Bilancio d’esercizio: cos’è, come è costituito e come redigerlo

Il bilancio d’esercizio è un documento indispensabile per conoscere i dati economici, patrimoniali e finanziari di un’azienda. È altrettanto indispensabile per gli skateholder, tutti quei soggetti esterni all’impresa che, consultando il bilancio d’esercizio, sono in grado di decidere se è conveniente o meno stabilire rapporti economici con l’azienda.

Perché ci sia sempre trasparenza i bilanci d’esercizio vanno depositati presso la Camera di Commercio del territorio che li archivia e ne permette la consultazione a chi ne ha necessità.

Come è costituito un bilancio d’esercizio

Il bilancio d’esercizio è costituito da documenti contabili e report finanziari che un’azienda ha l’obbligo di stilare in maniera periodica. La stesura del bilancio d’esercizio è necessaria per perseguire il principio di verità, per verificare la situazione finanziaria dell’impresa e il profitto generato, in un dato periodo di tempo.

Per determinare il bilancio d’esercizio è necessario:

  1. redigere l’inventario di esercizio;
  2. registrare le scritture di assestamento;
  3. stabilire il saldo dei conti;
  4. stabilire la situazione contabile;
  5. chiudere i conti sia nel conto economico che nello stato patrimoniale.

Anche se esistono degli standard internazionali di contabilità da rispettare, ogni Paese ha delle sue regole.

L’ordinamento italiano prevede la stesura dei seguenti documenti:

  • lo stato patrimoniale;
  • il conto economico;
  • la nota integrativa;
  • il rendiconto finanziario.

Altro documento di complemento necessario è la relazione sulla gestione che è necessario per due motivi: da un lato soddisfa gli obblighi contabili e fiscali e dall’altro provvede a mettere a disposizione di soggetti interno o esterni i dati circa la situazione dell’azienda.

L’art. 2428 c.c. stabilisce che il bilancio sia affiancato da una relazione scritta dagli amministratori, in cui si analizza la situazione e la gestione dell’impresa, con particolare attenzione ai costi e agli investimenti sostenuti e ai ricavi ottenuti.

Con questo documento gli amministratori integrano il bilancio, comunicando, oltre che la situazione attuale, anche le prospettive di sviluppo a medio e lungo termine e le attività di ricerca e sviluppo in cui l’impresa ha investito.

Ancora, nel bilancio d’esercizio vanno inseriti i saldi di ogni conto, dopo aver effettuato le modifiche di valore.

Questi dati vengono recuperati dal libro giornale, che contiene le operazioni di gestione sostenute che vanno contabilizzate in partita doppia.

I sottoconti vengono, poi, inseriti nel piano dei conti che si può dividere fino 4 quattro categorie:

  • gruppi;
  • mastri;
  • conti;
  • sottoconti.

Al termine del periodo amministrativo stabilito, va compilato il bilancio d’esercizio per stabilire come è composto il capitale d’impresa e quale reddito ha prodotto la gestione.

Come redigere un bilancio d’esercizio

Per redigere il bilancio d’esercizio, l’art. 2423 bis del C.c. stabilisce i principi da seguire:

  • continuità: le valutazioni vanno compiute nell’ottica di funzionamento aziendale presente e  futuro, tenendo conto dell’attivo e del passivo considerato. Quindi le valutazioni vanno fatte tenendo conto dei cambiamenti a cui vanno incontro i beni valutati;
  • prudenza: per determinare il reddito bisogna:
    • contabilizzare le perdite e gli oneri presunti;
    • contabilizzare operazioni positive solo se effettivamente realizzate alla chiusura dell’esercizio;
    • non contabilizzare gli utili che derivano da aumenti del patrimonio non durevoli;
    • tener conto dei rischi e dalle perdite di competenza anche se scoperti alla chiusura d’esercizio.
  • competenza economica: si deve tener conto degli oneri e dei ricavi solo se direttamente collegati all’esercizio. Vanno considerati i costi di beni e servizi del periodo preso in considerazione maturati nell’esercizio e i ricavi maturati nell’esercizio con il relativo costo;
  • separazione: per ottenere delle informazioni corrette bisogna analizzare ogni voce del bilancio, anche se composta da vari elementi, deve essere valutata singolarmente;
  • costanza: non è possibile cambiare i criteri di valutazione per redigere il bilancio. In questo modo i bilanci possono essere comparati nel tempo;
  • prevalenza della sostanza sulla forma: il principio è stato introdotto con il D.Lgs. n.6/2003 prevede che la valutazione delle voci in cui registrare le operazioni sia stabilita dalla loro funzione economica.

Lo stato patrimoniale

Lo stato patrimoniale indica la situazione patrimoniale di un’azienda in un momento specifico ed è composta da due sezioni: a sinistra l’attivo, cioè le operazioni e gli investimenti, e a destra il passivo, cioè le fonti di finanziamento e il capitale netto.

Nella parte degli attivi possono essere inserite:

  • liquidità immediate e differite;
  • rimanenze;
  • immobilizzazioni tecniche e finanziarie.

Nella parte dei passivi possono essere inserite:

  • passività a breve, media e lunga scadenza;
  • capitale sociale;
  • riserve di utili.

Il conto economico generale

Il conto economico contiene i ricavi e i costi di competenza di un esercizio. Viene redatto in maniera scalare e classificato in base alle voci.

Generalmente è composto da quattro voci:

  • valore di produzione.
  • costi della produzione.
  • proventi e oneri finanziari.
  • rettifiche di valore di attività finanziarie e il risultato di esercizio.

Nei bilanci redatti prima del 1 gennaio 2016 era presente anche la voce “Proventi e Oneri Straordinari”. La sezione è stata eliminata dal D. Lgs. n.139 del 2015.

Approfondisci anche: Forecast aziendale, cos’è e come prepararlo

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