Gli strumenti per valutare il valore di un’azienda sono molteplici, uno di questi molto utilizzato è proprio il Price Earnings.
È molto importante che ogni imprenditore conosca bene i KPI ovvero gli indicatori di valutazione per poter lavorare e prendere decisioni che possano far prosperare il business anche sotto questo punto di vista, oltre che lavorare per aumentare il fatturato.
Il fatturato del resto è il risultato di una serie di decisioni strategiche che possono essere prese realizzando analisi periodiche di tutti gli indici più importanti.
Parliamo di come gestire un’azienda e farla crescere anche nel nostro podcast dedicato al business e al business coaching, lo trovi cliccando qui.
Ma tornando all’argomento principale di questo articolo, il Price Earnings.
Questo indicatore è molto utilizzato dagli stakeholders delle aziende quotate in borsa per valutare il valore dell’azienda e metterla in relazione alla salute delle aziende che operano nello stesso mercato.
Ti ricordo, come faccio spesso, che il Price Earnings non è l’unico indice utilizzato per valutare la tua azienda, ogni indice ha pro e contro, ma non per questo è da sottovalutare.
Continuando la lettura di questo articolo troverai la spiegazione e l’analisi del Price Earnings a partire da cos’è per arrivare a capire come si calcola e quali sono i suoi limiti.
Se vuoi ricevere consigli personalizzati però ti consiglio di compilare il nostro checkup aziendale gratuito in cui evidenzieremo quali sono gli indici più importanti per il tuo business in base alla tua attività.
Come calcolare il rapporto Prezzo/Utili?
Il Price Earnings è anche chiamato rapporto prezzo/utili (P/E) proprio perché è esattamente questo: il rapporto che c’è tra il prezzo di ogni azione dell’azienda e gli utili che la stessa realizza.
Serve per valutare la redditività e la valutazione di un’azienda quotata in borsa.
Il P/E rappresenta il rapporto tra il prezzo di mercato di un’azione e gli utili per azione dell’azienda.
In termini più semplici, il P/E indica quante volte il prezzo di mercato di un’azione supera gli utili per azione generati dall’azienda.
Possiamo dire che il rapporto prezzo/utili ci indica quali sono le aspettative sull’azienda da parte del mercato finanziario.
Un Price Earnings elevato suggerisce che gli investitori sono disposti a pagare un premio per detenere le azioni di quella società, poiché si aspettano una crescita significativa dei profitti futuri.
Al contrario, un P/E basso può indicare che le azioni sono attualmente sottovalutate, oppure che ci sono preoccupazioni riguardo alle prospettive di crescita dell’azienda.
Ogni analisi parte dal concetto che il risultato dell’indice, in questo caso del rapporto prezzo/utili ma vale per ogni altri indice finanziario e non, per darci informazioni più complete va confrontato con lo stesso indicatore delle altre aziende dello stesso settore e soprattutto con quello degli anni precedenti dell’azienda.
Infatti se gli utili dell’azienda rimangono stabili per diversi anni, il price earnings riesce a esprimere in quanti anni l’azienda sarà in grado di rimborsare l’investitore dell’intero importo pagato per ogni azione.
Un indice molto importante e molto interessante per gli investitori delle aziende quotate in borsa.
Perché usare il rapporto Prezzo/Utili?
Si usa il rapporto prezzo/utili, insieme ad altre misure finanziarie e analisi del settore, perché è l’indice che fornisce agli investitori un quadro più completo della salute finanziaria di un’azienda e delle sue prospettive future.
Gli investitori, quando investono appunto, lo fanno per cercare opportunità di guadagno quindi, come è normale che sia, cercano le azioni che potrebbero portare a un ROI (ritorno all’investimento) più alto possibile.
Quello che cercano gli investitori di borsa è: trovare azioni ad un prezzo ragionevole che potenzialmente saliranno di valore nel tempo, per rivendere le stesse azioni ad un prezzo più alto.
Quindi trovare un indicatore che esprima le aspettative che il mercato ha nei confronti delle azioni di un’azienda è un ottimo aiuto per scegliere su quali azioni investire.
Il rapporto prezzo/utili aiuta a fare questa valutazione.
Le scelte degli investitori non si basano soltanto sull’acquisto dell’azione che ha un prezzo più basso, ma vanno a scavare sul perché l’azione ha un prezzo basso e vanno a definire quali sono le aspettative della fluttuazione di questo prezzo.
Cioè se c’è una buona possibilità che le azioni aumentino di prezzo (quindi aumentino di valore portando a un guadagno) oppure diminuiscano di prezzo (quindi portano a una perdita).
Ecco come si calcola il price earnings.
Come calcolare il rapporto Prezzo/Utili
Ci sono due modi per calcolare il rapporto prezzo/utili.
Il primo è quello che viene definito anche nel nome dell’indice, che mette quindi a rapporto il prezzo di ogni azione con l’utile di ogni azione.
La formula in questo caso è:
P/E = Prezzo per azione / Utili per azione
Il prezzo per azione è il prezzo di scambio sul mercato finanziario in un certo momento, l’utile per azione invece si calcola prendendo gli utili degli ultimi 12 mesi e dividendoli per la media ponderata delle azioni che ci sono attualmente in circolazione.
Ad esempio, se il prezzo per azione di un’azienda è di 30$ e l’utile per azione calcolato è pari a 2$, allora il rapporto prezzo/utili sarà pari a 15$ perché
P/E = 30/2 = 15$.
Il secondo modo per calcolare il price earnings è attraverso questa formula:
P/E = Capitalizzazione / Utili
Dova la capitalizzazione è il valore totale delle azioni in circolazione della società, mentre gli utili sono semplicemente gli utili del periodo della società stessa.
La differenza tra le due formule del calcolo del price earnings sostanzialmente è che la prima calcola il rapporto prezzo/utili di una singola azione, mentre la seconda calcola il rapporto prezzo/utili dell’intera azienda.
Vediamo ora come si interpreta il risultato del price earnings e quando si definisce alto oppure basso.
Il rapporto Prezzo/Utili alto?
Un rapporto prezzo/utili si intende “alto” quando è più alto della media di settore, cioè è sopravvalutato rispetto alla media di settore.
Questo comporta varie considerazioni.
Significa che gli investitori sono disposti a pagare un prezzo più alto della media di settore per possedere quelle azioni perché pensano che quell’azienda possa raggiungere utili più alti del settore in quel periodo di tempo.
Questa aspettative giustifica la sopravvalutazione del rapporto prezzo/utili rispetto alla media di settore.
Nell’esempio precedente.
Se l’azienda ha un price earnings di 15$ e la media di settore è di 10& significa che l’azienda ha un P/E alto, cioè gli investitori si aspettano che gli utili siano più alti della media (e questo li farà guadagnare di più quando venderanno le azioni ad un prezzo più alto di quello che hanno pagato per acquistarlo).
Un rapporto prezzo/utili alto però comporta anche qualche svantaggio.
Principalmente quello di avere una maggiore volatilità e una maggiore sensibilità alle improvvise decelerazioni di crescita.
Questo significa che le azioni di aziende con un alto price earnings sono più rischiose.
Anche questa è una valutazione importante da conoscere perché è necessario tenere in considerazione che i pacchetti azionari tendono a moderare il rischio e quindi a scegliere solo piccole porzioni di azioni rischiose.
Il rapporto Prezzo/Utili basso?
Al contrario, il rapporto prezzo/utili basso si verifica quando l’indice dell’azienda è più basso della media di settore, quindi il prezzo delle azioni viene “sottovalutato” rispetto alla media.
Nel caso in cui le azioni siano effettivamente sottovalutate rispetto al potenziale dell’azienda, sarà un ottimo investimento per gli investitori perché nel tempo il mercato tenderà a prezzare correttamente le azioni.
Se invece il rapporto prezzo/utili è più basso della media per motivi di difficoltà finanziaria dell’azienda, allora l’investimento sarà probabilmente in perdita.
Il price earnings in questo caso fornisce una specie di campanello d’allarme per gli investitori grazie al quale potranno andare a fondo nell’analisi dell’azienda e scegliere se acquistare le azioni (perché ritengono che l’azienda sia sottovalutata) oppure non acquistare (perché ritengono che l’azienda sia difficoltà).
Le aziende sottovalutate (cioè con un price earnings più basso della media le cui azioni si apprezzeranno nel tempo) si definiscono value stock.
Le aziende invece che hanno un rapporto prezzo/utili che riflette la realtà dei fatti (quindi non sono sottovalutate ma sono in difficoltà) vengono definite value trap.
I limiti del rapporto Prezzo/Utili?
Come abbiamo già anticipato, il rapporto prezzo/utili non è l’unico indice che viene calcolato per valutare finanziariamente le azioni di un’azienda.
Questo perché il price earnings ha alcuni limiti.
Il primo tra tutti è l’aggiornamento dei fattori del rapporto.
Il prezzo delle azioni cambia costantemente, quindi è necessario prendere un prezzo specifico e utilizzare quello per calcolare il rapporto, considerando come se da quel momento in poi il prezzo delle azioni sia sempre pari a quel valore.
Sappiamo perfettamente invece che il mercato azionario ha quotazioni continue.
Quindi scegliere uno specifico prezzo per azione per il calcolo potrebbe far sì che il risultato del rapporto prezzo/utili non rispecchi la realtà.
Il secondo limite è che gli utili dell’azienda si calcolano con la redazione del bilancio una volta all’anno, questo significa che (a meno chè il calcolo del price earnings non si verifichi nel momento della redazione del bilancio) il valore degli utili non sarà aggiornato rispetto alla situazione attuale dell’azienda.
Il terzo limite è quello per cui il price earnings non prende in considerazione il livello di indebitamento dell’azienda, quindi sarà impossibile fare una comparazione valida e veritiera di due aziende che hanno una leva finanziaria diversa.
Infine, il quarto limite è quello per cui il rapporto prezzo/utili prende in considerazione gli utili netti.
Negli utili netti però sono compresi anche alcuni utili straordinari irripetibili negli anni successivi, utili straordinari che viziano il risultato.
In questo articolo abbiamo spiegato tutto quello che c’è da sapere sul price earnings tra cui che cos’è e come si calcola, in modo da conoscere uno degli indicatori principali utilizzati per valutare la nostra azienda in borsa.
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