Rischio di liquidità: cosa si intende e quali sono gli indicatori

Il rischio di liquidità è il pericolo sempre dietro l’angolo a cui bisogna prestare la giusta attenzione.

Il rischio di liquidità è uno dei maggiori rischi che le aziende affrontano nel corso delle loro attività.

La liquidità è la quantità di denaro disponibile per pagare i suoi debiti e coprire le spese correnti.

Il rischio di liquidità sorge quando un’azienda non dispone di liquidità sufficiente per far fronte ai suoi obblighi finanziari e rischia di essere costretta a ricorrere a prestiti costosi o addirittura a chiudere le proprie attività.

Per valutare il rischio di liquidità le aziende utilizzano una serie di indicatori (di cui parleremo in questo articolo) che forniscono una panoramica della situazione finanziaria.

Il rischio di liquidità è un importante fattore da considerare per qualsiasi organizzazione che voglia mantenere la propria salute finanziaria a lungo termine.

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Cos’è il rischio di liquidità

Il rischio di liquidità si riferisce alla capacità dell’azienda di soddisfare le proprie esigenze di liquidità a breve termine senza subire perdite sostanziali.

Si verifica quando non si dispone di abbastanza denaro in contanti o asset facilmente vendibili per coprire i propri debiti.

Ci sono diverse ragioni per cui l’esposizione al rischio di liquidità può essere problematica.

In primo luogo, la mancanza di liquidità può impedire all’azienda di pagare i suoi fornitori o i suoi dipendenti, portando a conseguenze negative come l’interruzione delle attività e la perdita di fiducia da parte dei clienti.

In secondo luogo, se un’azienda non riesce a pagare i propri debiti quando questi diventano dovuti, potrebbe essere costretta a vendere asset a prezzi scontati per soddisfare gli obblighi finanziari, con conseguente perdita di valore e riduzione delle possibilità di crescita futura.

La crisi che deriva da questo tipo di rischio è una crisi nel breve termine che però spesso ha ripercussioni anche nel lungo termine.

Per gestire la crisi di liquidità, le aziende spesso si devono avvalere di prestiti o finanziamenti per nulla convenienti che, di conseguenza, porteranno avanti i danni anche nel lungo termine.

Potrebbe esserti utile anche questa lettura: Come gestire la liquidità aziendale

Rischio di liquidità: le cause da non sottovalutare

Il rischio di liquidità può dipendere da una serie di cause specifiche dell’azienda, ma ci sono alcune cause molto comuni a cui ti consiglio di prestare attenzione.

  1. La scarsa gestione del flusso di cassa.
    Significa sottovalutare la gestione della liquidità e delle casse aziendali.
    Ciò può accadere, ad esempio, se l’azienda ha impegni di spesa che superano i propri flussi di cassa disponibili, oppure se i suoi flussi di cassa sono concentrati in periodi specifici dell’anno.
    Per tenere sotto controllo il flusso di cassa infatti, esistono una serie di indicatori e di documenti che possono monitorare il cash flow aziendale e anche diminuire il rischio di liquidità.
  2. La scarsa gestione dei debiti.
    Cosa significa? Una cattiva gestione dei debiti ha una molteplice conseguenza sulla liquidità dell’azienda (che alza il rischio).
    La prima conseguenza è quella di trovarsi a pagare delle somme maggiorate per il rimborso del debito, che comprende anche una mora per il ritardo.
    La seconda conseguenza è la cattiva reputazione dell’azienda nei confronti delle banche e delle altre strutture di finanziamento, questo comporta una maggiore difficoltà ad accedere a tassi di interesse vantaggiosi e di mercato.
  3. Spese di capitale impreviste.
    Questo è uno dei motivi principali per cui è fondamentale preparare business plan, definire strategie e monitorare il raggiungimento degli obiettivi tramite dei KPI specifici per ogni settore.
    Ovviamente non è possibile prevedere ogni tipo di spesa, ma avere un’accurata attenzione al flusso di cassa e tenere monitorati i movimenti permette di ripararsi dal rischio di liquidità quando una spesa imprevista si presenta.
  4. Una crisi dei profitti.
    La crisi dei profitti comporta una diminuzione delle vendite e, di conseguenza, una diminuzione dei profitti.
    Questo significa che l’azienda, per continuare la sua attività, dovrà iniziare ad attingere alla cassa.
    Se la situazione si protrae nel tempo, la continua spesa di denaro delle casse aziendali potrebbe arrivare fino ad esaurire la liquidità.
  5. Situazioni avverse del mercato.
    Alcuni esempi li abbiamo visti proprio con le crisi degli ultimi anni (dalla crisi pandemica del 2020). Le condizioni economiche sono cambiate molto velocemente e il rischio di liquidità ha subìto un vero e proprio picco.

Approfondisci: Crisi di liquidità aziendale, cos’è e come risolverla

Quali sono e come si calcolano gli indicatori di liquidità

Visto che abbiamo capito che l’azienda che non si ripara dal rischio di liquidità può arrivare anche a chiudere i battenti in pochi mesi, vediamo quali sono gli indicatori di liquidità da tenere sotto controllo per abbassare il rischio e per pianificare le strategie future.

Esistono due principali indicatori di liquidità che vengono utilizzati per misurare la capacità di un’azienda di far fronte ai propri debiti a breve termine: il ratio corrente e il quick ratio.

Il ratio corrente

Il ratio corrente, chiamato anche indice di liquidità primaria, esprime la capacità dell’azienda di far fronte ai propri obblighi a breve termine.

Viene calcolato dividendo l’attivo corrente per il passivo corrente.

Current ratio= attività correnti/passività correnti

L’attivo corrente comprende tutti gli asset che possono essere convertiti in denaro entro un anno, come i conti bancari, i crediti verso i clienti, le scorte di magazzino, i ratei e i risconti attivi e la cassa.

Il passivo corrente comprende tutte le obbligazioni di pagamento a breve termine, come i debiti verso i fornitori, i debiti di natura operativa, i ratei e i risconti passivi e le imposte da pagare.

Un ratio corrente superiore a 1 indica che l’azienda è in grado di pagare le proprie obbligazioni a breve termine.

Il quick ratio

Il quick ratio, chiamato anche indice di liquidità secondaria, invece esprime la capacità dell’azienda di far fronte ai propri obblighi a breve termine utilizzando solo le risorse liquide, escludendo le rimanenze di magazzino.

Viene calcolato dividendo gli asset correnti meno le scorte di magazzino per il passivo corrente.

Quick ratio= totale attività correnti – rimanenze/totale passività correnti

Il quick ratio fornisce una misura più conservativa della liquidità dell’azienda, poiché esclude gli asset meno liquidi, come le scorte di magazzino.

Un quick ratio superiore a 1 indica che l’azienda è in grado di far fronte alle proprie obbligazioni a breve termine anche in caso di difficoltà.

In generale, entrambi gli indicatori di liquidità sono importanti strumenti di analisi finanziaria utilizzati dagli investitori e dagli analisti per valutare la salute finanziaria di un’azienda e la sua capacità di far fronte ai propri debiti a breve termine.

Perché è importante calcolare gli indicatori di liquidità

Per concludere quindi possiamo dire che iniziare a calcolare gli indicatori di liquidità è il primo passo necessario affinché l’azienda non fallisca.

Le scelte relative alla politica di liquidità dell’azienda dovrebbero comunque dipendere dalla situazione della singola azienda, dal mercato in cui opera e anche dal tipo di infrastruttura che utilizza per produrre i prodotti o servizi che vengono venduti.

In generale però possiamo dire che tutte le aziende possono essere valutate come coperte dal rischio di liquidità quando:

  1. sono in grado convertire velocemente le attività liquide in contanti (per coprire eventuali momenti di difficoltà),
  2. hanno diverse fonti di finanziamento differenziate (in modo da diminuire il rischio di crisi di fallimento della linea di finanziamento).

Per ripararti dal rischio di liquidità ti consigliamo di iniziare a tracciare il cash flow aziendale e iniziare a raccogliere i dati necessari per capire se si possa lavorare per ottimizzare i flussi di cassa in entrata e/o diminuire i flussi di cassa in uscita.

Ecco che abbiamo fatto una panoramica del rischio di liquidità, un problema davvero serio soprattutto per le piccole aziende, e ti ho anche indicato quali sono gli indicatori da calcolare per tenere sotto controllo la liquidità della tua azienda.

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