Valore nominale e valore reale: cosa sono e perché sono importanti per l’azienda

Nell’ambito aziendale, il concetto di valore assume un ruolo fondamentale nella valutazione e nel monitoraggio delle performance delle prestazioni aziendali.

Ogni bene aziendale ha un valore nominale e un valore reale.

In alcuni casi i due valori (reale e nominale) hanno lo stesso importo, in altri casi invece i due importi sono differenti, con differenze molto consistenti.

Il valore nominale è spesso utilizzato per scopi contabili e di registrazione, fornendo una base per l’assegnazione dei costi, la determinazione delle entrate e la valutazione del patrimonio netto di un’azienda.

Il valore nominale però, da solo, potrebbe non riflettere la vera capacità dell’azienda di generare ricchezza o di conseguire risultati finanziari positivi. Quindi entra in gioco il valore reale.

Il valore reale è una misura più accurata del successo di un’azienda e tiene conto di fattori quali la redditività, la qualità del prodotto o del servizio offerto, la reputazione del marchio, la fiducia dei clienti e la capacità di adattarsi alle mutevoli condizioni di mercato.

Le decisioni aziendali devono essere prese tenendo conto di entrambi i fattori, in modo da garantire una gestione finanziaria solida e una valutazione accurata delle prestazioni dell’azienda.

Per scoprire di più sulle varie caratteristiche che differenziano il valore nominale e il valore reale puoi continuare a leggere l’articolo.

Però se vuoi avere informazioni gratuite relativamente al calcolo del valore reale e nominale dei tuoi beni aziendali, puoi fare il check up gratuito qui.

Che cos’è il valore nominale

Il valore nominale aziendale è un concetto finanziario che rappresenta il valore assegnato o dichiarato di un bene aziendale, solitamente espresso in termini monetari o quantitativi.

È un valore determinato dall’azienda stessa e viene spesso utilizzato per scopi contabili e di registrazione.

Il valore nominale viene assegnato a diversi elementi all’interno dell’azienda, come le azioni, i beni, le obbligazioni o altre risorse.

Nel caso delle azioni, ad esempio, il valore nominale rappresenta il prezzo di emissione di una singola azione.

Questo valore viene determinato durante la costituzione della società e può essere stabilito arbitrariamente o in base a considerazioni come il capitale sociale o la quota di partecipazione di ogni azionista.

Il valore nominale viene solitamente indicato sul certificato azionario e può essere diverso dal valore di mercato dell’azione.

Nel caso dei beni, il valore nominale rappresenta il costo di acquisizione o il valore contabile registrato nel bilancio aziendale.

Ad esempio, se un’azienda acquista un macchinario per 100.000 euro, il suo valore nominale sarà di 100.000 euro.

Questo valore può essere utilizzato per l’ammortamento del bene nel tempo e per la determinazione del suo valore residuo.

A differenza del valore nominale, il valore reale invece tiene conto di fattori come l’offerta e la domanda, l’efficienza operativa, la reputazione del marchio e altri elementi che influenzano la capacità dell’azienda di generare ricchezza.

Quindi, anche se il valore nominale fornisce una base per la registrazione contabile, il valore reale è ciò che riflette la vera capacità di un’azienda di generare profitti e creare valore per gli azionisti.

In termini di contabilità però, la base per ogni registrazione contabile rimane sempre il valore nominale della risorsa che si registra.

Come si calcola il valore nominale

Il calcolo del valore nominale aziendale dipende dal contesto specifico e dagli elementi coinvolti.

Per le azioni, il valore nominale viene solitamente stabilito durante la costituzione della società e può essere determinato in base al capitale sociale o alla quota di partecipazione di ogni azionista.

Ad esempio, se una società ha un capitale sociale di 1.000.000 euro e emette 100.000 azioni, il valore nominale di ogni azione sarà di 10 euro.

Per i beni, il valore nominale può essere determinato in base al costo di acquisizione o al valore contabile registrato nel bilancio aziendale.

Ad esempio, se un’azienda acquista un macchinario per 100.000 euro, il valore nominale del macchinario sarà di 100.000 euro.

Per le obbligazioni, il valore nominale rappresenta il valore di rimborso del titolo obbligazionario.

Ad esempio, se un’azienda emette un’obbligazione con un valore nominale di 1.000 euro e un tasso di interesse del 5%, il possessore dell’obbligazione riceverà un pagamento annuale di interessi pari a 50 euro.

Ricorda che il valore nominale viene utilizzato principalmente per scopi contabili e di registrazione e quindi nella maggior parte dei casi non riflette il valore effettivo di mercato o la capacità di generare ricchezza.

L’obbligazione del valore nominale

Il valore nominale di un’obbligazione non è altro che il valore di rimborso del titolo obbligazionario all’atto della sua scadenza.

In altre parole è il valore predefinito che l’emittente dell’obbligazione si impegna a restituire all’investitore.

Il calcolo del valore nominale dell’obbligazione è relativamente semplice e viene stabilito al momento dell’emissione.

Per calcolare il valore nominale è necessario conoscere due elementi principali:

  1. Il valore nominale iniziale.
    Anche noto come valore di emissione o valore facciale, è il prezzo al quale l’emittente ha inizialmente emesso l’obbligazione.
    Solitamente viene espresso come un valore fisso, come ad esempio 1.000 euro.
  2. La scadenza dell’obbligazione.
    Rappresenta la data in cui l’emittente si impegna a rimborsare il valore nominale all’investitore.
    Questa data è stabilita al momento dell’emissione e può variare a seconda del tipo di obbligazione.
    Ad esempio, un’obbligazione a 5 anni avrà una scadenza di 5 anni dalla data di emissione.

Una volta note queste due informazioni, il calcolo del valore nominale è diretto.

È sufficiente prendere il valore nominale iniziale dell’obbligazione e considerarlo come il valore che l’investitore riceverà al momento della scadenza.

Ad esempio, se l’obbligazione ha un valore nominale iniziale di 1.000 euro, allora il valore nominale sarà ancora di 1.000 euro al momento della sua scadenza.

Ricorda che Il valore nominale è semplicemente il valore di rimborso stabilito all’emissione, ed è indipendentemente dalle fluttuazioni del mercato.

Che cos’è il valore reale

Il valore reale invece è il valore effettivo o intrinseco di un bene, un’azione o un’obbligazione (o anche dell’intera azienda), che va al di là del valore nominale.

Mentre il valore nominale è utilizzato per scopi contabili e di registrazione, il valore reale tiene conto di una serie di fattori che influenzano la capacità dell’azienda di generare ricchezza, ottenere profitti e creare valore per gli azionisti.

Il valore reale di un’azienda dipende da una combinazione di fattori interni ed esterni.

Tra i fattori interni rientrano ad esempio la redditività, l’efficienza operativa, la qualità dei prodotti o dei servizi offerti, la forza del marchio, la reputazione dell’azienda e la competenza del suo management.

Questi elementi riflettono la capacità di un’azienda di generare entrate consistenti, di ridurre i costi e di adattarsi alle mutevoli condizioni di mercato.

È proprio nell’ambito della generazione del valore reale che fanno la differenza le strategie aziendali, di planning e di controllo.

Anche le capacità di produzione e di lavoro dei dipendenti incide sulla determinazione del valore reale dell’azienda.

Un esempio?

Una rete di vendita che non converte incide negativamente sul valore reale dell’azienda.

D’altra parte però, ci sono anche alcuni fattori esterni che influenzano il valore reale.

Tra questi possiamo considerare l’andamento dell’economia, il contesto di mercato, le tendenze del settore e le condizioni di concorrenza.

Questi elementi possono determinare la domanda dei prodotti o dei servizi dell’azienda, l’accesso a finanziamenti e risorse esterne, nonché le opportunità di crescita e di espansione.

Nel caso degli elementi esterni, gli imprenditori hanno pochissima possibilità di intervento, per questo motivo è importante concentrarsi sulle decisioni relative ai fattori interni.

Il valore reale è un concetto dinamico e può variare nel tempo.

Comprendere il valore reale è fondamentale per gli imprenditori, gli investitori e gli stakeholder aziendali.

Consente di valutare l’efficacia delle strategie aziendali, di prendere decisioni informate sull’allocazione delle risorse e di valutare il potenziale di crescita e il rischio associato a un’azienda.

L’obiettivo finale è massimizzare il valore reale attraverso una gestione efficace e una creazione di valore sostenibile nel tempo.

Come si calcola il valore reale

Il calcolo del valore reale, a differenza del valore nominale, è un processo complesso e coinvolge una valutazione dettagliata di vari aspetti aziendali.

Non esiste un’unica formula standard per determinare il valore reale di un’azienda, perché dipende da numerosi fattori e variabili specifiche a ciascuna realtà aziendale, ma ci sono diversi metodi e approcci ampiamente utilizzati.

Uno dei metodi più comuni per calcolare il valore reale di un’azienda è l’approccio basato sui flussi di cassa (DCF, Discounted Cash Flow).

Questo metodo coinvolge la previsione dei flussi di cassa futuri dell’azienda e il loro sconto al presente utilizzando un tasso di sconto appropriato.

Il valore risultante rappresenta il valore attuale netto (VAN) di tutti i flussi di cassa attesi. 

Questo approccio tiene conto del valore temporale del denaro e valuta l’azienda sulla base delle sue capacità di generare flussi di cassa futuri.

Altri metodi di valutazione includono l’approccio basato sugli asset, che si concentra sul valore degli attivi e delle passività dell’azienda, e l’approccio basato sul valore di mercato, che considera il prezzo delle azioni o dei titoli dell’azienda negoziati sui mercati finanziari.

In generale, il calcolo del valore reale richiede l’analisi approfondita di fattori finanziari, operativi, strategici e di mercato che influenzano la performance e il potenziale di crescita dell’azienda.

Spesso si ricorre a esperti e professionisti, come analisti finanziari o valutatori aziendali, per condurre una valutazione accurata e affidabile del valore reale di un’azienda.

Qual è la differenza tra valore nominale e valore reale

Abbiamo visto ampiamente quali sono le caratteristiche del valore nominale e del valore reale, vediamo ora un breve riassunto delle principali differenze tra questi due elementi.

In ambito aziendale, la differenza tra valore nominale e valore reale è significativa.

Il valore nominale rappresenta il valore assegnato o dichiarato di un’entità aziendale e viene spesso utilizzato per scopi contabili e di registrazione.

È un valore determinato dall’azienda stessa e può essere espresso in termini monetari o quantitativi.

D’altra parte, il valore reale riflette il valore effettivo o intrinseco dell’azienda, che tiene conto di una serie di fattori come la redditività, l’efficienza operativa, la reputazione del marchio, le tendenze del settore e le condizioni di mercato.

Il valore reale riflette la capacità dell’azienda di generare ricchezza nel tempo e di creare valore per gli azionisti.

La differenza tra valore nominale e valore reale risiede quindi nel fatto che il valore nominale è un valore dichiarato o assegnato dall’azienda stessa, mentre il valore reale è un valore basato su fattori oggettivi e soggettivi che influenzano l’azienda.

Il valore nominale è spesso fisso e determinato all’emissione, mentre il valore reale può variare nel tempo a causa di cambiamenti interni ed esterni.

Il valore reale è un concetto dinamico e può essere influenzato da fattori come la performance finanziaria, l’andamento del mercato, le tendenze del settore e la gestione aziendale.

Mentre il valore nominale fornisce una base per la registrazione contabile, il valore reale è ciò che riflette la reale capacità dell’azienda di generare profitti, crescere e sostenere il suo valore nel lungo termine.

Perchè sono importanti per l’azienda?

Il valore nominale e il valore reale sono importanti concetti per le aziende, ma hanno un significato e un’utilità diversa.

Tenere presente le differenze e calcolare entrambi è essenziale per valutare la salute finanziaria e la performance di un’azienda.

Il valore nominale consente alle aziende di registrare transazioni finanziarie, stabilire il capitale sociale e determinare i diritti e le responsabilità degli azionisti o dei titolari di obbligazioni.

È un punto di riferimento per misurare il capitale investito e i rapporti finanziari aziendali.

Il valore reale invece è cruciale per valutare la performance e il potenziale di crescita dell’azienda.

È il valore intrinseco dell’azienda che riflette la sua capacità di generare flussi di cassa futuri e creare valore per gli azionisti nel lungo termine.

Il valore nominale fornisce una base contabile solida per la registrazione delle transazioni finanziarie e la gestione del capitale aziendale.

Il valore reale invece fornisce una visione più completa e realistica dell’azienda, consentendo ai dirigenti di valutare la performance finanziaria, identificare le aree di miglioramento, prendere decisioni strategiche e valutare l’efficacia delle politiche aziendali.

Inoltre, il valore reale è importante per gli investitori, i creditori e gli acquirenti potenziali.

Gli investitori utilizzano il valore reale per valutare se l’azienda è un’opportunità di investimento attraente e per determinare il prezzo giusto delle azioni o delle obbligazioni.

Perché utilizzarli in azienda?

Ogni tipo di valore ha una sua utilità per tenere le fila di tutti i conti aziendali.

Il valore nominale serve per tenere ordine nelle registrazioni contabili, il valore reale invece è quello che riflette il vero valore dell’azienda sul mercato.

Non c’è un valore più importante dell’altro, la scelta tra l’utilizzo del valore reale o del valore nominale dipende dallo scopo dello studio e della risposta che stiamo cercando.

Il concetto fondamentale, che ogni imprenditore deve sempre tenere a mente, è che esiste una vera e propria differenza tra valore reale e valore nominale.

Inoltre non dimentichiamoci che gli indici di performance prendono in considerazione uno o l’altro valore e quindi è bene sapere quando vengono espressi in termini di valore reale o in termini di valore nominale.

Abbiamo visto anche che l’importo reale e l’importo nominale possono essere anche molto differenti nonostante si riferiscano entrambi alla stessa azienda.

Non tenere conto di queste differenze potrebbe portare a scelte strategiche aziendali completamente sbagliate perché basate su un valore sbagliato.

Abbiamo potuto esaminare le differenze tra valore nominale e valore reale, abbiamo visto come si calcolano e perché sono importanti entrambi per un’ottima gestione dell’attività aziendale.

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