L’Employer Branding è una strategia considerata fondamentale per le aziende affinché siano competitive sul mercato del lavoro.
I social, soprattutto LinkedIn, hanno reso necessaria l’adozione di una strategia di branding delle aziende perché, se un’azienda non è considerata “desiderabile” per potenziali candidati ai colloqui di lavoro, a cascata non è considerata attraente per il mercato e per i clienti.
Proseguendo con la lettura dell’articolo di Business Coaching Italia ci occuperemo di approfondire:
- la definizione dell’employer branding;
- come si fa employer branding per aziende.
La definizione di Employer Branding
L’Employer Branding è considerato come l’insieme delle qualità di un’azienda che la caratterizza e la differenzia dai competitor sul mercato e la rende unica.
Spesso le caratteristiche di unicità dell’azienda sono intangibili e aleatorie, per questo motivo è necessaria una strategia di marketing di Employer Branding che rende possibile comunicare al mercato proprio l’unicità aziendale.
Tra i social network, questa strategia aziendale viene sviluppata soprattutto su LinkedIn, il social per eccellenza sul mondo aziendale.
L’obiettivo ultimo della strategia di branding aziendale è che il proprio target di mercato la consideri come “luogo ideale di lavoro”.
Come si fa Employer Branding?
Ogni azienda ha dei propri flussi di lavoro per definire una strategia completa, ma generalmente la definizione della strategia si sviluppa in quattro fasi distinte:
- analisi della percezione del brand;
- definizione della proposta unica di valore aziendale;
- definizione delle azioni di comunicazione;
- misurare i risultati delle fasi precedenti ed apportare modifiche ove necessario.
La prima fase di analisi della percezione del brand aziendale, misura il punto di partenza, la reputazione online del brand sul mercato in cui si vuole operare.
In questa fase è importante essere oggettivi e onesti, perché solo analizzando dati reali si può impostare un Employer Branding che faccia ottenere risultati reali.
Durante la seconda fase, quella di definizione della proposta unica di valore aziendale, si decide cosa comunicare e quali sono i punti di unicità per cui ci si vuole distinguere.
Per semplificare la proposta unica di valore come employer, si può chiedere ai dipendenti di rispondere alla domanda “perché vogliono continuare a lavorare per l’azienda”, in questo modo è più facile conoscere i punti di forza come employer.
Dopo la definizione della proposta unica di valore, la terza fase è quella più pratica in cui si definisce esattamente cosa e su quali piattaforme comunicare.
Si definisce un piano di comunicazione dettagliato in cui si considera il target group di riferimento e la comunicazione più efficace per quello specifico target.
Dopo aver iniziato la comunicazione con obiettivo Employer Branding, è importante misurare i risultati raggiunti per capire quali sono stati i punti di forza e i punti di miglioramento della comunicazione.
Ripetendo ciclicamente queste quattro fasi, soprattutto la terza e la quarta, si può migliorare sempre di più il proprio Employer Branding.