Welfare aziendale: come funziona?

Il welfare aziendale comprende tutti i beni e servizi (flexible benefit) che l’azienda mette a disposizione dei propri dipendenti al fine di migliorare la sua vita sia lavorativa che personale, attraverso gli sgravi fiscali. Consiste nell’offrire alle famiglie dei servizi di tipo finanziario, come le polizze sanitarie, asili nido, o spese mediche.

Con il welfare, le imprese possono dedurre dal reddito imponibile tutte le spese dedicate ad esso, il valore dei voucher non può superare i 258,23 euro. I benefit si riferiscono sia ai lavoratori che ai loro familiari e in particolare riguardano:

  • la previdenza complementare;
  • l’assistenza sanitaria;
  • i servizi di educazione e istruzione in età prescolare, con i relativi servizi di mensa, baby-sitter, la frequenza di centri estivi, borse di studio;
  • l’assistenza ai familiari anziani;
  • trasporto pubblico e mobilità.

I servizi vengono dati ai dipendenti direttamente dal datore di lavoro oppure tramite i provider di servizi esterni. Le aziende hanno la possibilità di trasformare i premi di produttività inerenti all’aumento di produttività, qualità, efficienza e innovazione in welfare.

Le principali tipologie di welfare aziendale sono:

  • Welfare di contratto, sono quelli previsti dai contratti nazionali di settore;
  • Welfare da premio di risultato, consiste nel convertire una parte o tutto il premio di risultato (PDR) in welfare;
  • Welfare puro, in aggiunta alla retribuzione e si riferisce a categorie omogenee di lavoratori.

Piattaforme di welfare aziendale

Le aziende mettono a disposizione dei dipendenti i servizi di welfare attraverso delle piattaforme on line che fanno proprio da passaggio e tramite tra l’impresa e i lavoratori.

Esistono vari tipi di piattaforme come quelle che danno l’accesso a una serie di beni e servizi facenti parte di una rete di imprese e partner selezionati, altre invece prevedono la possibilità per i dipendenti di scegliere i fornitori al fine di garantire un uso flessibile di tutti i servi disponibili e quindi adattabili alle esigenze del lavoratore e della sua famiglia.

Welfare aziendale: pro e contro

Il principale scopo e vantaggio del welfare aziendale è quello di migliorare e conciliare il tempo che si dedica al lavoro con quello dedicato alla propria famiglia e soprattutto di adattare tale tempo alle esigenze e necessità di ogni persona.

Inoltre aumenta il potere di acquisto della retribuzione che porta ad accumulare un maggiore risparmio per le esigenze della famiglia e una maggiore efficienza fiscale in quanto non forma cumulo con il reddito personale del dipendente e quindi non pregiudica l’ottenimento di altre agevolazione come gli assegni familiari.

Infine il welfare offre un ampia gamma di scelta di prodotti e servizi che vanno a soddisfare vari bisogni dei familiari e del lavoratore stesso.

Anche l’azienda ottiene vantaggi attraverso il welfare. Infatti oltre alla deducibilità fiscale e al risparmio sui contributi del personale, il welfare genera sicuramente una maggiore senso di responsabilità da parte dei dipendenti che saranno portati a impegnarsi di più generando maggiore produttività, riduzione dell’assenteismo, riduzione del turnover.

Si fatica invece a trovare i contro del welfare aziendale, né da parte del lavoratore né da quella dell’azienda. Probabilmente l’unico svantaggio per l’impresa è il grande impiego di risorse umane, economiche e di tempo che comunque verranno ripagate dalla maggiore acquisizione di valore e aumento della reputazione aziendale.

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