Net Cash Flow: cos’è e come si calcola

Quello che fa la differenza nell’avanzare dell’attività di tutti i giorni è il flusso di cassa (definito anche cashflow) ed è importante prestare particolare attenzione al net cash flow (flusso di cassa netto).

L’attività dell’azienda infatti non si basa soltanto sui valori del bilancio aziendale come la differenza tra attivo e passivo e il calcolo dell’utile netto o della perdita dell’esercizio.

L’analisi della liquidità e del movimento (o flusso) della cassa non può essere sottovalutata se vogliamo costruire un business di successo.

Il net cash flow dà una visione chiara e immediata della situazione della liquidità aziendale mettendo in luce la differenza tra le entrate e le uscite di denaro in un determinato periodo di tempo. 

Stiamo parlando proprio delle entrate e delle uscite di denaro dalla cassa e dai conti aziendali, gli stessi canali con cui si effettuano i bonifici per le spese periodiche o con cui si incassano i pagamenti dei clienti.

Il bilancio civilistico permette di avere una visione dell’attività dell’azienda durante tutto l’anno come un fotografia riassuntiva di tutto quello che è successo.

Il calcolo del net cash flow esamina invece il flusso, cioè tutto quello che succede tra la redazione del bilancio di un esercizio e la redazione del bilancio successivo.

Non è un fattore che può essere ignorato dagli imprenditori e dai soci della società, soprattutto per non rischiare di trovarsi in situazioni di crisi di liquidità e per non sprecare occasioni di investimento.

L’analisi del net cash flow permette anche di individuare le politiche di pagamento e dilazione del pagamento migliori per ottimizzare i flussi di denaro in ingresso e in uscita.

Parliamo di tutti gli aspetti della vita imprenditoriale e di quali sono gli aspetti del business (alcune volte sottovalutati) a cui prestare attenzione per costruire un business di successo nel nostro podcast.

In questo articolo approfondiremo il concetto di net cash flow e daremo tutti i dettagli per imparare a conoscerlo meglio, se vuoi però ottenere informazioni e consigli personalizzati su come gestire il net cash flow all’interno della tua azienda, compila il check up aziendale gratuito qui.

Cosa significa Net Cash Flow

Il significato italiano del net cash flow è “flusso di cassa netto” e, in breve, rappresenta la differenza tra i flussi di cassa in entrata e quelli in uscita.

Viene chiamato “netto” perché nell’operazione vengono sottratti tutti i costi delle spese operative (come ad esempio le bollette).

Possiamo dire che il net cash flow calcola quanto denaro rimane nella cassa aziendale dopo aver provveduto a coprire tutte le spese necessarie per portare avanti l’attività.

I flussi di cassa in entrata includono tutte le fonti di denaro che l’azienda ha ricevuto durante il periodo considerato, come le vendite di prodotti o servizi, gli investimenti esterni e altre entrate.

I flussi di cassa in uscita invece includono tutte le spese sostenute, come i costi operativi, gli stipendi dei dipendenti, gli interessi sui prestiti e altri pagamenti.

La differenza tra questi due flussi di cassa determina se l’azienda ha generato un surplus di denaro (flusso di cassa positivo) o se ha consumato più denaro di quanto ne abbia generato (flusso di cassa negativo).

Il calcolo del net cash flow è importante per l’attività perché un flusso di cassa positivo indica che l’azienda è in grado di finanziare le sue operazioni senza dipendere da finanziamenti esterni o dall’utilizzo delle riserve di denaro.

Al contrario invece un flusso di cassa negativo può essere un segnale di allarme, perché potrebbe indicare che l’azienda sta bruciando rapidamente il suo denaro o che è necessario ricorrere a prestiti per coprire le spese.

Potrebbe esserti utile anche questa lettura: Free Cash Flow, cos’è e a cosa serve il flusso di cassa libero

Differenza tra Cash Flow e Net Cash Flow

Da come l’abbiamo descritto finora non sembra esserci una chiara differenza tra il cash flow e il net cash flow, in realtà la differenza è sottile ma c’è.

Immaginiamo la cassa aziendale come una vera e propria cassa in cui viene aggiunto il denaro quando si incassa e tolto il denaro quando si paga qualcosa.

Il flusso di entrata e uscita di denaro è il cash flow nella sua accezione più classica.

Il Cash Flow quindi rappresenta la somma di tutti gli ingressi e le uscite di denaro, inclusi gli investimenti e i finanziamenti.

Questo indicatore fornisce una visione generale del movimento del denaro, ma può non riflettere la situazione finanziaria reale dell’azienda perché non tiene conto delle spese operative.

Il Net Cash Flow, invece è una misura più specifica e accurata della situazione finanziaria.

Infatti considera le spese operative e tutti i costi degli investimenti, sottraendoli dal Cash Flow totale.

Il risultato è il denaro effettivamente disponibile per l’azienda dopo aver coperto tutte le spese e le obbligazioni finanziarie.

Il Flusso di Cassa Netto è fondamentale per valutare la capacità di finanziare le attività quotidiane, coprire i debiti e distribuire profitti agli azionisti.

È un indicatore decisamente più accurato della liquidità effettiva perché tiene conto di tutti gli aspetti finanziari rilevanti.

Net Cash Flow: un esempio

Ora rendiamo la spiegazione più chiara facendo un esempio pratico del calcolo e dell’interpretazione del net cash flow.

Poniamo che il calcolo del net cash flow sia trimestrale per un’azienda che per il periodo ha incassato 50.000 euro.

Inevitabilmente l’azienda ha dovuto affrontare anche dei costi e pagare del denaro per le spese operative e altri investimenti utili per mantenere l’attività.

Tra le spese operative consideriamo:

  • materie prime,
  • manodopera,
  • spese di marketing,
  • spese amministrative,
  • altre spese diverse.

Ipotizziamo che il totale delle spese operative sia di 30.000 euro e che, nello stesso periodo, l’azienda abbia voluto investire su un piccolo automezzo del costo di 5.000 euro.

Per sapere quanto è il net cash flow dell’azienda è necessario sottrarre dall’incasso trimestrale tutte le spese affrontate nello stesso periodo.

In questo modo si potrà sapere con esattezza quanto denaro è rimasto in cassa (se il flusso di cassa è positivo) o quanto denaro dobbiamo “coprire” per l’ammanco di cassa (se il flusso di cassa è negativo).

A questo punto è importante fare una specifica: il flusso di cassa si riferisce agli incassa e agli esborsi effettivi della cassa, non ai costi e ai ricavi di competenza del periodo.

I costi e i ricavi fanno riferimento alla competenza del periodo (indipendentemente dal movimento del denaro), il net cash flow invece si riferisce proprio al movimento del denaro.

Leggi anche: Free Cash Flow to Equity, cos’è e come si calcola

Come si calcola?

Dall’esempio precedente possiamo capire come si calcola il net cash flow.

Per calcolare il Net Cash Flow è necessario seguire questi passaggi:

  1. Raccogliere i dati finanziari.
    Prima di iniziare, è necessario raccogliere tutti i dati finanziari pertinenti per il periodo di interesse.
    Questi dati includono le entrate, le spese operative, gli investimenti in attività di capitale, gli interessi sui prestiti e altre transazioni finanziarie rilevanti.
  2. Calcolare le entrate.
    Sommare tutte le entrate di denaro durante il periodo considerato.
    Questo può includere le vendite di prodotti o servizi, le entrate da investimenti, le entrate da affitti o qualsiasi altra forma di ingresso di denaro nella tua attività.
  3. Calcolare le uscite.
    Sommare tutte le spese di denaro durante lo stesso periodo.
    Queste spese possono comprendere i costi operativi come stipendi, forniture, affitti e utilities, così come gli interessi sui prestiti, le tasse e altre obbligazioni finanziarie.
  4. Calcolare il Net Cash Flow.
    Per ottenere il Flusso di Cassa Netto, sottrarre tutte le uscite dalle entrate.
    Il risultato finale rappresenta il denaro effettivamente disponibile per l’azienda dopo aver coperto tutte le spese operative e finanziarie.

Riprendendo l’esempio precedente possiamo dire che il net cash flow è pari a:

Net cash flow = 50.000 – (30.000 + 5.000) = 15.000

Net cash flow positivo e negativo

Alla fine del calcolo e delle operazioni ci possono essere due possibili risultati del net cash flow:

  1. il net cash flow è positivo,
  2. il net cash flow è negativo.

Net Cash Flow positivo

Un risultato positivo significa che l’azienda, nel periodo di riferimento, è stata in grado di produrre delle attività che hanno generato liquidità sufficiente per coprire l’attività aziendale.

I fattori che incidono principalmente su questo risultato sono una buona gestione dei pagamenti nei confronti dei clienti (senza crediti troppo lunghi), un aumento del fatturato e anche una buona gestione della dilazione dei pagamenti nei confronti dei fornitori.

Net Cash Flow negativo

Un net cash flow negativo invece è una situazione meno sicura e idilliaca.

Un risultato negativo significa che le attività operative generate dall’azienda non sono state in grado di produrre denaro a sufficienza per coprire le esigenze dell’azienda.

In alcuni casi, in una situazione come questa, l’azienda è costretta a ricorrere a fonti di finanziamento esterne che erogano liquidità nelle casse, ma che contemporaneamente comportano costi per gli interessi futuri.

Se portata all’estremo questa situazione può portare a gravi crisi di liquidità.

Proprio per evitare crisi che non si possono più recuperare, è importante calcolare periodicamente (anche mensilmente) il net cash flow.

In questo modo ci si può rendere conto immediatamente se c’è stato qualcosa che ha provocato un risultato negativo e si può risolvere subito il problema senza arrivare alla crisi.

Abbiamo capito l’importanza del calcolo del net cash flow in questo articolo evidenziando cos’è, come si calcola e spiegandolo anche attraverso un esempio pratico.

Nonostante sia chiarificante, un esempio semplice come quello che abbiamo fatto in questo articolo potrebbe non essere sufficiente per farti riuscire ad applicare il calcolo del net cash flow nella tua attività aziendale.

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