Rebranding aziendale: perché è importante e come fare Rebrand

Il branding è una filosofia aziendale legata alla sua immagine. Come tutte le cose, non è eterna e deve necessariamente cambiare di pari passo coi mutamenti che subisce il mercato e i relativi prodotti, seguire le nuove esigenze dei consumatori e stare al passo con la concorrenza. 

In questo caso, si parla di rebranding. Se fare branding significa dare una definizione precisa al proprio brand e alla propria immagine in modo che il pubblico di destinazione percepisca il messaggio celato, il rebranding è una strategia di marketing aziendale che ha la finalità di riposizionare un brand già in essere costruendo ex novo un marchio e la relativa immagine aziendale, qui completamente rivoluzionata e rinnovata. 

Il rebranding è un vero e proprio piano strategico che, come tale, può muoversi a differenti velocità. In tal senso, bisogna puntualizzare due situazioni: la prima prevede che un’azienda necessita di un rebranding evolutivo che deve muoversi in modo graduale e moderato, talvolta quasi impercettibile dal pubblico esterno, mentre la seconda prevede che il rebranding nasca da una strategia rivoluzionaria, radicale e rapida, con gli elementi distintivi e la posizione modificati in modo netto. 

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Perché è importante per un’azienda fare Rebranding

Le motivazioni che spingono un’azienda a fare rebranding sono varie e diversificate, ma le principali sono le seguenti: 

  • il brand ha bisogno di aggiornamento poiché l’azienda ha ampliato il suo raggio d’azione oppure ha introdotto nuovi prodotti;
  • il continuo mutamento del pubblico di destinazione, spesso determinato dall’avanzare dell’età anagrafica o alla nascita e crescita di una nuova generazione. Ad esempio, il Millennials ha costretto molte aziende a rivedere la propria immagine, a evolvere i propri prodotti e servizi ripensando anche al proprio brand;
  • un’azienda che in passato ha definito la propria identità di brand, adesso è costretta a rivederla poiché sono cambiate le tendenze dei consumatori. Ad esempio, un’azienda agroalimentare è costretta adesso a considerare la problematica ambientale e la tendenza di molti consumatori verso prodotti sani, biologici e a chilometri zero;
  • l’invecchiamento del brand, soprattutto a livello grafico, è ancora troppo ancorato ai design tipici, ad esempio, degli anni ’90 o 2000. Basta dare un’occhiata a grandi brand come Microsoft e Apple per vedere come il loro logo sia cambiato graficamente nel corso degli anni;
  • la fusione di un’azienda con un’altra, che necessita di un restyling a livello di brand;
  • il pubblico di destinazione sta dimostrando che il messaggio aziendale necessita di un focus maggiore. 

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Come fare Rebranding aziendale

Il rebranding aziendale non è un atto di fede, ma una strategia ben precisa da pianificare nei minimi particolari e intraprendendo i giusti passi. 

Il primo passo è comprendere a fondo la motivazione principale che spinge verso il rebranding, mentre con quello successivo bisogna analizzare i valori aziendali, la vision e la mission, perché il branding scelto deve essere in sintonia con questi aspetti. 

Poi arriva il momento di pianificare la strategia di rebranding migliore, che non deve soltanto limitarsi a svecchiare il logo aziendale oppure rivoluzionarne il sito Web, ma deve dare il là a una campagna pubblicitaria sinergica a 360 gradi sfruttando tutti i canali possibili e immaginabili. 

Il passo successivo è decidere cosa deve rimanere immutato. È ovvio che gli elementi che non devono essere toccati, non devono esserlo! In fondo, la regola “se funziona bene non deve essere cambiato” vale anche nel caso del rebranding. 

Arriva poi il momento di capire come il pubblico percepisce in questo momento il brand. Questa fase è fondamentale e deve essere portata avanti indagando e intervistando i diretti interessati. Se così non fosse, il rebranding si baserebbe esclusivamente sulla prospettiva interna, che potrebbe non rispecchiare la percezione esterna. 

Infine, tutte le componenti aziendale devono essere coinvolte nel processo. Quindi, non è soltanto compito dell’ufficio marketing, ma anche gli altri reparti devono dare il loro contributo attraverso sinceri feedback in merito a nuovi nomi, loghi e grafiche. Particolarmente utili potrebbero essere le indagini di mercato sui social network. 

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Il momento giusto per un rebranding

Il rebranding è una strategia importante per le aziende che cercano di rimanere rilevanti e competitive nel mercato in continua evoluzione. Ma quando è il momento giusto per intraprendere questa significativa trasformazione?

La necessità di un rebranding si manifesta spesso quando un’azienda attraversa un cambiamento significativo nella sua visione, obiettivi, o pubblico di riferimento. Questo può accadere in seguito a fusioni, acquisizioni o quando si verifica una notevole espansione dei servizi o dei prodotti offerti. In queste situazioni, l’immagine corrente dell’azienda potrebbe non riflettere più accuratamente la sua nuova direzione o i valori.

Un altro momento chiave per il rebranding è quando un’azienda si trova di fronte a un declino nella percezione del pubblico o nelle performance di mercato. Un rebranding può rinvigorire l’immagine di un’azienda, aiutando a riconquistare la fiducia dei consumatori e a distinguersi dalla concorrenza.

Inoltre, il rebranding può essere una risposta all’evoluzione delle tendenze di mercato. Con l’emergere di nuove tecnologie, cambiamenti nei gusti dei consumatori, o nuove normative, un aggiornamento del brand può essere essenziale per mantenere l’azienda al passo con i tempi.

Tuttavia, è cruciale che il processo di rebranding sia attentamente pianificato e implementato. Un rebranding mal gestito può portare a confusione nel mercato e tra i consumatori. Perciò, è importante che le aziende considerino attentamente i loro obiettivi, i valori e il pubblico di riferimento prima di intraprendere questa importante mossa strategica.

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