Leve motivazionali: cosa sono e come funzionano

Le leve motivazionali sono uno strumento potentissimo per migliorare il feeling del team aziendale, tra dipendenti e imprenditore ma anche tra collaboratori di pari livello.

Un team affiatato e coeso crea un ambiente di lavoro in grado di sviluppare le potenzialità di ogni componente rivolgendosi insieme verso un unico obiettivo: migliorare i risultati dell’attività aziendale.

Per farlo, è necessario conoscere cos’è la motivazione di ogni soggetto, imparare come funzionano le leve motivazionali e trovare il modo di scovarle nei dipendenti.

Ti anticipo che riconoscere e utilizzare le leve motivazionali dei tuoi dipendenti non significa manipolarli, significa al contrario dare la possibilità di realizzarsi all’interno della tua azienda.

Come funzionano le leve motivazionali

Connettere la motivazione personale con gli obiettivi aziendali è un lavoro che richiede impegno e motivazione, ecco come funzionano le leve motivazionali.

La motivazione non è solo il propulsore che spinge i dipendenti a lavorare e a partecipare attivamente alla crescita aziendale, è anche qualcosa di molto più profondo collegato ai valori e ai desideri.

Non a caso, l’etimologia stessa della parola motivazione (data dal dizionario) è: “il muoversi di un soggetto verso qualcosa di desiderato”.

Declinata in psicologia, la motivazione è l’insieme dei bisogni, dei desideri e delle intenzioni che determinano il comportamento di un soggetto.

Per un imprenditore, far funzionare le leve motivazionali dei suoi dipendenti, significa conoscere i desideri e le intenzioni di ognuno e indirizzarli verso un obiettivo comune: la crescita aziendale.

Attenzione, questo non significa manipolare i dipendenti, tutt’altro!

Significa dare la possibilità ad ogni lavoratore di inseguire i propri desideri all’interno del business, facendo fiorire la realizzazione personale e allo stesso tempo far prosperare l’attività.

Quanto più si riesce a dare una direzione aziendale unica e condivisa da tutti i lavoratori che ne prendono parte, migliore sarà la qualità del lavoro che si riceve in cambio e più importante sarà la crescita del business.

Quante sono le leve motivazionali?

È il modello Spranger (che prende il nome dallo psicologo e pedagogista tedesco Eduard Spranger) ad individuare quali sono le leve motivazionali che spingono gli esseri umani a muoversi verso un obiettivo.

Ogni lavoratore dell’azienda può essere sensibile a una o più di queste leve, individuandole diventa facile per capire qual è il lavoro migliore per ogni persona e come può esprimersi inseguendo la sua personale motivazione all’interno del business.

Dopo aver studiato in modo approfondito la psiche umana, il modello Spranger individua sei leve motivazionali tipiche degli uomini.

  • la motivazione teorica: rappresenta il desiderio, la spinta, dell’uomo ad aumentare le proprie competenze per paura di essere incompetente e per essere giudicato tale;
  • la motivazione utilitaristica: in questo caso, il desiderio umano è quello di evitare lo spreco di risorse preziose cercando di ottenere il massimo vantaggio concreto da una certa situazione. Questa è una delle leve maggiormente utilizzata dal neuromarketing per aumentare le vendite;
  • la motivazione individualistica: la principale paura che ha una spiccata leva individualistica è quella di passare inosservato, diventare uno dei tanti. La spinta dell’uomo che ha questo tipo di motivazione è quella di diventare il leader, avere visibilità e prestigio rispetto alla massa;
  • la motivazione estetica: le persone spinte dal desiderio estetico evitano le situazioni di tensione sociale e di conflitto e, al contrario, cercando armonia nelle proprie relazioni e nelle situazioni della vita;
  • la motivazione sociale: la motivazione sociale spinge le persone ad aiutare gli altri, sentirsi utili dando il proprio contributo temendo di essere giudicate egoiste e insensibili;
  • la motivazione tradizionale: la leva motivazionale di questo tipo spinge le persone a cercare di essere coerenti avendo il timore di non stare rispettando i propri valori facendo qualunque attività.

Secondo il modello di Spranger, le sei leve motivazionali toccano diversi aspetti del carattere delle persone e sono caratterizzate dalla spinta verso un desiderio o un obiettivo e l’allontanamento da una paura (contraria al desiderio).

Già dalla descrizione delle diverse leve, si possono individuare diversi aspetti su cui lavorare per soddisfare i bisogni dei dipendenti nell’ambiente di lavoro.

Alcuni esempi possono essere coltivare la cultura del dialogo all’interno del team, per evitare conflitti interni (leva motivazionale estetica) oppure permettere a tutte le persone di esprimere il proprio potenziale eccellendo nel proprio lavoro attraverso una cultura aziendale ben definita (leva motivazionale individualistica).

Con questo lavoro è possibile dare la giusta gratificazione a tutti i dipendenti, che hanno la possibilità di soddisfare i propri desideri, facendo in modo che possano convertire la propria motivazione personale nel raggiungimento degli obiettivi aziendali.

Leggi anche: Motivazione e gestione delle risorse umane, cos’è e perché è importante

Come riconoscere la giusta leva motivazionale nei dipendenti

Arrivati a questo punto nasce l’esigenza per l’imprenditore di riconoscere la giusta leva motivazionale (o la più spiccata) nei suoi dipendenti.

Ti ricordo che la motivazione e le leve che spingono la motivazione derivano dai desideri e dai bisogni di ognuno di noi, in qualche modo possiamo collegare questi fattori al sistema di valori personale.

La dote principale che ogni leader imprenditore deve sviluppare per riconoscere le motivazioni e le relative leve dei suoi dipendenti è l’ascolto senza pregiudizio.

Sviluppare la skill dell’ascolto, togliendo tutti i preconcetti personali, permette di individuare i valori personali dei lavoratori e, di conseguenza, i relativi desideri per rispettare tali valori.

Con l’ascolto devi essere capace di individuare anche i desideri e bisogni impliciti, non dichiarati.

Quando un dipendente ti parla dei suoi obiettivi, chiediti sempre cosa intende con quello che ti sta dicendo.

Qual è la motivazione che lo spinge ad avere quel particolare obiettivo?

Dopo un’attenta analisi e un po’ di allenamento diventerà sempre più facile individuare quale tipo di motivazione spinge ognuno dei tuoi dipendenti e quale leva motivazionale utilizzare per soddisfare la sua persona e far incrementare il tuo business.

Come motivare un dipendente

Quando hai individuato le leve dei collaboratori puoi iniziare a motivare un collaboratore o un dipendente nel modo che più lo spinge a muoversi.

Come farlo se dovete affidare una nuova task?

Prendendo quella particolare task e descrivendola sotto il punto di vista che muove il dipendente stesso.

La nuova task servirà per innovare aumentando le competenze? (motivazione teorica).

Oppure porterà un guadagno concreto in termini economici o in termini di riduzione degli sprechi di risorse? (motivazione utilitaristica).

Il nuovo lavoro porterà il dipendente a completare il percorso di crescita all’interno dell’azienda? (motivazione individualistica).

Una stessa task può essere descritta nel modo migliore per suscitare il desiderio del dipendente.

Leggi: Teorie motivazionali, cosa sono e come si distinguono

come motivare un dipendente

Riconoscere le leve decisionali di un altro

Anche quando non si tratta di dipendente, saper riconoscere le leve della motivazione di un’altra persona può rivelarsi davvero utile nel business.

Potenziali soci, altri contatti correlati all’azienda e perché no anche i principali competitors, sono persone che hanno una loro personale scala valoriale e di desideri.

Chiunque sia l’interlocutore, il metodo per individuare le leve decisionali è sempre lo stesso: l’ascolto attivo, privo di giudizio.

Il miglior consiglio che si possa dare per innescare un dialogo costruttivo e interessante su cui praticare l’ascolto attivo (con l’obiettivo di individuare le leve motivazionali) è di utilizzare le domande aperte rivolte verso il futuro

Chiedere quali sono gli obiettivi futuri.

Dove la persona si aspetta (o aspira) ad essere tra un anno, cinque anni, dieci anni.

Oppure semplicemente domandare che cosa deve accadere per farla sentire realizzata.

Le domande sono lo strumento più potente per iniziare un dialogo con cui scoprire le motivazioni e i desideri degli altri, ma ricorda che devi saper ascoltare e leggere dietro le righe.

Riconoscere le leve decisionali degli altri è un po’ come indagare sul non detto dell’interlocutore.

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