Principio di competenza economica: cos’è

Il principio di competenza economica è uno dei cardini di tutta la contabilità aziendale.

Deve essere necessariamente rispettato da tutte le aziende che seguono un regime di contabilità ordinaria.

Il principio di competenza economica è importante perché consente di valutare correttamente la situazione finanziaria dell’azienda e di prendere decisioni informate sulla gestione delle risorse economiche dell’azienda.

Facciamo un semplice ma efficace esempio: se l’azienda ha registrato un ricavo ma non lo ha ancora incassato, questo non significa necessariamente che l’azienda abbia disponibilità finanziarie sufficienti per coprire le spese correnti.

Al contrario, invece, la registrazione di costi e ricavi al momento in cui si verificano consente di avere una visione accurata della situazione finanziaria dell’azienda e di prendere decisioni informate sulla gestione delle risorse finanziarie.

L’applicazione corretta del principio di competenza economica è anche essenziale per la redazione dei bilanci e dei conti economici, che rappresentano la situazione economica e finanziaria dell’azienda.

Senza la corretta applicazione del principio di competenza economica, i documenti contabili potrebbero fornire una visione distorta della situazione finanziaria dell’azienda, rendendo difficile prendere decisioni informate sulla gestione delle risorse economiche.

Nonostante questo principio si concentri proprio sulla competenza dei costi e dei ricavi, la competenza economica ha un impatto indiretto anche sul flusso di cassa.

È importante che tu, in quanto imprenditore e titolare del business, conosca anche questo tipo di attività anche se non fa parte delle tue responsabilità.

Potrai avere consapevolezza e supervisione dei vari reparti aziendali, senza però entrare nel merito del lavoro operativo delegando totalmente alle figure di riferimento.

Ecco perché è così importante padroneggiarlo, oltre che assicurarsi di produrre documenti contabili a norma di legge.

Se vuoi continuare a saperne di più sul principio di competenza economica continua a leggere questo articolo, ma se vuoi avere alcune informazioni più specifiche per la tua azienda riguardo l’utilizzo strategico delle registrazioni contabili fai il check up aziendale qui.

Leggi anche: Come fare i flussi di cassa

Principio di competenza economica: definizione

La competenza economica è uno dei principi contabili fondamentali per la contabilità aziendale che stabilisce quando i ricavi e i costi devono essere registrati nei libri contabili.

In particolare, questo principio richiede che i ricavi e i costi siano registrati nel periodo in cui sono stati effettivamente generati, indipendentemente dal momento in cui sono stati incassati o pagati.

Questo principio è essenziale per una corretta valutazione della situazione finanziaria dell’azienda e per la redazione dei bilanci e dei conti economici a norma di legge.

La competenza economica si basa sul concetto di “matching”, cioè sull’abbinamento dei ricavi e dei costi.

In pratica, significa che i ricavi generati durante un determinato periodo devono essere associati ai costi sostenuti durante lo stesso periodo.

Ad esempio, se la tua azienda vende un prodotto nel mese di giugno ma riceve il pagamento solo nel mese di luglio, il ricavo deve essere registrato nel mese di giugno, quando il prodotto è stato venduto, e non nel mese di luglio, quando hai ricevuto il pagamento.

La corretta applicazione del principio di competenza economica richiede una conoscenza approfondita delle regole contabili e una valutazione accurata delle transazioni economiche dell’azienda.

Inoltre, è importante che le informazioni contabili siano registrate in modo accurato e tempestivo per garantire una visione corretta e aggiornata della situazione finanziaria dell’azienda.

Il principio di competenza economica segue tre principali regole, chiamate corollari.

I tre corollari del principio di competenza economica

Per una corretta applicazione di questo principio, è necessario considerare anche tre corollari che ne derivano.

I corollari stabiliscono alcune regole specifiche per la registrazione dei ricavi e dei costi, per garantire una valutazione accurata della situazione finanziaria dell’azienda.

I tre corollari del principio di competenza economica stabiliscono regole specifiche per la registrazione dei ricavi e dei costi e sono:

  1. Manifestazione economica
  2. Utilizzo delle scritture di rettifica
  3. Utilizzo delle scritture di assestamento.

La corretta applicazione di questi corollari è fondamentale per garantire la corretta registrazione contabile dei documenti aziendali.

Vediamoli dettagliatamente uno ad uno,

Primo corollario

Il primo corollario del principio di competenza economica stabilisce che i ricavi devono essere registrati solo quando sono realizzati.

Cioè tutti quei costi e ricavi che hanno avuto una manifestazione economica (totale o parziale).

Cosa significa in pratica? 

Significa che l’azienda deve attendere fino a quando ha completato la prestazione e ha diritto al pagamento prima di registrare il ricavo.

In altre parole, non è sufficiente aver concordato un accordo o firmato un contratto: il ricavo deve essere registrato solo quando l’azienda ha effettivamente fornito il servizio o venduto il prodotto.

L’applicazione corretta del primo corollario è fondamentale per garantire una valutazione accurata della situazione finanziaria dell’azienda.

Infatti, registrare il ricavo prima che sia stato realizzato potrebbe portare a una sovrastima dei guadagni e quindi a una valutazione impropria della redditività dell’azienda.

Ad esempio, se l’azienda offre un servizio che deve essere pagato alla fine del mese, ma registra il ricavo subito dopo la firma del contratto, questo potrebbe portare a una sovrastima del reddito dell’azienda, che potrebbe portare a decisioni finanziarie sbagliate.

D’altra parte, ritardare la registrazione del ricavo fino a quando non è stato effettivamente realizzato potrebbe portare a una sottostima della redditività dell’azienda e a una valutazione impropria della sua situazione finanziaria.

Ad esempio, se l’azienda offre un servizio e lo completa a gennaio, ma attende fino a marzo per registrare il ricavo, questo potrebbe portare a una sottostima dei guadagni e quindi a una valutazione impropria della redditività dell’azienda.

In sintesi, il primo corollario del principio di competenza economica richiede che i ricavi siano registrati solo quando sono realizzati.

Lo stesso principio vale anche per i costi, un esempio molto comune sono gli ammortamenti.

L’ammortamento serve proprio per distribuire il costo dell’immobilizzazione nel periodo in cui ha una vera e propria manifestazione economica, per tutti gli anni in cui ha una manifestazione economica (cioè quando viene usato).

Per rispettare il primo corollario, nelle scritture contabili, vengono utilizzati infatti i ratei e i risconti attivi e passivi.

Questo è essenziale per evitare valutazioni improprie che potrebbero portare a decisioni finanziarie sbagliate.

Secondo corollario

Il secondo corollario è fortemente legato al primo perché si concentra sull’utilizzo delle scritture di rettifica.

Cioè tutte quelle scritture che permettono di allineare la competenza economica dei costi e ricavi ai giusti periodi di tempo indipendentemente dai movimenti di cassa.

Questa regola serve per redigere un bilancio che rispecchia la vera situazione economica dell’azienda.

Cosa impone in pratica il secondo corollario della competenza economica?

Impone che tutti i costi e ricavi rimandati all’esercizio successivo perché di competenza del periodo successivo, attraverso i risconti attivi e passivi, devono poi essere effettivamente registrati.

Ci deve necessariamente essere una corrispondenza tra le scritture di rettifica e i costi e ricavi registrati nel periodo di competenza, queste due voci si devono compensare a vicenda.

Anche il secondo corollario si estende sia ai costi che ai ricavi.

Terzo corollario

Il terzo corollario seguito dal principio di competenza economica si concentra sulle scritture di assestamento.

Anche questo, è strettamente legato al primo e al secondo corollario: per seguire la competenza economica dobbiamo considerare anche i costi che ancora non hanno avuto un effettivo esborso economico.

Facciamo un esempio pratico.

Il costo per l’assistenza annuale di manutenzione di un macchinario viene pagato effettivamente a febbraio, ma la competenza economica di quel costo comprende anche tutti i mesi precedenti.

Per questo motivo è necessario imputare il costo ai mesi anche dell’esercizio precedente anche se l’esborso di denaro avviene soltanto a febbraio.

Come si fa ad imputare la competenza economica di un costo che ancora non è stato sostenuto?

Attraverso quelle che si definiscono le scritture di assestamento: i ratei attivi o ratei passivi.

Il rateo è proprio lo strumento contabile che serve per rispettare il terzo corollario della competenza economica, cioè quello di imputare costi o ricavi non ancora sostenuti o incassati all’esercizio precedente.

Tutto questo perché la competenza è anche dell’esercizio precedente.

Chi deve applicare il principio di competenza economica?

Tutte le aziende che redigono il bilancio in regime di contabilità ordinaria sono obbligate a seguire il principio di competenza economica.

Quindi, secondo la normativa, sono obbligate alla competenza economica delle registrazioni contabili:

  • tutte le aziende di servizi che superano un fatturato annuo di 400mila euro,
  • tutte le attività commerciali che superano i 700mila euro annui.

Per tutti gli altri, che seguono il regime forfettario, si segue il principio di cassa per registrare i documenti contabili.

Il principio di competenza economica è uno dei principi contabili che devono essere applicati nella redazione dei bilanci secondo i principi contabili generalmente accettati (GAAP).

Questi principi contabili sono la base per la redazione dei bilanci e devono essere rispettati da tutte le aziende che adottano i GAAP.

Inoltre, il principio di competenza economica è anche un principio contabile riconosciuto dal Consiglio Internazionale per la Presentazione dei Bilanci (IASB), l’organizzazione internazionale che sviluppa gli standard contabili internazionali (IFRS).

Ciò significa che tutte le aziende che devono redigere un bilancio secondo i GAAP o gli IFRS devono applicare il principio di competenza economica.

Questo principio deve essere applicato in modo coerente nel tempo, in modo da garantire che i bilanci siano comparabili tra periodi diversi.

Abbiamo fatto una bella analisi sul principio di competenza finanziaria e i tre corollari da seguire per redigere correttamente i documenti contabili.

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