L’indice di liquidità si calcola con un semplice rapporto determinato dal totale della liquidità dell’azienda.
Per ottenere l’indice di liquidità aziendale bisogna sommare algebricamente le liquidità immediate e le liquidità differite.
Le liquidità differite devono essere poste a numeratore mentre il denominatore dovrà corrispondere al totale delle passività a breve.
Quelle elencate come passività a breve all’interno di uno stato patrimoniale, verranno successivamente riclassificate come “passività ricorrenti”.
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Formula dell’indice di liquidità
Di seguito, la formula per il calcolo dell’indice di liquidità:
“Quick Ratio = liquidità totale / passività correnti”
Il riferimento a “liquidità totale” indica tutte le attività correnti dell’azienda e cioè la disponibilità finanziaria o i crediti operativi che è possibile incassare nei 12 mesi.
Il riferimento a “passività correnti” indica invece i debiti che stanno per scadere all’interno dei 12 mesi.
Più nello specifico si riferiscono non solo ai debiti finanziari, ma anche ai debiti operativi di regolamento.
L’indice di liquidità dunque non è altro che uno strumento in grado di descrivere la capacità dell’azienda e la sua idoneità a far fronte a tutti gli impegni finanziari che si è assunta.
In questo articolo, dopo aver analizzato come si calcola l’indice di liquidità di un’azienda, scopriremo:
- cosa significa indice di liquidità “pari a uno”, “maggiore di uno” e “minore di uno”;
- l’utilità dell’indice di liquidità aziendale.
Continua a leggere per scoprire di più sul calcolo dell’indice di liquidità.
Il calcolo dell’indice di liquidità: tutto ciò che c’è da sapere
Dopo essere entrati nel dettaglio per l’analisi dell’indice di liquidità, abbiamo potuto apprendere che altro non è che un’analisi statistica.
Non è un caso che la formula venga utilizzata anche per analizzare e valutare il merito creditizio delle singole aziende.
Indice di liquidità pari a uno
Dopo aver fatto il calcolo per l’analisi dell’indice di liquidità di un’azienda il risultato venuto fuori è “pari a uno”, cosa vuol dire?
In questo caso, significa che l’azienda ha una disponibilità che è uguale all’ammontare del debito dell’azienda e che possiede la liquidità in diversi modi:
- in banca;
- in cassa;
- sotto forma di crediti a breve.
Ciò corrisponde ad avere una liquidità aziendale in generale soddisfacente.
Indice di liquidità maggiore di uno
Cosa significa invece se dopo il calcolo, l’indice di liquidità è “maggiore di uno”?
In questo caso, l’indice di liquidità riporta che c’è una disponibilità superiore al valore dei debiti a breve.
Indice di liquidità minore di uno
Vi è anche un terzo e ultimo caso dopo quelli dell’indice di liquidità pari a uno e maggiore di uno, quello “minore di uno”.
Cosa significa dunque se dopo il calcolo, l’indice di liquidità riporta essere “minore di uno”?
Beh, in questo caso, l’azienda rivela di vivere una condizione di insufficienza delle disponibilità, rispetto a quelli che sono gli ammontare dei debiti a breve.
Chi calcola l’indice di liquidità di un’azienda?
L’indice di liquidità di un’azienda viene calcolato dall’Agenzia delle Entrate affinché possa occuparsi del monitoraggio della salute di un’impresa.
In base al risultato prodotto dal calcolo sopra riportato, l’Agenzia delle Entrate è in grado di valutare se l’azienda si trova in una situazione economica stabile o rischiosa.
Approfondisci: Gestione del rischio
Se l’azienda vive una situazione economica poco stabile e dunque rischiosa, l’agenzia delle entrate potrà stabilire se concedere all’azienda delle rateizzazioni straordinarie in caso di debiti da colmare.
I debiti dell’azienda non devono superare i 60,000 €. Questa cifra non fa altro che testimoniare la grande importanza dell’indice in questione.