Equilibrio patrimoniale: cos’è e come si misura in azienda

Equilibrio patrimoniale, l’obiettivo che ogni imprenditore dovrebbe rincorrere e raggiungere per poter costruire un business di successo.

Che cosa vuol dire business di successo?

Un business che prospera, che crea valore e, di conseguenza, porta utili.

Gli strumenti e le strategie per raggiungere questo obiettivo sono molteplici, una delle quali è l’equilibrio patrimoniale.

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Abbiamo detto che l’equilibrio patrimoniale può essere considerato come un faro da non perdere mai di vista per costruire un’azienda sana.

Il concetto di equilibrio patrimoniale si riferisce alla stabilità finanziaria di un’azienda e prende in considerazione la relazione tra gli attivi, i passivi e il patrimonio netto.

Questo significa che, nel calcolo dell’equilibrio finanziario, si va a individuare la struttura dei mezzi finanziari dell’azienda.

Quanti dei mezzi finanziari totali sono formati dal capitale proprio? E quanti da mezzi di terzi come finanziamenti e altre forme di debito?

Trovare l’equilibrio finanziario significa tenere, appunto, in equilibrio tutte queste forme di patrimonio.

L’obiettivo principale dell’equilibrio patrimoniale è assicurare che l’azienda abbia una struttura finanziaria solida e sostenibile nel lungo termine.

Cioè un’azienda che prospera nel tempo.

Un eccessivo peso dei debiti, per esempio, può rendere difficile il pagamento delle spese e mettere a rischio la stabilità complessiva.

Allo stesso tempo però, un’eccessiva dipendenza dal capitale proprio può limitare le opportunità di crescita e investimento dell’azienda.

Per continuare ad approfondire il tema dell’equilibrio finanziario continua a leggere l’articolo, se invece vuoi ricevere consigli gratuiti su come costruire un’azienda di successo (consigli personalizzati sul tuo business), compila il check up aziendale qui.

Perché è importante l’equilibrio patrimoniale

Abbiamo già anticipato a larghi termini perché è importante l’equilibrio patrimoniale: per costruire un business solido che prospera nel lungo periodo.

Ma cosa significa più nel dettaglio?

Mantenere l’equilibrio tra attivi e passivi è fondamentale per sviluppare la capacità di far fronte a periodi (fisiologici) in cui c’è uno sbilancio tra entrate e uscite monetarie.

Avendo costruito nel tempo un forte equilibrio finanziario, i periodi di sbilancio tra entrate e uscite non comporteranno gravi conseguenze al business, non ci sarà nemmeno il pericolo di entrare in crisi di liquidità.

Immaginiamo un’azienda che si trova proprio nel mezzo di un periodo di squilibrio tra entrate e uscite (in cui le uscite sono maggiori delle entrate), la cassa ne soffre ma i fornitori devono essere pagati ugualmente.

Senza una giusta quota di mezzi finanziari interni, l’unica soluzione per far fronte alle uscite monetarie è quella di ricorrere a finanziamenti esterni (con la conseguente spesa di ulteriori interessi).

In questa azienda non c’è equilibrio patrimoniale, cioè non c’è equilibrio tra i mezzi propri e i mezzi di terzi.

Al contrario, anche un disequilibrio che prevede un’importante quota di capitale proprio e una bassa quota di finanziamenti esterni non crea una situazione sana.

Anche se in questo caso la situazione è meno grave della precedente, un’alta quota di capitale proprio ferma nelle casse aziendali potrebbe significare che il team decisionale non sta sfruttando le opportunità di crescita a disposizione.

In entrambi i casi l’equilibrio patrimoniale è importante anche per gli stakeholders.

I creditori potrebbero dimostrare qualche remora in più a concedere dei crediti alla nostra azienda se il capitale proprio è troppo basso perché, in caso di squilibri di cassa, questo si eroderà molto in velocemente con il rischio che i loro crediti non vengano pagati.

In sostanza possiamo dire con certezza che mantenere un equilibrio patrimoniale è molto importante sia dal punto di vista della solidità dell’azienda sia dal punto di vista di eventuali creditori e finanziatori.

Cosa lo determina

L’equilibrio patrimoniale è determinato dalla quota di capitale proprio (e di utili reinvestiti nell’azienda), dagli attivi patrimoiniali e dalla quota di indebitamento (cioè dai capitali di terzi).

Sappiamo che è inevitabile l’impiego di capitali di terzi sotto forma di debito nel corso dell’attività aziendale, soprattutto in fase di sviluppo del business, quello che è importante è non dipendere eccessivamente da queste fonti di patrimonio.

I passivi rappresentano i finanziamenti ottenuti dall’azienda, come i prestiti bancari o i debiti commerciali.

È importante gestire correttamente i passivi, tenendo conto dei costi finanziari associati e dei vincoli di rimborso.

Un’eccessiva dipendenza dai debiti può creare un carico finanziario insostenibile per l’azienda, mentre una gestione oculata può garantire un equilibrio appropriato tra i passivi e la capacità di generare flussi di cassa per farvi fronte.

Allo stesso tempo anche la gestione degli attivi è un elemento chiave per l’equilibrio patrimoniale.

Con attivi si intendono gli investimenti, i conti correnti, le attrezzature e altri beni posseduti dall’azienda.

Una gestione attenta e oculata degli attivi è essenziale per massimizzarne il rendimento e l’utilizzo. 

Quindi la gestione degli investimenti e dei conti correnti consente di ottimizzare i flussi di cassa e di generare un rendimento adeguato.

In ultimo, ma non per importanza, un patrimonio netto adeguato fornisce una solida base finanziaria e una maggiore capacità di assorbire eventuali perdite o imprevisti.

È importante gestire il patrimonio netto in modo da bilanciare gli investimenti per la crescita e lo sviluppo dell’azienda con la necessità di mantenere una solida posizione finanziaria.

Questi tre fattori determinano l’equilibrio patrimoniale del business.

Come valutare l’equilibrio patrimoniale con gli indici di bilancio

Arrivati a questo punto la naturale domanda è: come si valuta l’equilibrio patrimoniale?

La fonte primaria di dati è inevitabilmente il bilancio d’esercizio, in particolar modo lo stato patrimoniale perché contiene i valori dei tre elementi che incidono sull’equilibrio patrimoniale:

  1. il capitale proprio,
  2. gli attivi patrimoniali
  3. le passività patrimoniali (finanziamente e debiti).

A partire dallo stato patrimoniale del bilancio, l’indice più importante da calcolare è l’indice di indipendenza finanziaria, che si calcola utilizzando questa formula:

Indice di indipendenza finanziaria = (Capitale proprio / Totale passivo)*100

Con questo indice si può trovare il peso percentuale del capitale proprio su tutte le passività, cioè si definisce la percentuale di indipendenza finanziaria dell’azienda rispetto ai terzi finanziatori.

Il secondo indice di bilancio che aiuta a valutare l’equilibrio patrimoniale è l’indice di leva finanziaria (o leverage), che si calcola con questa formula:

Leverage = Totale passivo / Capitale proprio

Anche in questo caso si evidenzia il livello di indipendenza dell’azienda rispetto a tutte le passività.

Qual è la differenza tra equilibrio finanziario, economico e patrimoniale

Gli indici di bilancio e le strategie aziendali devono monitorare tutta una serie di equilibri che si differenziano in base agli elementi presi in considerazione.

In particolare possiamo menzionare l’equilibrio patrimoniale, l’equilibrio finanziario e l’equilibrio economico.

L’equilibrio finanziario, economico e patrimoniale sono concetti distinti, ma interconnessi, nel contesto aziendale.

Ognuno di essi si concentra su aspetti specifici delle finanze di un’azienda e fornisce una prospettiva diversa sulla sua salute finanziaria complessiva.

Vediamo le principali differenze che li rendono tre valutazioni distinte.

L’equilibrio finanziario si concentra sulla liquidità e sulla capacità di pagare le spese correnti, l’equilibrio economico si concentra sulla redditività e sulla generazione di profitti mentre l’equilibrio patrimoniale riguarda la struttura finanziaria complessiva e la stabilità dell’azienda.

Nello specifico, l’equilibrio finanziario viene inteso nella solvibilità dell’azienda nel breve periodo, cioè di mantenere un flusso di cassa che possa coprire le spese correnti.

L’equilibrio economico invece evidenzia la capacità dell’azienda di generare profitti e coprire con i ricavi tutti i costi produttivi.

L’equilibrio patrimoniale invece si riferisce all’intera struttura di finanziamento aziendale e riflette la solvibilità dell’azienda nel medio e lungo periodo.

Queste sono solo alcune delle valutazione e degli indici di bilancio che è importante calcolare e monitorare periodicamente per portare l’azienda al successo e creare un business profittevole.

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