Lo strumento conosciuto come Matrice BCG (acronimo di Boston Consulting Group, l’istituto che negli anni 70 la ideò), aiuta le aziende a classificare le diverse aree di attività e a monitorarne le fasi dal decollo al declino fino alla conclusione del ciclo. è utile dunque per la pianificazione strategica perchè appunto serve a pianificare la gestione del portafoglio e studiare anche il ciclo di vita di un prodotto.
La Matrice BCG, che deve il suo nome all’impresa di consulenza che l’ha inventata negli anni Settanta, è la più famosa tra tutte le matrici di posizionamento nel mercato. Formata da due assi, riporta su quella verticale il tasso di crescita di un prodotto sul mercato mentre, su quella orizzontale, la relativa quota di mercato dell’impresa.
Ogni prodotto, prende posizione all’interno della matrice, schematizzando l’importanza con una circonferenza che rappresenta in modo proporzionale, le vendite sul mercato.
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La struttura della Matrice BCG
La Matrice di BCG è composta da un piano cartesiano dove si incrociano due variabili conosciute come:
- tasso di crescita del mercato;
- quota di mercato.
Analizziamo come si collocano sulle assi queste due variabili.
Il tasso di crescita del mercato
Il tasso di crescita del mercato, che si colloca sull’asse verticale, misura e analizza l’interesse nel tempo di un mercato verso un determinato tipo di prodotto. L’indice che viene fuori, non è altro che il fabbisogno finanziario, cioè una metrica che descrive l’attuale volume di mercato confrontandolo con il volume di mercato precedente.
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La quota di mercato
Sull’asse orizzontale del piano cartesiano, si dispone la quota di mercato che misura la forza e il richiamo dell’azienda all’interno di un mercato mettendolo in relazione con il competitor principale di quella nicchia di riferimento.
Se dopo il confronto, il valore dell’azienda che viene fuori sarà superiore a “uno”, significa che l’impresa, per quel determinato mercato, potrà definirsi “top of mind” cioè, “in cima alla mente del consumatore” in quanto, grazie alla sua notorietà e reputazione, è il primo brand che viene in mente al consumatore.
Combinando i valori delle variabili e dei risultati, i quadranti nella Matrice di BCG indicheranno un quadro analitico sul quale pensare le mosse strategiche da intraprendere per aggredire il mercato.
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L’analisi del portafoglio dei prodotti
La Matrice di Boston, si presenta come uno strumento in grado di analizzare il portafoglio dei prodotti per far emergere all’interno dell’azienda eventuali criticità e scovare eventuali risorse per organizzare futuri investimenti.
Se un’azienda desidera realizzare una Matrice BCG, per prima cosa dovrà definire il tasso di crescita medio degli ultimi anni per ogni mercato di riferimento per poi analizzare anche la relativa quota di mercato.
Il primo risultato, basato sulla media del tasso di crescita del periodo che si è deciso di analizzare, dovrà essere collocato sull’asse delle ordinate del sistema cartesiano mentre, il secondo risultato, determinato dall’analisi dell’anno che si desidera prendere in considerazione, verrà collocato sull’asse delle ascisse.
Sulla base dei numeri e dei dati ottenuti, si potrà tracciare la prima coordinata sugli assi cartesiani della Matrice BCG affinché venga individuato il limite di crescita e la quota di mercato.
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