativa, rendiconto finanziario)
Il bilancio ordinario è obbligatorio per le aziende che possiedono almeno due dei seguenti parametri:
- più di 50 dipendenti,
- più di 8.800.000€ di ricavi derivanti da vendite e prestazione di servizi,
- un attivo patrimoniale maggiore di 4.400.000€.
Se l’azienda possiede almeno due di questi criteri, allora è obbligata a redigere un bilancio civilistico ordinario, cioè composto da tutti e quattro i documenti.
Oltre allo stato patrimoniale e al conto economico, le cui regole di redazione sono uguali per tutte le aziende indipendentemente dalle loro dimensioni, è obbligatorio inserire anche la nota integrativa e il rendiconto finanziario.
La nota integrativa del bilancio aziendale è un documento complementare al bilancio stesso e fornisce informazioni aggiuntive e dettagliate sulle voci e le operazioni riportate nel bilancio.
Essa completa le informazioni contenute nel bilancio, fornendo spiegazioni, dettagli e contestualizzazioni necessarie per una corretta interpretazione dei dati finanziari.
La nota integrativa può includere una descrizione delle politiche contabili adottate dall’azienda, la valutazione dei rischi e delle opportunità, le informazioni relative ai dipendenti, le operazioni con parti correlate, le eventuali controversie legali e molti altri aspetti rilevanti.
È chiaro che la nota integrativa è un elemento essenziale per garantire la trasparenza e la completezza delle informazioni finanziarie riportate nel bilancio e per consentire una valutazione accurata della situazione patrimoniale e finanziaria dell’azienda per le aziende di medie e grandi dimensioni.
Il rendiconto finanziario invece è il documenti contabile che fornisce una visione chiara e dettagliata delle variazioni nella posizione finanziaria di un’azienda nel corso di un determinato periodo di tempo (durante l’esercizio).
Esso evidenzia le fonti e gli impieghi di denaro dell’azienda, permettendo di valutare la sua capacità di generare flussi di cassa positivi e di far fronte ai propri obblighi finanziari.
Il rendiconto finanziario riporta gli incassi e i pagamenti relativi alle attività operative, agli investimenti e al finanziamento, mettendo in luce l’andamento finanziario complessivo dell’azienda.
Attraverso il rendiconto finanziario, gli stakeholders possono valutare l’efficienza e la solidità finanziaria dell’azienda e prendere decisioni informate in merito agli investimenti e al finanziamento.
Bilancio abbreviato
Il bilancio abbreviato è la forma di bilancio d’esercizio che esclude la redazione del rendiconto finanziario, contiene cioè soltanto lo stato patrimoniale, il conto economico e la nota integrativa.
In più questa forma di bilancio, nei suoi documenti, contiene meno voci rispetto al bilancio ordinario.
Il bilancio abbreviato prevede la riduzione delle voci riportate rispetto al bilancio completo. In genere, vengono escluse alcune informazioni specifiche, come le note integrative dettagliate, consentendo un formato più snello e leggibile del bilancio.
Tuttavia, il bilancio abbreviato deve ancora rispettare i principi contabili generalmente accettati e fornire un’immagine veritiera e corretta della situazione finanziaria dell’azienda.
Questo tipo di bilancio è meno corposo del bilancio ordinario e infatti è riservato alle aziende più piccole che non superano più di uno di questi parametri:
- massimo 50 dipendenti,
- ricavi da vendite o prestazione di servizi non più alto di 8.800.000€,
- un attivo patrimoniale non più alto di 4.400.000€.
Facendo una facile supposizione, è chiaro che le aziende che superano questi parametri sono obbligate alla redazione e al deposito del bilancio ordinario comprensivo di tutti e quattro i documenti.
L’obiettivo del bilancio abbreviato è semplificare la presentazione delle informazioni finanziarie per le piccole imprese, alleggerendo l’onere amministrativo e i costi associati alla preparazione del bilancio.
Bilancio CEE – IV direttiva
L’Unione Europea, con la IV direttiva CEE, ha voluto armonizzare le pratiche contabili all’interno dell’Unione Europea e garantire la trasparenza e la comparabilità delle informazioni finanziarie tra le imprese.
I singoli Paesi hanno poi dovuto emanare leggi nazionali che recepissero i principi di redazione definiti dalla direttiva.
Il Bilancio CEE segue il principio della prevalenza dell’immagine veritiera e corretta del patrimonio, della situazione finanziaria e dei risultati dell’impresa.
Prevede quindi una serie di voci e informazioni obbligatorie da includere nel bilancio, come l’elenco delle attività e delle passività, il conto economico e le note integrative.
Una delle principali caratteristiche del Bilancio CEE è l’adozione dei principi contabili internazionalmente riconosciuti, come gli IFRS (International Financial Reporting Standards) o i principi contabili nazionali conformi agli IFRS.
Questo permette di ottenere una maggiore armonizzazione delle pratiche contabili tra le imprese dell’Unione Europea, facilitando la comparabilità delle informazioni finanziarie.
Il Bilancio CEE è di particolare importanza per le società che superano determinati limiti dimensionali o che sono quotate in borsa.
Tali imprese sono tenute a preparare un bilancio in conformità con le direttive contabili dell’Unione Europea, garantendo una maggiore trasparenza e accountability verso gli investitori, i creditori e gli altri stakeholder.
In Italia, le leggi che hanno recepito la IV Direttiva europea in tema di redazione del bilancio sono la 2424 c.c., la 2425 c.c. e la 2427 c.c., cioè tutte le norme che regolano il bilancio civilistico.
Abbiamo voluto dare qualche informazione in più sul bilancio CEE, ma in termini generali, il bilancio CEE non è altro che il bilancio civilistico.
I due tipi di bilancio sono sinonimi.
Bilancio consolidato
Il bilancio consolidato è un documento contabile riservato a un gruppo di aziende collegate tra di loro attraverso delle quote di partecipazione.
Per descrivere che cos’è il bilancio consolidato in poche parole possiamo dire che non è altro che la somma di tutti i bilanci civilistici di tutte le aziende collegate al gruppo.
Permette di presentare una visione complessiva e aggregata delle attività, delle passività, del patrimonio netto, del conto economico e del flusso di cassa dell’intero gruppo, anziché delle singole società che lo compongono.
La particolarità di questa forma di bilancio è che vengono escluse dai conti tutte le operazioni in essere tra le aziende collegate che fanno parte del gruppo, perché vengono considerate come “operazioni interne”.
Infatti il bilancio consolidato è necessario quando una società madre possiede una quota di controllo su una o più controllate.
La consolidazione dei bilanci è finalizzata a fornire una rappresentazione accurata e completa della situazione finanziaria del gruppo nel suo insieme, eliminando le transazioni intercompany e presentando le informazioni finanziarie come se il gruppo fosse un’entità unica.
Il bilancio consolidato fornisce numerosi vantaggi.
Innanzitutto, offre una visione più completa della situazione finanziaria del gruppo, consentendo agli investitori, ai creditori e ad altre parti interessate di valutare l’efficacia e la solidità finanziaria dell’intero gruppo, piuttosto che delle singole società.
Inoltre, facilita la comparabilità delle informazioni finanziarie tra le imprese appartenenti al gruppo, semplificando la valutazione delle prestazioni complessive e l’allocazione delle risorse.
La redazione di questa forma di bilancio rispecchia in tutto e per tutto i principi contabili e le norme stabilite per il bilancio civilistico ordinario.
Bilancio d’esercizio
Il bilancio d’esercizio è il documento contabile che mostra i dati relativi a un esercizio di attività.
Anche il bilancio d’esercizio può essere redatto in forma abbreviata o in forma ordinaria (comprendendo quindi o soltanto lo stato patrimoniale, il conto economico e la nota integrativa oppure aggiungendo anche il rendiconto finanziario).
Questo bilancio è utile per valutare la situazione finanziaria dell’azienda, la sua liquidità e la sua capacità di far fronte ai suoi obblighi finanziari durante l’anno fiscale.
I criteri di redazione del bilancio d’esercizio in forma abbreviata o in forma ordinaria sono gli stessi che abbiamo già citato, questo perché il bilancio d’esercizio è il bilancio redatto in forma di legge.
Anche in questo caso, i due tipi di bilancio sono sinonimi.
L’esercizio di attività tipicamente comprende tutto l’anno solare, dal 1 gennaio al 31 dicembre, quindi il bilancio d’esercizio mostra i costi, i ricavi e tutte le altre voci patrimoniali che si riferiscono a questo periodo di tempo.
Ci possono essere ovviamente alcune eccezioni al periodo di riferimento dell’esercizio.
Le aziende stagionali per esempio, considerano come “esercizio” il periodo che va dal 1 giugno dell’anno X al 30 maggio dell’anno X+1.
L’esercizio aziendale è a tutti gli effetti l’anno fiscale dell’azienda.
Bilancio contabile
Il bilancio contabile è uno strumento fondamentale utilizzato dalle aziende per registrare e riportare in modo strutturato e organizzato le loro transazioni finanziarie.
Rappresenta una fotografia della situazione economica, finanziaria e patrimoniale dell’azienda in un determinato momento.
Il bilancio contabile è un documento molto dettagliato perché è formato dalla stampa di tutti i mastrini in partita doppia (forniti dal software gestionale di contabilità) che contribuiscono a realizzare i numeri inseriti nel bilancio ordinario e civilistico.
Ogni operazione per cui è richiesta un’operazione contabile produce un mastrino all’interno del software di contabilità e, di conseguenza, entra a far parte del bilancio contabile.
Il termine “bilancio contabile” è sinonimo di “situazione contabile.
Questa particolare tipologia di bilancio è un documento provvisorio che non contiene le scritture di assestamento (ratei, risconti, ammortamenti) che tipicamente si calcolano alla fine dell’esercizio .
Il bilancio contabile completo, alla fine dell’esercizio, diventa il bilancio civilistico che sarà poi depositato al registro delle imprese.
In conclusione, il bilancio contabile rappresenta uno strumento essenziale per le aziende, offrendo una rappresentazione accurata e strutturata delle transazioni finanziarie e della situazione patrimoniale, economica e finanziaria.
Bilancio di verifica
Il bilancio di verifica è un documento che spesso viene richiesto soprattutto nel mondo bancario.
Le banche o gli enti creditizi, prima di valutare una istruttoria di credito (come un fido, un finanziamento, un leasing o altre forme di credito) chiede informazioni contabili aggiornate nella forma del bilancio di verifica.
Anche in questo caso, il bilancio di verifica è un tipo di bilancio che abbiamo già citato nell’arco di questa guida.
Bilancio di verifica è sinonimo di bilancio provvisorio, cioè un vera e propria stampa del software gestionale delle operazioni di contabilità.
Questa forma di bilancio, nella maggior parte dei casi, non contiene ammortamenti, TFR e spese del personale, imposte e tasse.
La sua funzione è semplicemente quella di fornire una situazione contabile aggiornata in modo da poter valutare, anche solo parzialmente, l’andamento del business durante l’esercizio.
Gli istituti di credito si basano anche su questo tipo di bilancio per scegliere la concessione di una qualsiasi forma di finanziamento.
Ti ricordo che il bilancio di verifica deve essere preparato secondo i principi contabili generalmente accettati e rispettare le normative contabili nazionali o internazionali applicabili.
Ciò assicura la coerenza e la comparabilità delle informazioni finanziarie tra le diverse aziende.
Bilancio di chiusura
Il bilancio di chiusura consente di determinare il risultato finale dell’azienda e di preparare il bilancio civilistico.
Durante il processo di chiusura, vengono eseguite diverse operazioni contabili.
Innanzitutto, si registrano tutte le transazioni finanziarie che non sono state ancora registrate nel libro giornale.
Poi si procede alla registrazione degli ammortamenti e delle svalutazioni degli asset, in modo da riflettere l’usura nel tempo e l’impatto sul patrimonio netto dell’azienda.
Una volta completata la registrazione di tutte le transazioni e le voci di chiusura, si procede alla preparazione del bilancio di chiusura.
Comprende lo stato patrimoniale, il conto economico e il rendiconto finanziario, che riflettono rispettivamente la situazione finanziaria, il reddito e i flussi di cassa dell’azienda al termine del periodo contabile.
Il bilancio di chiusura è un documento molto importante perché è il documento contabile che riflette l’andamento dell’azienda durante l’esercizio e deve essere redatto secondo i principi stabiliti dal codice civile.
Possiamo considerare il bilancio di chiusura il documento contabile che rappresenta la base per la redazione del bilancio civilistico che sarà poi consegnato e depositato presso il registro delle imprese.
Inoltre è il anche il documento su cui l’azienda sarà valutata dagli stakeholder esterni.
Bilancio analitico
Il bilancio analitico non trova nessun riscontro giuridico e fiscale, è un termine che deriva dal linguaggio comune che ha assunto tale importanza da essere spiegato e utilizzato nell’ambito aziendale.
Si differenzia dal bilancio civilistico perché contiene informazioni più dettagliate rispetto a quello definito per legge (che dovendo essere registrato, contiene per forza di cose informazioni sintetiche).
Infatti, questa forma di bilancio, suddivide e categorizza le transazioni in diverse sottocategorie, permettendo di esaminare i costi e le entrate in modo specifico e dettagliato.
Il bilancio analitico può essere suddiviso in diverse sezioni, a seconda delle esigenze dell’azienda.
Ad esempio, può includere una sezione dedicata alle vendite, che analizza i ricavi derivanti dalla vendita di beni o servizi.
Questa sezione può essere ulteriormente suddivisa in sotto-categorie come vendite nazionali ed estere, per ottenere una visione dettagliata delle fonti di entrate.
Un’altra sezione del bilancio analitico potrebbe essere quella che riguarda i costi e le spese.
Questa sezione consente di analizzare in modo approfondito le diverse voci di costo dell’azienda, come costi delle materie prime, costi del lavoro, costi delle forniture e spese generali.
Tramite questa analisi, l’azienda può identificare le fonti di spesa più rilevanti e adottare strategie per ridurre i costi e migliorare l’efficienza operativa.
Non essendo una forma di bilancio stabilita per legge, ogni azienda può creare il suo personale modello di bilancio analitico in base alle esigenze e alle informazioni che vuole ricavare.
L’obiettivo del bilancio analitico è quello di fornire una visione più dettagliata delle performance finanziarie dell’azienda e di supportare la pianificazione e la valutazione strategica. Attraverso l’analisi delle diverse voci finanziarie, l’azienda può individuare aree di forza e di debolezza e di prendere decisioni strategiche basate su dati specifici.
L’analisi fornita dal bilancio analitico contribuisce a una gestione più efficace delle risorse aziendali e a una migliore comprensione dei fattori che influenzano la redditività e il successo dell’azienda.
Bilancio previsionale
Il bilancio previsionale non è altro che l’italianizzazione del documento comunemente noto come “budget”.
Come si può facilmente intuire è un documento preventivo che contiene delle previsioni, delle supposizioni, sull’andamento del business.
Si differenzia da tutti i tipi di bilancio precedenti perché non contiene dati certi.
Il bilancio previsionale è molto utile all’attività aziendale perché serve per individuare obiettivi da perseguire e le relative strategie da mettere in atto per raggiungere quegli obiettivi.
Inoltre è utilizzato anche durante l’anno per controllare, attraverso i KPI stabiliti, se l’andamento dell’azienda è in linea o meno con le previsioni.
Il bilancio previsionale rappresenta una stima delle entrate, delle spese e delle altre voci finanziarie dell’azienda per un periodo specifico, solitamente un anno.
La preparazione di questo documento comporta un’analisi dettagliata delle informazioni storiche dell’azienda, come i dati finanziari passati e le tendenze di mercato.
Questa analisi fornisce una base solida per determinare le aspettative finanziarie future, tenendo conto dei fattori economici, degli obiettivi aziendali e delle strategie di business.
Il bilancio previsionale comprende diverse sezioni, tra cui le entrate previste, le spese previste e i risultati attesi.
Le entrate previste includono le stime di vendite, di interessi, di dividendi e di altre entrate derivanti dall’attività dell’azienda.
Le spese previste, invece, comprendono i costi delle materie prime, del lavoro, delle forniture, delle tasse e delle spese generali.
Attraverso il bilancio previsionale, l’azienda può valutare la redditività e la sostenibilità delle sue attività pianificate.
Ti ricordo che la stima delle vendite e dei relativi ricavi aziendali dipende molto anche dal tasso di conversione del tuo team di venditori.
Bilancio consuntivo
Il bilancio consuntivo è il documento redatto esattamente al contrario rispetto al bilancio previsionale: il bilancio consuntivo contiene solo dati relativi a fatti già accaduti.
Il bilancio consuntivo, anche noto come bilancio effettivo o bilancio di realizzazione, rappresenta il documento finale che riporta i risultati finanziari effettivamente ottenuti dall’azienda durante un determinato periodo contabile.
Esso si basa sui dati e sulle transazioni effettivamente registrate, consentendo di confrontare le previsioni fatte nel bilancio previsionale con i risultati reali.
Normalmente si parla di bilancio consuntivo solo se c’è anche un bilancio previsionale (o preventivo) con cui confrontare i dati, facendo l’attività nota come “analisi degli scostamenti”.
L’analisi degli scostamenti mette a confronto il bilancio preventivo e il bilancio consuntivo evidenziando quali sono le differenze tra quello che si era previsto e quello che è accaduto davvero.
Attraverso il confronto tra i dati consuntivi e le previsioni del bilancio previsionale, l’azienda può valutare l’accuratezza delle sue stime finanziarie e apportare eventuali correzioni o adattamenti per il futuro.
Bilancio riclassificato
La riclassificazione del bilancio è quella particolare attività che si fa quando si reinterpretano e riordinano i dati del bilancio civilistico per ottenere altre informazioni utili al miglioramento della performance aziendale.
Consente infatti di presentare le informazioni finanziarie in modo diverso da quanto previsto dalla normativa contabile di base
La riclassificazione permette di organizzare e aggregare le voci di bilancio in categorie più significative o informative per gli utenti del bilancio.
Il bilancio riclassificato non è importante giuridicamente, ma ha un’altissima valenza in ambito gestionale perché molto spesso è sulla base dei dati del bilancio riclassificato che si prendono decisioni di processi aziendali.
Voglio sottolineare che la riclassificazione deve essere svolta sulla base di criteri chiari e determinati in forma scritta, solo in questo modo sarà possibile ripetere la riclassificazione di anno in anno (o anche per periodi più brevi), confrontare i risultati del bilancio e poter prendere decisioni aziendali oggettive.
Siamo arrivati al termine di questa guida ai vari tipi di bilancio e abbiamo fatto chiarezza tra le diverse nomenclature utilizzate nell’ambito aziendale.
Abbiamo anche fatto chiarezza su quale tipo di bilancio è obbligatorio e quale invece è a discrezione dell’azienda in base alle informazioni che si vogliono ottenere.
Per te abbiamo preparato il check up aziendale gratuito che ti fornirà consigli più specifici e approfonditi relativamente alla riclassificazione del bilancio e i KPI utili per il tuo tipo di business.