Il Return On Sales (conosciuto anche come ROS) è un indice di bilancio necessario per conoscere la redditività delle vendite di un’azienda e per calcolare la percentuale di guadagno a lordo delle vendite.
L’indice ROS si ottiene dividendo il risultato operativo con il volume dei ricavi di vendita.
ROS = risultato operativo / ricavi di vendita x 100
Con questa formula si ottiene la percentuale di guadagno lordo sulle 100 vendite nette.
Se il ROS ottenuto è alto, vuol dire che l’azienda sta ottenendo buoni risultati: può accadere da un aumento dei ricavi o da una diminuzione dei costi.
L’indice di Ritorno sulle vendite non è uguale per tutte le aziende ma varia anche in base all’ambito in cui opera.
Nel caso di aziende nell’ambito del commercio, il Return On Sales non è molto alto se l’impresa non aggiunge delle migliorie ai prodotti, ma si limita alla compravendita. Al contrario, le aziende nell’ambito automotive hanno un indice maggiore poiché il valore delle materie prime trasformate aumenta considerevolmente.
Inoltre, il ROS varia molto anche in base alla fase del ciclo di vita aziendale, infatti, un’azienda giovane in un settore relativamente nuovo difficilmente può ottenere un buon valore ROS.
È possibile operare delle distinzioni:
- indice ROS positivo: si verifica quando i ricavi coprono i costi di gestione caratteristica, extra-caratteristica, gli oneri finanziari e straordinari e sono anche in grado di produrre degli utili come guadagno;
- indice ROS nullo: i ricavi riescono a coprire solo i costi di gestione caratteristica. Per tutti gli altri costi si deve ricorrere ai proventi finanziari e straordinari;
- indice ROS negativo: i ricavi non coprono i costi della gestione caratteristica.
Un indice ROS negativo, ottenuto più volte, è indicatore di una crisi produttiva.
Per semplificare la comprensione dell’utilità del ROS si può immaginare che l’azienda presa in considerazione venda un solo prodotto. Il denominatore della formula, quindi, corrisponde al prezzo di vendita del singolo bene e il numeratore è l’utile lordo da cui sono stati dedotti i costi di produzione e senza includere i costi della gestione straordinaria, finanziaria, atipica e delle imposte.
Per aumentare l’indice ROS è necessario aumentare la marginalità, attraverso due modalità.
- aumentare i prezzi di vendita: in questo modo i ricavi aumentano, tuttavia, la platea di consumatori disposti ad acquistare il prodotto è destinata a ridursi. In questo modo si lascia la possibilità alla concorrenza di inserirsi nel mercato offrendo la stessa tipologia di prodotto ad un prezzo inferiore. Di fronte alla diminuzione delle vendite il margine più alto di guadagno, ottenuto aumentando il prezzo di vendita, viene annullato;
- agire sul reddito operativo: Il reddito operativo (che indica il reddito prodotto da un’impresa in un dato periodo di tempo) si ottiene sottraendo ai ricavi di vendita i costi operativi.
Per migliorare questo valore vanno compresi i costi operativi attraverso l’efficientamento aziendale.
Cosa sono i costi operativi
I costi operativi sono i costi che un’impresa sostiene per garantire l’attività caratteristica e fanno parte del reddito operativo che si ottiene riclassificando il conto economico al costo del venduto.
La riclassificazione è necessaria per tutte le attività produttive che devono controllare i costi sostenuti da tutte le aree di produzione.
Infatti, la sua funzione principale è quella di distinguere i costi nei vari settori che compongono il ciclo di produzione, in modo da comprendere quanto ciascuna area produttiva incida sul costo complessivo.
La riclassificazione del conto economico a costo del venduto avviene in varie fasi.
1. Distinzione delle voci in costi caratteristici ed extra-caratteristici.
La gestione caratteristica comprende:
- ricavi di vendita;
- costi diretti operativi (acquisti, manodopera…);
- costi indiretti operativi (costi commerciali, amministrativi…).
La gestione extra-caratteristica comprende ricavi e costi non riconducibili alle attività principali dell’azienda e si divide in:
- gestione accessoria, ricavi e costi che riguardano gli immobili dell’azienda;
- gestione finanziaria, ad esempio i costi per gli interessi di mutui e ricavi di interessi attivi;
- gestione straordinaria, proventi e oneri legali, ad esempio, derivanti dalla vendita di beni materiali.
2. Calcolo del costo del venduto.
Il costo del venduto comprende i costi di produzione necessari per immettere sul mercato il prodotto offerto dall’azienda. Vanno inseriti anche i costi delle materie prime, della manodopera e delle spese di trasporto.
3. Calcolo del risultato lordo industriale.
Il risultato lordo industriale si ottiene sottraendo il costo del venduto al fatturato.
4. Calcolo del reddito operativo.
Il reddito operativo si ottiene sottraendo ulteriori costi caratteristici non di produzione al risultato lordo industriale.
I costi caratteristici non industriali sono che bisogna sostenere per il funzionamento aziendale e si dividono in varie aree:
- commerciale e distribuzione;
- R&S;
- marketing;
- amministrativa;
- tecnico/progettuale;
- generale.
Queste sono le fasi che generalmente vengono utilizzate per la riclassificazione per costo del venduto, ma è possibile aggiungerne altre in base ai dati che bisogna ottenere.
Per ottenere un miglior indice di Return On Sales c’è bisogno anche di migliorare anche i costi necessari all’attività produttiva che formano il costo del venduto.
Composizione del costo del venduto
Il costo del venduto si può suddividere in:
- costi di acquisti di produzione, ossia i costi sostenuti per la produzione. Per migliorarli bisogna scegliere il fornitore che offre un servizio economico ma valido;
- costi per la manodopera;
- costi per gli investimenti produttivi, come gli ammortamenti;
- variazione delle rimanenza, cioè la differenza tra le rimanenze iniziali e quelle finali.
Per migliorare l’indice di ROS va effettuato un efficientamento di tutte le aree di produzione, in modo da ridurre gli sprechi e rendere l’impresa più competitiva sul mercato.