Nessuna impresa al mondo è
esente da rischi. Il rischio è
parte integrante del lavoro di un imprenditore e, sotto certi aspetti, ne rappresenta anche una componente
affascinante. Ma per quanto il rischio possa rendere stimolante il lavoro imprenditoriale, ci sono situazioni in cui
i rischi d’impresa vanno gestiti e ridotti per il
benessere del proprio business.
Quando si parla di riduzione dei rischi d’impresa va da sé che un rischio possa essere controllato e ridotto ma
mai eliminato completamente. Non è possibile prevedere e gestire tutte le situazioni rischiose a cui è potenzialmente esposta un’attività produttiva o commerciale.
In ambito aziendale, il
risk management, cioè la gestione e la riduzione delle minacce, è prerogativa:
- di un sistema interno di controllo;
- oppure non è raro che un imprenditore decida di ricorrere all’ausilio di esperti in gestione rischi d’impresa esterni, per aumentare i livelli di sicurezza della propria impresa.
La gestione del rischio d’impresa, o risk management, è un settore attualmente regolato dalla norma
UNI ISO 31000, aggiornata a febbraio 2018, la quale individua le azioni necessarie per rintracciare, valutare e controllare i rischi per un’impresa di qualsiasi tipologia, pubblica o privata.
Osserviamo insieme
come ridurre i rischi d’impresa e quali sono le fasi da seguire per contenere il rischio all’interno di un’azienda.
Determinazione dei rischi
La prima azione da mettere in atto quando si vuole pianificare la gestione del rischio d’impresa è la
determinazione dei rischi. Quali sono i rischi che possono colpire la nostra attività? Di
che tipologia di rischi parliamo? Individuare il rischio significa conoscerlo e avere più possibilità di contenerlo. I rischi che possono mettere a repentaglio l’andamento della nostra impresa sono:
- rischi finanziari
- rischi legali
- rischi strategici
- incidenti aziendali
- rischi legati a fenomeni o calamità naturali
Esame delle possibili conseguenze
Quando abbiamo identificato la tipologia di rischi che possono destabilizzare l’andamento della nostra impresa, per ognuno di essi dobbiamo fare un esame delle
possibili conseguenze che possono arrecare all’attività. Questa parte del risk management richiede tempo e tanto approfondimento perché per ogni tipologia di rischio ci sono
decine e decine di possibili conseguenze.
Prevederle tutte non è facile, ecco perché molti imprenditori si rivolgono a
società esterne esperte in valutazione dei rischi per fare un’analisi quanto più completa e approfondita delle eventuali minacce che possono attaccare il loro business.
Ti ricordo ancora una volta che il risk management non ti garantisce l’immunità al 100% contro i rischi perché, per definizione, il rischio avrà sempre una componente di
imprevedibilità.
Applicazione delle strategie per contenere le conseguenze dei rischi
Determinate le tipologie di rischio ed esaminate, per ognuna, le possibili conseguenze al loro verificarsi si passa
all’applicazione delle strategie per contenere le conseguenze dei rischi. Questa è la fase della pianificazione e dell’
attuazione strategica per contenere le conseguenze dei rischi, qualora si verificassero.
Questo step del risk management può essere sempre ottimizzato perché non esistono strategie definitive per ridurre e contenere un rischio aziendale ma fortunatamente, così come il rischio ha in sé una dose di imponderabilità, così le strategie per contenerlo sono sempre migliorabili, sulla base anche dell’esperienza pratica.
Tra le possibili strategie per ridurre, o quantomeno contenere i rischi d’impresa, c’è quella di
trasferire il rischio a terzi per preservare il capitale: pensa, ad esempio, alla stipulazione di polizze assicurative per le tue risorse umane e materiali contro infortuni o incidenti.
Monitoraggio
L’ultima fase del risk management è la fase del
monitoraggio. Dopo il momento analitico della determinazione dei rischi e della valutazione delle conseguenze e dopo la fase fattiva dell’applicazione delle strategie per contenere le conseguenze dei rischi, il momento più delicato è quella del
controllo dell’efficacia delle strategie di contenimento e trasferimento dei rischi.
Prima di addentrarti nella fase di monitoraggio, stabilisci chi sarà deputato al controllo: sarai tu a monitorare? Un tuo stretto collaboratore? O ancora un
risk manager esterno?
Durante la fase di monitoraggio, ti consiglio di stilare dei
report così da confrontare un prima e un dopo rispetto al
rendimento delle strategie applicate (in pratica se producono o meno gli effetti desiderati). Ricordati che se durante il controllo ti rendi conto che le strategie per contenere i danni dei rischi non sono efficaci, puoi sempre rivederle.