Il percorso di coaching: cos’è e come funziona

Il percorso di coaching viene sempre più descritto come un corso di formazione per aumentare il proprio benessere, ma senza approfondire cosa significa e come funziona.

La descrizione di un percorso con un coach è ancora qualcosa di molto aleatorio e teorico che non descrive con la giusta chiarezza come funziona il viaggio dall’inizio alla fine del coaching.

Grazie alle tecniche dei coach, affinate con anni di studi ed esperienza sul campo, si possono individuare i pensieri limitanti e prendere consapevolezza dei propri punti di miglioramento per poi creare le condizioni per creare un cambio di passo che porta a risultati incredibili.

Esiste grande varietà nei percorsi di coaching che si possono intraprendere, da quelli rivolti alla sfera personale della persona a quelli invece rivolti alle aziende per migliorare l’ambiente di lavoro e renderlo più produttivo.

Con un business coach si possono sviluppare:

  • doti di leadership;
  • comunicazione efficace;
  • gestione della pressione;
  • gestione dello stress.

Questi appena elencati sono tutti fattori che all’interno dell’azienda aumentano nettamente la qualità dell’ambiente di lavoro. 

Anche con tutte queste descrizioni, il percorso di coaching ancora non è definito precisamente. Continua a leggere l’articolo dei migliori business coaching italiani per scoprire di più sul percorso di coaching.

Cos’è il percorso di coaching

Per capire cos’è il percorso di coaching e descriverlo in modo preciso è necessario individuare gli attori che entrano in gioco:

  • il coach,
  • il coachee.

È importante definire i ruoli, perchè è tra queste due persone che si lavorerà per instaurare un rapporto di fiducia e di scambio continuo volto al miglioramento della propria persona.

Sono entrambe parole inglesi: il coach è la persona che insegna, che allena mentre il coachee è la persona che vuole imparare e raggiungere i propri obiettivi.

Il coach è il professionista che guida il coachee verso lo sviluppo delle skills e, perchè no, può essere visto un po’ come un allenatore.

Il rapporto che si instaura durante il percorso è bidirezionale e prevede uno scambio continuo di opinioni, idee e pensieri in modo da allargare la visione e offrire punti di vista differenti.

Chi si aspetta che il coach sia la persona dalle risposte semplici e che, come un mago, faccia comparire la soluzione sul tavolo non è sulla buona strada.

Il coach non è lì per dare soluzioni, ma durante il percorso è la persona che pone domande (domande produttive) in modo che il coachee possa ragionare con la sua testa e trovare soluzioni.

Si impara e si acquisiscono competenze soltanto dopo un ragionamento, se il coach non mette nelle condizioni di ragionare per trovare nuove soluzioni potenzianti, il percorso di coaching non sarebbe davvero utile.

Come si possono sbloccare le potenzialità di ognuno se non si dà la possibilità di metterle in campo per la prima volta?

Il percorso di coaching è una vera e propria palestra, dove è consentito sbagliare, dove non c’è giudizio per gli errori commessi e dove trovare una persona fidata su cui contare nei momenti di difficoltà e di sconforto.

Allo stesso tempo il percorso tra coach e coachee è anche una relazione in cui condividere liberamente i successi e i traguardi raggiunti che arricchisce la vita di entrambi.

In ambito aziendale, un coach con cui confidarsi a seguito di situazioni particolarmente complicate o di forte stress, può essere considerata come la persona (esterna all’azienda) su cui fare affidamento.

Gli unici fattori esclusi dal percorso di coaching sono le indicazioni terapeutiche e psicologiche, che non fanno parte del background di conoscenze del coach (a meno ché non sia in possesso di lauree specifiche).

Il percorso di coaching contiene tutto questo, ora vediamo come funziona.

Cos’è il percorso di coaching

Come funziona il percorso di coaching

Abbiamo già accennato al fatto che il coach ha lo scopo di sbloccare particolari abilità nel coachee.

Per farlo sono necessari vari fattori come la fiducia e lo scambio continuo di pensieri e opinioni e poi, insieme a questo, anche la legge ha definito alcuni elementi di base che devono essere compresi nel percorso di coaching per essere considerato tale.

Le normative in materia di coaching (UNI 11601) comprendono 5 fasi affinché il percorso possa funzionare al meglio:

  • firma del patto di impegno tra coach e coachee, un vero e proprio patto con se stessi e con il coach;
  • conoscenza reciproca e definizione delle competenze, grazie al dialogo onesto e senza filtri, il coach può comprendere e conoscere la persone che ha davanti per definire insieme al coachee gli obiettivi del percorso e quali competenze è necessario migliorare;
  • definizione degli obiettivi e delle competenze da sviluppare con un piano di azione pratico sulla base del punto precedente;
  • monitoraggio del piano di azione ed eventuale correzione; durante le prime sedute del percorso di coaching, dopo essersi conosciuti e aver definito quali azioni provare a mettere in pratica è ora di mettere in pratica i consigli del coach e tenere monitorati i risultati. In caso di individuazione di errori, si possono mettere in atto degli aggiustamenti al piano d’azione;
  • conclusione del percorso e valutazione completa, all’ultimo incontro del percorso di coaching il coach e il coachee valutano insieme i risultati e individuano come il coachee potrà procedere in autonomia per migliorare sempre di più.

Vogliamo specificare che al momento della firma del patto tra coach e coachee, il percorso ha ufficialmente inizio; quindi prima di firmare assicurati di aver avuto modo di parlare con il tuo eventuale coach per capire se c’è feeling e se ti senti a tuo agio.

Solo se sei completamente onesto con il tuo coach, potrai davvero ottenere i risultati che ti sei prefissato quindi è fondamentale che tu non ti senta giudicato e che, al contrario, ti senta completamente a tuo agio.

Un percorso di coaching per far emergere il proprio potenziale

Durante il percorso di coaching è necessario impegnarsi, investire il proprio tempo a mettere in pratica i consigli del coach per far emergere il proprio potenziale.

Non ti aspettare di poter ascoltare passivamente quello che il coach ti consiglia e trovare magicamente la risposta a tutti i tuoi dubbi.

Il tuo potenziale non emerge con soluzioni preconfezionate individuate da qualcun altro, anzi il coach non ti darà nessuna soluzione ma ti offrirà un punto di vista diverso e ti porrà le domande che faranno sbocciare le tue potenzialità.

Siamo consapevoli che non è un lavoro semplice e che non è mai facile decidere di iniziare un percorso di coaching e affidarsi a un coach, ma a livello aziendale e a livello personale questo potrebbe essere davvero il percorso per far emergere il tuo potenziale.

Leggi anche: Coaching motivazionale: chi è e cosa fa

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