La riclassificazione del bilancio è un’analisi importantissima nel mondo della contabilità e delle finanze aziendali, spesso sottovalutata ma fondamentale per una comprensione accurata e una gestione efficace delle risorse finanziarie.
Possiamo dire, in breve, che la riclassificazione del bilancio è un processo contabile che comporta la revisione e la ridefinizione delle voci all’interno del bilancio di un’azienda.
L’obiettivo principale è quello di migliorare la chiarezza e la precisione delle informazioni finanziarie presentate nel bilancio, consentendo al management di avere una visione più chiara della salute dell’azienda.
La riclassificazione coinvolge spesso la trasposizione di alcune voci tra le sezioni del bilancio, come il passaggio di alcuni elementi dall‘attivo al passivo o viceversa, oppure la redistribuzione delle spese e dei ricavi in modo più appropriato.
Ma perché le aziende si dedicano (o dovrebbero dedicarsi) a questo complesso processo di riclassificazione?
Una delle ragioni principali sta nel poter prendere decisioni che portano il business a crescere sempre di più.
Il bilancio civilistico in questo senso non dà le informazioni più utili per le decisioni strategiche, ecco perché poi si procede con la riclassificazione del bilancio.
Questo processo non significa altro che prendere i numeri del bilancio e vederlo sotto un altro punto di vista, un punto di vista che dia informazioni più utili per prendere decisioni.
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Cos’è il bilancio riclassificato
Il bilancio riclassificato è un documento finanziario che rappresenta una versione modificata del bilancio tradizionale (civilistico) dell’azienda.
La principale caratteristica del bilancio riclassificato è la sua struttura più dettagliata rispetto al bilancio civilistico.
Mentre il bilancio tradizionale raggruppa le voci in categorie generali, come attivo, passivo e patrimonio netto, il bilancio riclassificato suddivide ulteriormente queste categorie in sottocategorie, dettagliando ogni voce in modo più specifico.
Questa suddivisione più approfondita consente di identificare con maggiore precisione l’origine e la destinazione delle risorse finanziarie dell’azienda e di tutti gli altri dettagli su cui stiamo indagando.
Inoltre, il bilancio riclassificato può essere utile per scopi di analisi finanziaria, consentendo agli investitori, ai creditori e ai manager di valutare più accuratamente la performance e la stabilità finanziaria di un’azienda.
Questo documento può anche facilitare il confronto tra le prestazioni finanziarie di diverse aziende nel medesimo settore o l’analisi delle tendenze finanziarie nel tempo.
Il bilancio riclassificato si usa per calcolare indici e KPI che con i dati del bilancio civilistico sarebbe impossibile calcolare.
Cosa significa riclassificazione del bilancio
Riclassificare il bilancio significa letteralmente cambiare la classifica delle voci del bilancio per trovare informazioni nuove, diverse e nella maggior parte dei casi più dettagliate.
La riclassificazione del bilancio può coinvolgere diverse operazioni contabili, come la trasposizione di voci tra le sezioni del bilancio per una migliore presentazione, l’eliminazione di voci non operative o straordinarie per enfatizzare i dati rilevanti per la gestione aziendale, o l’aggregazione di voci affini per fornire una visione più completa di specifici aspetti finanziari.
Con la riclassificazione del bilancio si possono ridefinire delle voci esistenti e creare nuove categorie o sottocategorie.
Ad esempio, un’azienda potrebbe riclassificare alcune spese operative al fine di evidenziare meglio i costi direttamente collegati alla produzione o al marketing, separandoli dai costi amministrativi generali.
Oppure si potrebbe decidere di suddividere ulteriormente le voci dell’attivo corrente, come cassa, crediti commerciali e scorte, per ottenere una visione più dettagliata delle sue risorse liquide e dei crediti in scadenza.
Allo stesso modo, le passività correnti, come i debiti commerciali e i debiti finanziari, potrebbero essere suddivise per evidenziare meglio gli obblighi di pagamento a breve termine.
Riclassificare il bilancio quindi significa rivedere e modificare la struttura delle informazioni finanziarie contenute in esso per fornire una visione più chiara, dettagliata e accurata della situazione finanziaria.
Potrebbe esserti utile anche questa lettura: Bilancio d’esercizio, cos’è, come è costituito e come redigerlo
Come si fa la riclassificazione del bilancio
Come sappiamo, il bilancio è formato dai suoi due documenti principali: lo stato patrimoniale e il conto economico.
Per fare la riclassificazione del bilancio quindi è necessario fare questa operazione per entrambi i documenti:
- riclassificazione dello stato patrimoniale,
- riclassificazione del conto economico.
La riclassificazione dello stato patrimoniale si fa riorganizzando i dati delle attività e delle passività patrimoniali seguendo principalmente un criterio finanziario.
Si considerano per esempio il grado di liquidità delle attività, cioè quanto è facile trasformare quelle attività in denaro liquido.
Per le passività invece si evidenzia il grado di esigibilità cioè il tempo entro cui deve avvenire il pagamento.
Queste informazioni non vengono evidenziate dal bilancio civilistico, ma sono informazioni strategicamente molto importanti per la gestione dell’azienda.
La riclassificazione del conto economico invece riorganizza i dati per evidenziare il reddito che deriva dalle operazioni dell’attività corrente (tipica dell’azienda) e quali invece che derivano dalle operazioni straordinarie.
In questo modo sarà possibile capire se e come l’utile (o la perdita di esercizio) derivano dall’attività tipica o da attività diverse e straordinarie.
Esistono tre principali metodi di riclassificazione del conto economico (che vengono scelti in base al tipo di informazioni che si vogliono ricavare):
- A valore aggiunto.
Calcola la differenza tra il valore della produzione e il valore dei costi operativi che hanno contribuito a ottenere il risultato di esercizio. - A margine di contribuzione.
Evidenzia la quota di costi fissi e la quota di costi variabili per calcolare l’incidenza di una o dell’altra categoria sul totale dei costi aziendali. - A costo del venduto.
Offre una situazione economica generale dell’azienda concentrandosi sulla categorizzazione dei costi diretti e dei costi indiretti sulla produzione.
Ognuna delle tre metodologie mette a disposizione informazioni diverse.
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Conclusioni
Per concludere possiamo dire con certezza che la riclassificazione del bilancio è un potente strumento che può migliorare la gestione aziendale, facilitare l’analisi finanziaria, e svelare dettagli preziosi sulla salute finanziaria di un’azienda.
Attraverso la riclassificazione, l’azienda può identificare meglio le aree di forza e di debolezza finanziaria, prendere decisioni strategiche informate e adattare le loro politiche finanziarie per rispondere alle sfide e alle opportunità in evoluzione nel mercato.
In un mondo sempre più competitivo e interconnesso, la capacità di comprendere e comunicare chiaramente la situazione finanziaria è fondamentale.
La riclassificazione del bilancio è uno strumento che aiuta le aziende a restare agili, competitive e resilienti nel mercato.
Investire tempo ed energia nella pratica della riclassificazione è un passo strategico molto importante per garantire la solidità finanziaria e il successo continuativo delle imprese in un mercato commerciale in costante evoluzione.
Abbiamo spiegato che cos’è la riclassificazione del bilancio, quali sono le varie tipologie di riclassificazione e abbiamo anche spiegato a che cosa serve.
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