Autoefficacia e Locus of Control: differenze tra Locus of Control interno ed esterno

L’autoefficacia mette in condizione la singola persona di raggiungere gli obiettivi aziendali e ottenere gli effetti desiderati grazie alle proprie azioni. Il termine venne coniato dallo psicologo canadese Albert Bandura.

L’autoefficacia ha un senso diverso rispetto al concetto di “valore di sé” e “fiducia in sé stessi”, che sono due costrutti di carattere generale in quanto può essere definita come la capacità di un individuo di pianificare determinate azioni, riconosciute come efficaci per raggiungere un determinato obiettivo.

Quindi, non una misura delle competenze possedute, ma bensì la convinzione di possedere capacità innate per affermarsi in diverse situazioni. 

Le persone che hanno buon senso di autoefficacia mettono in atto le loro strategie e pianificano le loro azioni in maniera efficace. Insomma, questo senso influisce parecchio sul raggiungimento degli obiettivi, ma non è il solo. Ci sono variabili psicologiche, come il Locus of Control, che hanno un ruolo importante in ambito lavorativo. Vediamo di cosa si tratta. 

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Che cos’è il Locus of Control

locus of control cos'è
Applauding their success. Close-up of people applauding while sitting in circle together

Con Locus of Control viene indicata la percezione che ogni individuo ha sulla possibilità di poter controllare tutti gli eventi che si verificano nella sua vita. È dunque il luogo da cui viene esercitato il controllo.

Teorizzato nel 1954 dallo psicologo statunitense Julian B. Rotter, il termine è composto da due parti:

  • Locus (luogo): è il posto fisico in cui il controllo viene definito. Questo posto può essere interno o esterno all’individuo;
  • Control (controllo): è la capacità posseduta da un individuo nel dirigere le proprie azioni, in modo da influenzare l’esito di uno specifico accadimento. Ci sono persone che sono convinte di poter controllare qualsiasi cosa, mentre altre sono convinte che sono alcune situazioni esterne a controllare le loro azioni. 

Rotter teorizzò che il Locus of Control è un costrutto unidimensionale e bipolare, in cui l’interiorità e l’esteriorità vengono collocati lungo un continuum su cui si dispongono sia gli individui convinti che le loro capacità determinano i risultati ottenuti e sia coloro che pensano che sono le circostanze esterne e incontrollabili a determinare le conseguenze di determinate azioni. 

Analizziamo in modo più approfondito i due concetti di:

  • Locus of Control interno;
  • Locus of Control esterno.

Locus of Control interno

Il Locus of Control interno è l’insieme delle capacità personali appartenenti a un individuo e che sono in grado di determinare i risultati ottenuti. 

Secondo Rotter, le persone che hanno la certezza di possedere competenze molto specifiche riescono a raggiungere standard elevati, ritenendo che il raggiungimento di specifici risultati sia dovuto alle proprie abilità personali. 

La convinzione di possedere Hard Skills e conoscenze li porta ad affrontare nel migliore modo possibile varie situazioni e problemi, pensano di essere in grado di raggiungere gli obiettivi che si sono prefissati, credono fermamente nelle loro capacità e non hanno paura della fatica.

Locus of Control esterno

Il Locus of Control esterno invece, si manifesta negli individui convinti che le conseguenze di determinate azioni siano da attribuire a circostanze esterne. 

Per questo motivo, ritengono che ciò che accade nella loro vita non può essere controllato e che le azioni da loro messe in atto non sono altro che il risultato di fattori ingestibili, quali la fortuna e il destino. 

Le caratteristiche di questi individui sono:

  • dare la colpa ad altri per i risultati ottenuti;
  • percepire gli eventi come non prevedibili;
  • mostrare a sé stessi bassa autostima;
  • avere scarsa autoefficacia. 

Esiste anche una categoria di persone che ingloba sia il Locus of Control interno che esterno. Questi individui vengono spesso indicati come bi-loci e riescono a gestire bene lo stress e sono capaci di affrontare efficacemente ed efficientemente le difficoltà. Ciò grazie alla flessibilità mostrata nello spostarsi dall’interno all’esterno e viceversa. 

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