Macrostruttura a matrice

Una macrostruttura a matrice è una struttura organizzativa in cui le risorse e le persone sono raggruppate in almeno tre modi diversi allo stesso tempo.


Sotto la supervisione di un CEO la macrostruttura a matrice raggruppa le persone sia per funzione che per prodotto.


La funzione principale del CEO è quella di mantenere una situazione di equilibrio tra il potere dei responsabili funzionali e i responsabili di progetto, attraverso una chiara e delineata definizione degli ambiti decisionali e d’intervento di entrambi.


Un’organizzazione dotata di una macrostruttura a matrice si suddivide infatti in tutte le funzioni che le occorrono per conseguire i propri obiettivi. Si tratta di un’organizzazione con pochissimi livelli gerarchici.
Questa struttura può essere considerata un’evoluzione della struttura
per progetti.


All’interno di questa struttura troviamo, divisi per linee, dipendenti che sono sia funzionali che su specifici prodotti.


Infatti i dipendenti di una organizzazione con macrostruttura a matrice vengono chiamati “dipendenti con due capi”, in quanto riportano oltre che al direttore di funzione, anche al direttore di prodotto.
Questo tipo di struttura si fonda su un grado minimo di controllo verticale e su un grado massimo di controllo orizzontale, grazie all’utilizzo di meccanismi integrativi, ossia i cosiddetti team interfunzionali che puntano a fortificare l’adeguamento reciproco.


Il team interfunzionale è una task force permanente che viene utilizzato per creare delle sinergie all’interno delle unità e per orientarle tra esigenze funzionali ed esigenze di prodotto.


I sistemi informativi permettono ai dipendenti di tutta l’organizzazione di scambiarsi continuamente informazioni su problemi, opportunità o decisioni.
Questo tipo di dimensione orizzontale consente di abbattere le barriere tra le varie unità organizzative e favorisce il giusto coordinamento tra le risorse.
Lo stile direzionale con il quale bisogna approcciarsi in una struttura di questo tipo, deve essere basato su una cultura organizzativa caratterizzata da flessibilità, condivisione d’idee, coinvolgimento e partecipazione di tutti i membri dell’organizzazione. Vanno per contro evitati comportamenti autoritari, il ricorso alla burocrazia come fonte di potere e modello di risoluzione dei contrasti.

Tipologie di macrostrutture a matrice

Una macrostruttura a matrice può essere sostanzialmente di tre tipi:
1) matrice debole: in questo tipo di macrostruttura il projec manager ha un potere decisionale piuttosto limitato e la sua vision deve essere vagliata dal manager funzionale; non è insolito vedere che il projec manager riporti addirittura al manager di funzione.
Il budget in questo tipo di macrostruttura è gestito dal manager funzionale.
2)matrice equilibrata: a differenza della precedente il potere è bilanciato tra project manager e manager di funzione ma il budget è gestito dal projec manager.
3) matrice forte: il projec manager ha pieni poteri nella gestione delle risorse assegnate al progetto.

Inoltre la macrostruttura a matrice può essere temporanea, permanente e matura.

  • temporanea: questa rappresenta il primo step di evoluzione rispetto alle strutture organizzative classiche. Il projec manager è una figura temporanea legata, appunto, alla realizzazione del progetto che ha durata limitata nel tempo. Naturalmente, se ai progetti terminati se ne sostituiranno ciclicamente altri, la matrice è destinata a trasformarsi in permanente.
  • permanente: in questo tipo di organizzazioni la macrostruttura a matrice viene utilizzata in modo permanente a meno che non ci siano motivazioni legate all’abbandono di alcuni prodotti o alla radicale riorganizzazione della struttura a discapito di una funzione piuttosto che di un’altra
  • matura: in questo tipo di macrostruttura l’autorità è condivisa tra due manager che hanno un potere equiparato e, di conseguenza, i dipendenti di questi tipi di organizzazione hanno, ancor di più, l’enfasi sull’aspetto del “doppio capo”.

Vantaggi della macrostruttura a matrice


La macrostruttura a matrice possiede diversi vantaggi che vale la pena di citare:

  • la matrice consente all’organizzazione di utilizzare efficacemente le competenze dei dipendenti specializzati che passano da un prodotto all’altro a seconda delle necessità. Ad esempio, un dipendente specializzato in marketing, può spostarsi indifferentemente dal prodotto B al prodotto A e viceversa.
  • la macrostruttura a matrice semplifica la comunicazione fra gli esperti funzionali, creando delle sinergie e fornendo ai membri dei team delle differenti funzioni, l’opportunità di apprendere gli uni dagli altri e di sviluppare le proprie conoscenze; di fatto questa macrostruttura agevola il progresso tecnologico poiché dalle varie interazioni fra esperti scaturiscono nuove innovazioni.
  • All’interno di una macrostruttura a matrice l’utilizzo dei team interfunzionali è progettato in modo da ridurre le barriere funzionali e superare lo scoglio dell’orientamento sotto-unitario. La struttura a team agevola l’adeguamento e l’apprendimento da parte dell’intera organizzazione. Il sistema dei vari team è studiato in modo che l’organizzazione sia flessibile e in grado di rispondere rapidamente ai cambiamenti. Non è un caso, infatti, che le macrostrutture a matrice siano state adottate da aziende high-tech.
  • nella macrostruttura a matrice, si ha un doppio focus (di prodotto e funzionale) che concentra l’attenzione sia sui costi che sulla qualità. Di fatti, in molte organizzazioni con macrostruttura a matrice è frequente che i direttori delle delle singole funzioni abbiano degli obiettivi di natura tecnica, ossia produrre il prodotto più innovativo possibile con la massima qualità, mentre i direttori delle linee di prodotto abbiano obiettivi legati ai costi e ai tempi di produzione.

Svantaggi della macrostruttura a matrice


La macrostruttura a matrice ha dei principi teorici che sono molto coerenti. Tuttavia, nella pratica, sconta delle problematiche sono legate sostanzialmente alla mancanza di potere. La struttura gerarchicamente piatta non offre un tipo di controllo che consente ai dipendenti di nutrire delle aspettative reciproche solide.

Molti dipendenti potrebbero trovarsi in grossa difficoltà a gestire “il doppio capo” e a superare i conflitti di ruolo che potrebbero crearsi. Banalmente un responsabile di funzione, che pone tutta la sua attenzione sulla qualità del prodotto, e un responsabile di linea di prodotto, che mira invece a ridurre i costi potrebbero avere delle aspettative diverse sui dipendenti. Il grosso rischio è che le persone che lavorano in una macrostruttura a matrice sperimentino un vuoto di potere e che si impegnino a dar vita ad una organizzazione informale tutta loro, in modo da sentirsi più stabili.
La macrostruttura a matrice va gestita con attenzione se si vuole che la bilancia pensa a favore dei suoi vantaggi, piuttosto che degli svantaggi. Questa macrostruttura infatti non è idonea per ogni tipo di azienda, ma risulta appropriata quando c’è la necessità di avere un alto grado di coordinamento tra gli esperti funzionali.

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