Ammortamento: cos’è e come si calcola

L’ammortamento è il procedimento contabile che si utilizza quando l’azienda acquista un bene pluriennale, i cosiddetti cespiti.

La suddivisione dei costi e dei ricavi di competenza di ogni anno è importante per svariati motivi, il primo è proprio la redazione del bilancio di esercizio richiesto dal codice civile.

Il secondo motivo è la fiscalità.

L’ammortamento è indispensabile per determinare la base imponibile su cui poi sarà applicata l’aliquota delle imposte.

L’ammortamento come procedimento contabile è utilizzato proprio per suddividere la competenza dei costi nei vari esercizi in cui il cespiti sarà utilizzato.

Quando compriamo un macchinario o altri beni pluriennali (come un fabbricato, un immobile, gli automezzi, ma anche la mobilia per l’ufficio o i computer) si deve calcolare la quota di ammortamento di ogni anno.

Cioè si deve calcolare quanta parte del costo totale è di competenza di ogni anno, facendo una previsione stimata degli anni di utilizzo dello stesso bene.

In questo senso, l’ammortamento dal punto di vista di competenza dei costi, si può considerare libero.

Cioè, la stima del periodo di utilizzo del bene è a totale scelta dell’azienda.

Se non si calcola la quota di ammortamento, il bilancio di esercizio non sarà redatto correttamente perché non sarebbe rispettato il principio di competenza economica.

Nel piano di ammortamento si considera il pagamento delle quote per il pagamento del bene.

Infatti i beni pluriennali spesso vengono acquistati a rate, all’interno del piano di ammortamento si evidenziano proprio questi dati:

  • l’importo delle rate,
  • il periodo di rimborso (mese, trimestre, semestre, anno),
  • la parte di debito estinto,
  • la parte di debito ancora da pagare.

Dal punto di vista fiscale invece, il piano di ammortamento non è libero. 

Ogni anno un decreto ministeriale pubblica le aliquote di ammortamento e specifica anche qual è il massimo importo deducibile per l’intero anno.

Tutto questo serve per determinare il reddito d’impresa su cui poi calcolare le imposte.

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Caratteristiche

Abbiamo detto che l’ammortamento si applica su tutti i beni pluriennali, dalle macchine d’ufficio fino ai nuovi fabbricati e nuovi immobili dell’azienda.

Le caratteristiche dei piani di ammortamento però sono certamente diverse in base ai beni di cui si crea il piano.

La principale suddivisione, che prevede caratteristiche diverse dell’ammortamento, è quella che prevede:

  1. immobilizzazione materiali,
  2. immobilizzazioni immateriali.

È stata creata questa distinzione perché il tempo di utilizzo e l’usura delle immobilizzazioni materiali e quelle immateriali funziona in maniera diversa e non va allo stesso ritmo.

Era quindi necessario impostare un piano di ammortamento leggermente diverso in base al tipo di immobilizzazione.

Le immobilizzazioni materiali

Le immobilizzazioni materiali sono tutti i beni materiali pluriennali che si acquistano per l’azienda.

Alcuni esempi sono macchinari, fabbricati, automezzi, mobili d’ufficio, computer e tutte le attrezzature commerciali.

Per questo tipo di immobilizzazioni si utilizza il metodo indiretto per portare a termine l’ammortamento.

Si utilizza il fondo di ammortamento, cioè il fondo in cui si misura il valore cumulato delle singole quote di ammortamento.

Il fondo, alla fine del piano di ammortamento, avrà un valore che corrisponderà al prezzo intero pagato per il cespite.

Le immobilizzazioni immateriali

Le immobilizzazioni immateriali invece sono tutti quei beni che generano valore per l’azienda ma non sono fisicamente tangibili.

Alcuni esempi sono brevetti e marchi, diritti di utilizzo di opere dell’ingegno, concessioni governative, costi di ricerca e sviluppo, costi di pubblicità.

Per le immobilizzazioni immateriali, il calcolo di ammortamento avviene attraverso il metodo diretto.

Cioè la quota di ammortamento viene sottratta direttamente dal valore del bene senza compensare con un fondo.

Ammortamento economico

L’ammortamento economico è l’aspetto dell’intero tema “ammortamento” che si riferisce specificatamente al valore della proprietà aziendale.

Con proprietà intendiamo proprio il valore degli immobili all’interno nel quale si svolge l’attività produttiva.

L’ammortamento economico è la perdita di valore della proprietà dell’azienda, cioè il deprezzamento dell’immobile o degli immobili per motivi che non sono correlati con l’attività produttiva.

Questo tipo di ammortamento è una situazione che l’azienda subisce da fattori terzi esterni.

L’abbassamento di valore quindi non avviene a causa di una modifica strutturale dell’immobile (che porterebbe naturalmente a una diminuzione del valore), gli edifici possono avere tutte le qualità intrinseche del caso, ma hanno un valore più basso.

Questo è, ovviamente, un grande problema per i conti aziendali perché, se l’imprenditore decidesse di vendere gli immobili di proprietà dovrà necessariamente abbassare i prezzi e subire una perdita.

Ma, andando ancora più a fondo, l’ammortamento economico è un problema anche per chiedere mutui o altri prestiti usando la proprietà come garanzia. Essendo diminuito il valore della proprietà, anche il valore della garanzia non vale come prima.

Quali sono i motivi per cui potrebbe avvenire l’ammortamento economico?

È fondamentale conoscerli per poter studiare il mercato e provare a individuare i momenti in cui si potrebbe verificare la diminuzione del valore e giocare d’anticipo.

Leggi anche: Catena del valore di Porter: cos’è, le attività e i margini

L’ammortamento economico può avvenire principalmente in due modi:

  1. La zona in cui si trova la proprietà ha una calo di valore generalizzato.
    Questo potrebbe avvenire se cambia la desiderabilità della zona stessa, se le persone scelgono di spostarsi in nuove zone, inevitabilmente la proprietà e tutti gli immobili intorno saranno meno appetibili.
  2. Cambia la suddivisione del territorio in cui si trova la proprietà.
    Questo avviene soprattutto quando una zona residenziale viene adibita a zona industriale.
    Necessariamente, le nuove aziende vorranno spostarsi nella nuova zona e il territorio della proprietà perderà di appetibilità.

Calcolo delle quote di ammortamento

Ora che abbiamo visto le caratteristiche e uno specifico tipo di ammortamento, ci chiediamo come si calcolano le quote del piano di ammortamento.

Ti ricordo che, per essere in regola con l’ammortamento fiscale, non si possono superare gli importi di deducibilità previsti annualmente dal decreto ministeriale del Ministero dell’Economia e delle Finanze.

Il decreto ministeriale, infatti, contiene i coefficienti di ammortamento annuali con cui calcolare il valore massimo della quota di ammortamento.

I coefficienti vengono definiti sulla base di due elementi principali:

  1. la categoria del bene,
  2. il settore in cui opera l’azienda.

Questo è il primo fattore da tenere in considerazione per calcolare la quota di ammortamento, ma questo coefficiente e il valore del bene non bastano.

Per calcolare correttamente l’importo della quota, occorre considerare altri valori:

  • Il valore di realizzo, cioè il valore presunto che il cespite avrà alla fine della sua vita in azienda.
    Spesso viene considerato pari a zero perché si presume che il bene venga cestinato perché non più funzionante ma, nel caso in cui si abbia intenzione di rivendere quel bene per sostituirlo con uno nuovo anche se è ancora funzionante, allora il valore di realizzo non sarebbe zero e non sarà da ammortizzare.
  • Il costo storico, cioè il costo di acquisto del bene.
    Questo importo considera anche eventuali oneri accessori direttamente connessi al cespite.
  • Il valore da ammortizzare, che non è altro che la differenza tra il costo storico e il valore di realizzo.
    Questo sarà l’importo su cui calcolare la quota di ammortamento.
    Nel caso in cui il valore di realizzo sia zero, il valore da ammortizzare sarà pari al costo storico.
  • La vita utile del bene, cioè gli anni che si presume di utilizzare il cespite.
    La vita utile del bene è un valore presunto che si basa sulla durata fisica (considerando l’usura del tempo) e l’utilità tecnico-economica (considerando l’aggiornamento di eventuali pratiche di produzione).
  • Il criterio di suddivisione delle quote di ammortamento.
    Non c’è solo un criterio di ammortizzazione del cespite.
    Alcuni esempi sono il criterio di ripartizione matematico a quote costanti in cui l’utilità del bene viene ripartita in uguale misura per tutta la vita utile del bene.
    Oppure ripartizione matematica a quote decrescenti, che diminuisce il valore del bene mano a mano che si va avanti con gli anni di utilizzo. Questo criterio viene scelto soprattutto quando l’utilità del bene diminuisce in modo significativo andando avanti con il tempo, diminuendo anche la sua capacità produttiva.
    Infine si possono scegliere dei criteri più elastici in base all’utilizzo del cespite nell’attività produttiva. Questo metodo di suddivisione delle quote di ammortamento si preferisce quando il bene viene usato saltuariamente o solo per un determinato periodo di tempo durante l’anno.

Per calcolare la quota di ammortamento con criterio di suddivisione matematico a quote costanti bisogna fare questa operazione:

(costo storico – valore di realizzo) = valore da ammortizzare

Valore da ammortizzare * coefficiente di ammortamento = quota di ammortamento del cespite per l’esercizio

Ecco svelati tutti gli elementi chiave dell’ammortamento, in questo modo potrai calcolare le quote di ammortamento e gestire l’acquisto dei cespiti in modo più consapevole.

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