È lecito chiedersi se è davvero così difficile separare lavoro e vita privata, perché in effetti questa separazione è complessa e, a dirlo, sono i dati rilasciati dall’Osservatorio EY-SWG “New Shapes of Working”, il quale ha ben delineato il quadro della situazione lavorativa durante la pandemia COVID-19.
A essere maggiormente colpite sono le donne (65%), le quali hanno visto l’attività lavorativa interferire pesantemente sulla loro vita privata.
La colpa? L’impossibilità di valide alternative, come l’aiuto dei nonni o di una babysitter per badare ai loro figli. Figli che sono stati poi costretti a seguire le lezioni a casa tramite la DAD, impedendo di fatto alle donne di presenziare personalmente in ufficio.
Una problematica ormai diventata molto comune è l’abitudine di tirarsi dietro i problemi familiari nell’ambiente lavorativo o viceversa.
Tutto ciò causa attriti in seno alla famiglia, soprattutto perché i problemi sul luogo di lavoro, che possono essere di natura interpersonale con i colleghi oppure con il capo, vengono sfogati contro le persone amate.
La conseguenza è di non riuscire a dare l’adeguata considerazione e importanza per colpa del nervosismo accumulato durante le ore lavorative.
Questo comportamento deleterio non fa altro che logorare il benessere personale e degli affetti familiari, che andrebbe assolutamente evitato. Quindi, è davvero così difficile separare lavoro e vita privata? Sì, ma è possibile riuscirci: vediamo come.
Come Separare il lavoro dalla vita privata
Per separare il lavoro dalla vita privata, bisogna mettere in pratica i seguenti consigli:
- È solo una questione di organizzazione: si parte dall’organizzazione delle attività di ogni giorno, creando una netta separazione tra quelle riguardanti esclusivamente il lavoro, come le riunioni e i colloqui, e quelle che hanno un legame con la vita privata, come accompagnare o prendere i figli a scuola o fare la spesa. Bisogna dare a tutto il giusto peso e tempo, evitando che entrambe le sfere entrino in collisione tra loro.
- Dedicare tempo a sé stessi: l’eccessivo lavoro impedisce di coltivare un hobby? Basta soltanto la volontà di riprenderlo in mano, dedicando a questo hobby la giusta quantità di tempo, sia da solo/sola che in compagnia del partner, ma anche di un amico/amica o membro familiare.
Ma c’è un altro consiglio, probabilmente il più importante: la disconnessione dal lavoro a favore della connessione nella vita privata. Vediamo come renderla possibile.
Disconnessione dal lavoro, connessione nella vita privata
Ogni cosa è connessa a qualcos’altro, sia nel bene che nel male. Se il lavoro condiziona la vita privata, perché non disconnetterli?
Basta andare al PC ogni secondo al di là dell’orario lavorativo oppure continuare a guardare le email di lavoro sullo smartphone: quando l’ufficio è un miraggio lontano, evitare di renderlo reale con una limitazione dell’accesso a casa di 2 o 3 volte.