Onboarding: ottimizzazioni e fasi dell’Employee Life Cycle

L’onboarding è il processo che viene utilizzato dalle aziende per introdurre e integrare i dipendenti nel loro nuovo ruolo.

Il processo di onboarding include le seguenti fasi:

  • l’impostazione della postazione di lavoro del nuovo assunto;
  • l’orientamento con nuovi colleghi e dirigenti;
  • la familiarizzazione con i processi di lavoro;
  • le aspettative e le culture aziendali;
  • l’allineamento con la missione;
  • la vision e mission dell’azienda.

Queste fasi sono importanti per massimizzare il potenziale di prestazioni di un nuovo dipendente nel proprio lavoro.

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Ottimizzare il processo di onboarding

Inserire in modo ottimale un nuovo dipendente all’interno dell’azienda rappresenta un notevole incentivo alla produttività e al profitto garantito per l’azienda. 

Oltre a questo, mostra un altro risvolto importante: una collaborazione lavorativa più lunga possibile. Anche se può suonare strano visti i tempi che corrono, ma nel mercato digitale e concorrenziale c’è una “guerra di talenti” vera e propria, con le persone che sono le vere protagoniste e in grado di fare la differenza. 

Quindi, se le aziende intendono primeggiare nel loro settore, devono saper attrarre e poi mantenere i migliori talenti, in quella che viene definita “retention”

Se l’onboarding viene curato nei minimi dettagli, come se fosse parte integrante del ciclo di vita dei dipendenti, i rapporti lavorativi e interpersonali che si instaurano sono molto soddisfacenti. In questo modo, i nuovi collaboratori si sentiranno parte integrante di un team, con la prospettiva che la collaborazione lavorativa duri per tanti anni. 

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Le fasi dell’onboarding

L’onboarding assume spesso connotazioni oggettive, ma è possibile evidenziare alcune delle fasi che sono comuni a tutti i processi aziendali di successo. Tra questi:

  • la spiegazione delle dinamiche aziendali interne;
  • la comunicazione della cultura aziendale;
  • l’esemplificazione chiara e concisa degli obiettivi che ciascun ruolo si prefigge e le relative responsabilità;
  • la semplificazione delle relazioni tra il nuovo collaboratore, il team e l’azienda. 

Le fasi dell’onboarding devono essere chiare e ben delineate. Prima ancora che venga assunto, il ciclo di vita del dipendente è già iniziato. Quindi, l’azienda deve aver già pianificato tutto nei minimi dettagli, in modo da comunicare efficacemente ai nuovi arrivati la mission e la cultura aziendale. 

Lo stesso concetto di onboarding va chiarito dall’azienda. In tal senso, deve comprendere quale dovrebbe essere la prima impressione da dare ai nuovi assunti, la durata dell’onboarding e il numero delle sessioni di feedback. 

Inoltre, bisogna individuare i dirigenti che avranno una certa rilevanza per il nuovo dipendente, quale sarà il suo ruolo e gli obiettivi che dovrà raggiungere. Infine, è importante che il software di onboarding venga attivato sia per supportare l’intero processo e sia per elencare le tecnologie utili al nuovo arrivato per svolgere le sue mansioni. In poche parole, il processo di onboarding è interdipartimentale è va dall’Human Resources fino all’Information Technology Manager.

Le “4 C” dell’Employee Life Cycle

Non deve neanche mancare uno degli aspetti più importanti per un onboarding di successo: le “quattro C”. Secondo quanto afferma la Society for Human Resource Management (SHRM), un processo di onboarding deve sempre prevedere i seguenti quattro punti: 

  • compliance: si manifesta quando i dipendenti si conformano alle linee guida, organizzative e legali stabilite dall’azienda. 
  • clarification: si verifica quando l’azienda spiega nei minimi dettagli ai nuovi dipendenti qual è il loro lavoro e quali sono le aspettative che dovranno assolvere. 
  • culture: è un concetto molto ampio, poiché l’azienda deve comunicare ai nuovi dipendenti quali sono gli iter e le prassi all’interno, quelle informali e formali. 
  • connection: è la parte finale del processo di onboarding, che dovrebbe facilitare al dipendente il compito di instaurare connessioni personali con gli altri collaboratori e creare dei canali di comunicazione efficaci. 

Per concludere, un programma di onboarding ben congegnato potrebbe fare la differenza per la fidelizzazione e il coinvolgimento dei nuovi dipendenti. Per la fidelizzazione e il coinvolgimento è fondamentale che i nuovi assunti sappiano che l’azienda li apprezza fin dall’inizio.

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