Capacità e competenze relazionali: in che modo vanno utilizzati

Le capacità e le competenze relazionali descrivono i modi con cui le persone interagiscono tra loro. Le capacità relazionali deve essere viste oltre la conoscenza dei modelli di business e dell’esperienza professionale poiché includono anche i tratti personali. 

Come per le capacità e competenze professionali, le abilità relazionali differiscono da persona a persona. Le competenze che una persona possiede la rendono particolarmente qualificata per compiti e responsabilità legati al lavoro.

Quali sono le principali capacità e competenze relazionali        

Non c’è dubbio che le capacità e competenze relazionali all’interno di un’azienda hanno un’importanza fondamentale. Tra le abilità più utili per la vita professionale è presente la capacità di saper comunicare efficacemente con gli altri e comprendere le loro esigenze. 

Chi, ad esempio, ha consegnato un CV europeo a un’azienda ed è stato chiamato dalle risorse umane per sostenere un colloquio, più che di dimostrare le proprie competenze tecniche (hard skills), deve saper comunicare i motivi che dovrebbero spingere l’interlocutore a sceglierlo per quel posto di lavoro. 

La comunicazione verbale e non verbale, la capacità di ascolto, una scrittura efficace e chiara e la capacità di lavorare in gruppo sono gli aspetti principali delle capacità e competenze relazionali

Competenze relazionali e comunicative        

Una persona che possiede competenze organizzative e gestionali possiede già un gran vantaggio, che può aumentare se riesce a comunicare in modo efficace con superiori e colleghi. 

Lo stesso discorso vale per chi lavora nel mondo digitale. Tramite la tecnologia, deve essere in grado di ascoltare e relazionarsi con i propri collaboratori e clienti. Sono queste abilità che le aziende richiedono in modo particolare e che rientrano nella categoria delle soft skills. 

In definitiva, le capacità e competenze relazionali sono le abilità che permettono a chiunque le possegga di comprendere meglio sé stessi e gli altri ascoltando e comunicando in modo efficace. 

Le relazioni con gli altri non possono prescindere dalla comunicazione interpersonale, ossia lo scambio di sentimenti, informazioni e significati utilizzando messaggi verbali e non verbali. 

La comunicazione verbale è importante per farsi capire dagli altri. Se il linguaggio utilizzato è semplice ed esplicito, l’interlocutore mostrerà un feedback. 

In ambito lavorativo, è necessario imparare a comunicare bene verbalmente, allenando le capacità e competenze relazionali. In che modo? 

Innanzi tutto, il linguaggio utilizzato deve essere semplice e chiaro, in modo che l’interlocutore capisca al volo cosa si sta dicendo. Quindi, niente termini eccessivamente complessi o tecnicismi. Poi bisogna lodare sempre, anche se dopo deve essere avanzata un’obiezione. 

Infine, mai essere aggressivi e criticare a prescindere. Invece, bisogna cercare di arrivare a un accordo o una soluzione ottimale. 

Nell’ambito delle capacità e competenze relazionali, la comunicazione non verbale è importante quando quella verbale. Per comunicazione non verbale si intendono le espressioni facciali e la gestualità, ma anche altri metodi. 

Nella comunicazione in generale, la voce rappresenta la punta dell’iceberg, mentre il resto avviene nel silenzio. L’espressione corporale, infatti, può supportate o smentire ciò che viene detto con le parole. Ad esempio, chi comunica con tono amichevole a braccia aperte e con le gambe rilassate, suscita disponibilità e forte incoraggiamento all’interlocutore, invitandolo a parlare apertamente. 

Molto importante è anche il contatto visivo, perché quando si guarda negli occhi un interlocutore che parla vuol dire che si sta provando interesse per ciò che dice. 

Quindi, nella comunicazione non verbale va prestata molta attenzione ai segnali che vengono lanciati dall’interlocutore poiché, molto spesso, il linguaggio non verbale può dire molto più cose di quello verbale. Ad esempio, se un collega dice a un altro di sentirsi ugualmente bene nonostante il rimprovero ricevuto dal supervisore, ma lo fa con la testa bassa, vuol dire che sta nascondendo qualcosa. 

Inserimento di competenze relazionali nel CV e a scuola

Un curriculum ha come scopo quello di far emergere un candidato su gli altri. Ma come assicurarsi un curriculum vitae di grande effetto?

Una volta scelto il modello e il formato del Curriculum Vitae, è arrivato il momento di inserire contenuti efficaci ed esaustivi. 

Per evitare di commettere errori anche piccoli, è necessario seguire alcune linee guida generali, evitando così di mettere rovinare le chances di ottenere un colloquio di lavoro. 

Prima di parlare di capacità e competenze, bisogna seguire alcune regole generali per ideare un buon CV. Uno degli errori che maggiormente si commettono è di tralasciare sezioni importanti, dando così l’impressione all’esterno di non aver dedicato tempo alla preparazione corretta di un Curriculum. 

Entrando adesso nel merito delle capacità e competenze, dipendono molto dalla personalità e dal vissuto personale di chi deve inserirle all’interno del CV. Poi, in sede di colloquio, possono essere facilmente dimostrate, mentre riportarle con la stessa enfasi sul curriculum è abbastanza difficile. 

Quindi, come ovviare? Aiutandosi con un italiano corretto, privo di errore e utilizzare un formato di CV appropriato. 

A fianco di capacità e competenze, sarebbe opportuno nominare le esperienze concrete vissute e cercare di personalizzare nel modo migliore possibile il CV. 

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