Catena del valore di Porter: cos’è, le attività e i margini

Per catena del valore di Porter si intende il modello di analisi chiamato a individuare e definire le attività dell’intero ciclo organizzativo e le modalità con cui ogni azienda deve contribuire a raggiungere il risultato finale. 

Il tipo di approccio è molto semplice in quanto si parte dal presupposto che un’impresa è composta da processi limitati e che il modello tenta di rappresentare le tipologie di attività di supporto e primarie utili per ottenere un buon margine. 

La catena del valore di Porter può essere interpretata come nove processi messi insieme, ognuno dei quali ha le proprie caratteristiche, ma tutti finalizzati a realizzare obiettivi aziendali comuni. 

In modo particolare, nella catena di valore si possono distinguere: 

  • le attività primarie: il cui obiettivo è di dare un contributo diretto alla produzione di beni e servizi di un’impresa; 
  • le attività di supporto: chiamate anche secondarie, il cui obiettivo è la creazione di condizioni fondamentali per consentire alle attività primarie di svolgere la loro funzione;
  • il margine:  

A proposito di attività primarie: vediamo quali sono quelle della catena del valore di Porter

Le attività primarie

Il nome stesso suggerisce che le attività primarie della catena del valore di Porter sono il cuore pulsante di un’impresa, le leve operative e programmatiche che consentono di arrivare all’output:

  • Operations: le attività che consentono di produrre beni e/o servizi nel senso vero del termine;
  • Logistica interna: sono le attività che consentono la gestione dall’esterno dei flussi di beni interni di un’impresa in direzione delle operations;
  • Logistica esterna: sono le attività che consentono la gestione dall’interno dei flussi di beni in direzione del mercato;
  • Servizi: sono tutte le attività che si occupano di iniziative post-vendita e di assistenza cliente, le quali vengono poste come sostegno per l’utilizzatore;
  • Marketing e vendite: sono le attività promozionali di servizi e beni nei mercati di destinazione e che gestiscono la vendita e la comunicazione. 

E le attività di supporto della catena del valore di Porter? Vediamole nel prossimo paragrafo. 

Le attività di supporto

Le attività di supporto della catena del valore di Porter, anziché mirare in modo diretto alla creazione dell’output d’impresa, devono assicurarsi che tutte le condizioni che consentono alle attività principali di svolgersi siano presenti.

Nel caso specifico si parla di: 

  • risorse umane: ossia tutte le attività che devono gestire i collaboratori e il personale e che vanno dalla formazione alla ricerca fino alla retribuzione e allo sviluppo; 
  • approvvigionamento: ovvero le attività che hanno come finalità l’acquisizione delle risorse molto utili per la produzione dell’output e per garantire che l’impresa funzioni nel migliore dei modi;
     
  • attività strutturali: la cui finalità è quella del miglioramento del prodotto o del processo, come nel caso in cui si impiegano risorse per lo sviluppo e la ricerca; 
  • attività infrastrutturali: che riguardano la contabilità, la direzione generale e la pianificazione aziendale.

Il margine della catena di valore di Porter? Vediamolo di seguito. 

Il margine

Il margine della catena del valore di Porter è la differenza tra i costi che vengono ottenuti tramite l’azione congiunta delle attività di supporto e quelle primarie e i ricavi. 

Se si esamina nei dettagli questo concetto, pare evidente che lo scopo principale è il profitto, che deve sostenere l’impresa per lungo tempo e le permetta di essere molto redditizia. 

Se diventa redditizia, un’impresa a sua volta è in grado di generare valore a favore del cliente tramite un focus sulle attività.

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