Il multitasking al lavoro, la capacità di eseguire più compiti simultaneamente, è a tutti gli effetti una soft skills che ha preso piede negli ultimi anni ed è la conseguenza del contesto sociale e culturale in cui si vive, ma soprattutto della continua evoluzione tecnologica a cui stiamo assistendo.
Il multitasking consiste nella capacità di compiere più attività contemporaneamente e spesso si tratta di una qualità innata in determinati soggetti.
Questa capacità è molto ricercata per due ragioni: una perché oggi si lavora su più progetti oppure si ricoprono più mansioni.
La seconda ragione è che non c’è un flusso di lavoro continuo, ma spesso è interrotto da telefonate, mail, domande da parte dei colleghi, notifiche dei vari social, ecc.
Essere multitasking al lavoro sicuramente può portare molti vantaggi in termini di efficienza, però non bisogna sottovalutare anche gli effetti negativi di questa capacità.
La definizione di multitasking
Il termine multitasking deriva dall’inglese task che vuol dire compito, inizialmente era riferito al campo dell’informatica dove si intendeva la capacità di un sistema operativo di eseguire in modo simultaneo più compiti.
Oggi questo termine viene molto utilizzato soprattutto riferendosi all’uso di smartphone, tablet e PC, che hanno reso l’esecuzione delle attività sempre più veloci e semplificando molti processi.
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I vantaggi del multitasking al lavoro
Il multitasking è un fenomeno che richiede molta concentrazione per poter svolgere più lavori insieme e come abbiamo già detto alcune persone attivano questa abilità automaticamente, mentre per altre potrebbe richiedere un grande sforzo.
I vantaggi del multitasking sono incentrati soprattutto sul tempo e sulle performance, attraverso questa skills è possibile avere una maggiore flessibilità e adattamento nello svolgere più lavori, un tempo di risposta più breve ai bisogni organizzativi dell’azienda, un incremento della produttività, flussi di lavoro più ottimizzati e una maggiore efficienza.
Gli svantaggi del multitasking a lavoro
Ma ci sono anche degli svantaggi in quanto l’essere multitasking porta a non saper più distinguere quali sono le priorità a cui dare precedenza perché tutto è ritenuto importante e fattibile contestualmente, inoltre porta a distrarsi e a perdere la concentrazione più facilmente proprio per le continue interruzioni e richieste e questo causa un accumulo di ritardi nello svolgimento delle azioni e un abbassamento dell’attenzione che provoca inefficienza nello svolgimento del lavoro, frustrazione e quindi stress.
Multitasking ed efficienza
Il nostro cervello non può svolgere più attività nello stesso tempo e nel passare da un’azione all’altra rallenta e non riesce a distinguere i compiti più importanti da quelli secondari.
Secondi vari studi condotti sull’efficacia o meno del mutitasking si è dimostrato che svolgere più attività nello stesso momento abbassa il quoziente intellettivo di 15 punti rispetto alla media, inoltre tali effetti negativi sul cervello sono permanenti.
Quindi dal punto di vista dell’efficienza sarebbe meglio essere più concentrati e affrontare una attività alla volta cercando di essere più proattivi all’interno dell’organizzazione aziendale, cioè anticipare i problemi, fare le scelte giuste attraverso una programmazione a medio-lungo termine.