Lo stato patrimoniale dell’azienda: struttura e attività

Per stato patrimoniale si intende un documento contabile in cui viene riportato, a bilancio aziendale chiuso, il valore di capitali e beni in possesso di un’azienda. 

All’interno del bilancio contabile, lo stato patrimoniale è una voce importante poiché, tracciando il quadro completo del patrimonio aziendale a una certa data, è in grado di offrire un prospetto che permette di sapere in che stato di salute versa l’azienda.

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Da cosa è composto lo stato patrimoniale

Analizzando lo stato patrimoniale, si nota immediatamente che il documento è formato da due colonne: 

  • le attività: che si trovano a sinistra e riguardano le risorse economiche impiegate dall’azienda per portare avanti le proprie attività di produzione;
  • le passività: che si trovano a destra e riguardano le fonti di finanziamento dell’azienda e le fonti di finanziamento di soggetti terzi. 

All’interno dello stato patrimoniale, tutti gli elementi che lo compongono vanno elencati basandosi sul criterio della liquidità. La loro classificazione dipende dalla facilità e velocità con cui possono essere convertiti in denaro. 

Questo spiega perché le attività vengono suddivise in

  • breve periodo (meno di 1 anno);
  • medio periodo (tra 3 e 5 anni);
  • lungo periodo (dai 5 anni in poi).

Una classificazione molto simile viene fatta anche per le passività, quindi basandosi su data di scadenza e pagamento dei vari debiti. 

Per dare un’idea precisa all’azienda della sua stabilità, viene utilizzata l’analisi comparativa del volume di queste entità e il loro relativo valore. 

Se le passività sono eccessive, così come i debiti che devono essere pagati nel breve periodo e le attività non liquide, vuol dire che l’azienda vive un periodo di crisi poiché non dispone della necessaria liquidità per poter far fronte ai debiti. Questa situazione, se si protrae, può condurre all’insolvenza. 

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stato patrimoniale di un'azienda

Le attività dello stato patrimoniale aziendale

Le attività dello stato patrimoniale di un’azienda riguardano i beni in suo possesso e i diritti, tra questi:

  • crediti a garanzia personale e reale;
  • crediti vantati verso lo stato;
  • crediti vantati verso gli enti;
  • titoli di comproprietà.

Come detto in precedenza, all’interno dello stato patrimoniale le attività si trovano nella colonna di destra e sono costituite da diversi elementi, tra cui: 

  • i crediti verso soci: riguardano le somme di partecipazione dovute all’azienda dai soci. Queste somme possono essere a breve, medio o lungo periodo;
  • le immobilizzazioni: sono beni e risorse con un ciclo vitale utile maggiore di un anno. Le immobilizzazioni sono divise in tre sottogruppi, ossia i materiali, che possono essere macchinari o edifici, gli immateriali, tipo i brevetti, e i finanziari, come le partecipazioni in altre società oppure i titoli;
  • l’attivo circolante: sono incluse in queste voci l’insieme delle risorse utilizzate dall’azienda nel breve termine. A rientrare nell’attivo circolante sono i crediti che hanno caratteristiche specifiche, le rimanenze, le risorse liquide e tutti gli elementi finanziari non rientranti nelle immobilizzazioni;
  • i ratei e risconti attivi: rientrano in questa categoria le entrate che sono di competenza di uno o più esercizi seguenti.

Entrando nel merito specifico delle immobilizzazioni, il valore che viene registrato nello stato patrimoniale è quello di acquisto, che viene poi messo a confronto con quello di mercato a fine anno per verificare la presenza di un’eventuale svalutazione, che deve essere annotata.

Per le risorse con un certo numero di anni di vita utile, le quote di ammortamento devono essere contabilizzate ogni anno insieme al relativo valore residuo. 

Per quanto concerne l’attivo circolante, bisogna tenere conto delle eventuali discrepanze con i valori che aveva in origine, soprattutto se sono in valuta estera e soggette al tasso di cambio. 

Infine, per stimare le rimanenze di magazzino, è necessario utilizzare uno degli approcci a disposizione, come il FIFO, il LIFO o il costo medio ponderato. 

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