Z-score: cos’è e come stabilire se la società è a rischio di fallimento

Il modello Z-score è uno strumento utilissimo utilizzato come indicatore finanziario per valutare la probabilità di bancarotta di un’azienda.

Lo Z-score è stato sviluppato negli anni ’60 da Edward Altman, professore alla New York University, ed è ancora oggi uno dei metodi più utilizzati per controllare la salute finanziaria di un’azienda.

Questo modello, nonostante abbia ormai già circa 60 anni, è ancora molto valido ed è molto utilizzato da potenziali soci investitori per capire il livello di salute finanziaria di un’azienda.

Allo stesso tempo puoi introdurre il calcolo dello Z-score internamente nella tua azienda per tenere monitorate dinamiche finanziarie che altrimenti sarebbe difficile controllare.

Si basa su cinque indicatori finanziari:

  • redditività,
  • liquidità,
  • solvibilità,
  • efficienza,
  • dimensione dell’azienda.

In questo articolo andremo a scoprire nel dettaglio cos’è lo Z-score, com’è composto e soprattutto come usare questo modello per controllare la salute finanziaria di altre aziende (a cui potresti essere interessato) oppure per la tua azienda.

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Cosa è il modello Z-score?

Il modello di Z-score di Altman è ampiamente utilizzato dagli investitori, dai creditori e dalle aziende stesse per valutare la salute finanziaria delle aziende e prevenire il fallimento.

Sviluppato nel 1968 dall’allora assistente professore in finanza alla New York University, Edward Altman, deve il suo enorme successo alla sua capacità di previsione del rischio di fallimento.

Lo Z-score è un test statistico che, grazie a cinque diversi indici finanziari, è una funzione matematica lineare che sostituisce le variabili della formula con i cinque indicatori finanziari.

La formula è stata sviluppata dopo l’analisi di un campione di aziende che avevano dichiarato bancarotta tra il 1946 e il 1965.

Altman ha esaminato i bilanci delle aziende in difficoltà finanziarie e ha individuato i cinque indicatori finanziari che avevano maggiormente predetto il fallimento.

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Calcolando l’intero modello Z-score, che vedremo più avanti, l’azienda otterrà un determinato punteggio.

Questo punteggio rappresenta il rischio di fallimento aziendale: tanto più è basso il risultato dello Z-score, tanto sarà più alta la possibilità di fallimento nell’arco dei due anni successivi.

La curiosità interessante del modello è che Altman dichiara che lo Z-score è in grado di prevedere con grande esattezza il possibile fallimento.

Secondo Altman, lo Z-score è in grado di prevedere il fallimento:

  • nel 95% delle aziende, entro un anno,
  • nel 72% delle aziende, entro due anni,
  • nel 52% delle aziende, entro i tre anni successivi al calcolo.

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Come è composto lo Z-score

Il modello di Z-score di Altman si basa su cinque indicatori finanziari, che vengono utilizzati per valutare la salute finanziaria dell’azienda.

Questi indicatori sono:

  • la redditività,
  • la liquidità,
  • la solvibilità,
  • l’efficienza,
  • dimensione dell’azienda.

Ogni indicatore ha un peso differente (dato un coefficiente specifico) che Altman aveva determinato basandosi principalmente sulle aziende manifatturiere quotate in borsa.

Nell’arco del tempo, il modello è stato aggiornato, modificando i coefficienti, per adattarsi ad altre tipologie di aziende.

I cinque indicatori sono i seguenti:

  1. Indicatore di liquidità dell’azienda in base alla sua dimensione.
    Capitale circolante/Totale attività.
  2. Indicatore di redditività.
    Utili non distribuiti/Totale attività.
  3. Indicatore di efficienza operativa (prima delle tasse e degli interessi).
    Utile ante imposte e interessi/Totale attività
  4. Indicatore di dimensione che considera la quota di mercato occupata dall’azienda.
    Capitalizzazione/Totale passività
  5. Indicatore di turnover delle attività, calcolate considerando il numero di volte e non in percentuale.
    Ricavi/Totale attività.

Proseguendo vedremo come si calcolano e si interpretano questi cinque indicatori finanziari che compongono lo Z-score e quali sono le due tipologie di coefficienti del modello.

Come calcolare lo Z-score

Lo Z-score, come abbiamo già anticipato, ha subìto alcune variazioni per adattarsi alle diverse tipologie di aziende da valutare.

La sua versione originale, che valuta grandi aziende quotate in borsa, considerava questi coefficienti:

  1. 1,2 x (Capitale circolante/Totale attività)
  2. 1,4 x (Utili non distribuiti/Totale attività)
  3. 3,3 x (Utile ante imposte e interessi/Totale attività)
  4. 0,6 x (Capitalizzazione/Totale passività)
  5. 0,999 x (Ricavi/Totale attività).

Nella sua versione aggiornata, utilizzata per prevedere la salute finanziaria delle aziende più piccole e/o non quotate in borsa, evidenzia una modifica nei cinque coefficienti.

La formula degli indicatori è la stessa, cambia solo il coefficiente che fa pesare in modo diverso ognuno degli indici.

I coefficienti sono i seguenti:

  1. 0,717
  2. 0,847
  3. 3,107
  4. 0,420
  5. 0,998

Per ottenere la valutazione finanziaria dell’azienda, è sufficiente calcolare i singoli indicatori, moltiplicarli per i relativi coefficienti e poi sommare tutti i risultati per ottenere un unico numero.

Il modello di Z-score di Altman quindi utilizza questi cinque indicatori per calcolare un punteggio, che viene poi utilizzato per determinare la probabilità di fallimento dell’azienda.

Un punteggio Z alto indica una probabilità di fallimento bassa, mentre un punteggio basso indica una probabilità di fallimento elevata.

L’interpretazione dello Z-score si può riassumere in tre principali fasce di “pericolosità” di fallimento, definite “zone di rischio di fallimento dello Z-score”:

  1. Z-score maggiore di 2,99: rischio basso (o safe zone),
  2. Z-score tra 1,81 e 2,99: rischio medio (o grey zone),
  3. Z-score inferiore a 1,81: rischio alto (o zona di sofferenza finanziaria).

Come usare il modello Z-score

Indipendentemente da come si calcola, il compito che ti consiglio di delegare ai professionisti specializzati, è di fondamentale importanza per te, in quanto imprenditore, sapere come usare lo Z-score.

Cioè in che modo puoi utilizzare questo modello a tuo vantaggio.

Sapendo che, per il 95% delle aziende, il risultato dello Z-score prevede il fallimento entro l’anno successivo, puoi calcolarlo periodicamente per avere una previsione (che comprende tutti gli imprevisti del caso) della salute finanziaria della tua azienda nei prossimi 12 mesi rispetto al bilancio utilizzato per il calcolo.

Questo significa che potrai annualmente calcolare lo Z-score e assicurarti la possibilità di intervenire tempestivamente per mettere a posto la situazione, se si evidenzia un sintomo di aumento di rischio di fallimento.

Allo stesso modo, puoi usare il calcolo periodico per avere una panoramica dell’andamento della tua azienda nei vari anni.

Visto che le formule e i coefficienti utilizzati saranno sempre gli stessi, potrai mettere a confronto gli Z-score dei vari anni e valutare l’andamento (dal punto di vista del rischio di fallimento) della tua azienda.

Se infatti, lo Z-score si riduce di anno in anno, potrai non solo intervenire tempestivamente per risolvere la situazione nel breve termine, ma anche iniziare a cercare la causa che sta alla base di questo cambiamento.

In ogni caso, ti consiglio di calcolare lo Z-score insieme agli altri indici finanziari (come l’M-score) per avere un quadro sempre più completo dell’azienda.

Differenza tra Z-score con M-score

Visto che l’abbiamo menzionato, facciamo anche un piccolo approfondimento sulle differenze più sostanziali tra lo Z-score e l’M-score, entrambi indicatori utili per valutare la salute dell’azienda.

Il confronto è stato pubblicato sull’International Journal of Finance and Accounting calcolando entrambi gli indicatori sullo stesso caso (il caso Enron) in modo da annullare qualsiasi variabile.

Il risultato della ricerca ha dimostrato che:

  • lo Z-score funziona molto bene per le società in sofferenza finanziaria che non hanno manipolato in alcun modo i rendiconti finanziari,
  • l’M-score è molto utile quando ci sono state manipolazioni dei rendiconti e dei dati finanziari.

Quindi quando si valuta un’azienda, soprattutto gli stakeholders esterni che non conoscono la realtà aziendale, andranno a calcolare entrambi gli indicatori per evidenziare eventuali manipolazioni dei dati.

Siamo giunti al termine di questo approfondimento sul test dello Z-score, concentrandoci principalmente sul calcolo, l’interpretazione e l’utilizzo di questo modello.

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